Natuzzi: piattaforma comune per la via della ripresa piena
Dopo gli anni della crisi, delle manifestazioni di protesta e degli scioperi infiniti, ora sembra giunto finalmente il momento alla ‘Natuzzi SpA’ di Santeramo in Colle di ritrovarsi attorno al tavolo, rappresenti aziendali, sindacati e parti sociali, per discutere di ripresa e piattaforme unitarie da proporre ai lavoratori dei vari siti della multinazionale del divano. E per un’azienda veramente avviata sulla via del rilancio e della ripresa ritmi pieni della produzione, che vuole essere competitiva sui mercati, <<…non deve chiedere solo sacrifici ai lavoratori, ma saper valorizzare le loro competenze e riconoscere una giusta redistribuzione della ricchezza prodotta>>, come affermano senza tema di smentite i rappresentanti sindacali di base. Proprio per questi motivi, cogliendo il momento buono di passaggio che vede lontane le nebbie dei rapporti tesi e delle lotte a fianco dei lavoratori contro i licenziamenti degli anni passati, oggi il Coordinamento Cobas-Lp/Natuzzi Spa presenta le proposte a ‘Natuzzi Spa’ e alle altre organizzazioni sindacali coinvolte nella vertenza. A partire dalla prossima settimana, poiché proprio lunedì 23 maggio è stata formalizzata la piattaforma da discutere all’azienda, si attende che – avendo per fortuna evitato i tentacoli della crisi e soprattutto i licenziamenti di massa, si passi a una fase successiva. Si passi, cioè, a una fase comune tra azienda e sindacati che si occupi di migliorare le condizioni di lavoro e aumentare le retribuzioni. E poiché la piattaforma rivendicativa del Contratto Collettivo Integrativo Aziendale si concentra su pochi punti, tutti giusti, esigibili e congrui a parere concorde delle parti al tavolo della concertazione, è toccato ai Cobas mettere al primo punto l’istanza di avviare la sperimentazione della riduzione di orario di lavoro a parità salariale, considerati gli ottimi risultati ottenuti da imprese e lavoratori attraverso questa forma di innovazione sociale. Subito dopo si potrebbe passare all’assegnazione dei livelli di inquadramento professionali ai dipendenti in lista d’attesa, in modo da riconoscere esperienza e competenze acquisite negli anni dalle maestranze, riconoscendo ai più meritevoli un’indennità integrativa simile a quella riconosciuta dagli Istituti nazionali per conciliare lavoro e genitorialità. Ma alla base della vertenza dovrebbe trovarsi lo spazio anche per il ritorno a un sistema di trasporti che permetta a tantissimi lavoratori pendolari di raggiungere il posto di lavoro con un mezzo collettivo, magari ponendo in discussione una svolta ecologica sui materiali usati e sull’approvvigionamento energetico, rispetto al sistema produttivo attuale. A questo punto i rappresentanti del Cobas/Lavoro Privato ritengono sia indispensabile lasciarsi alle spalle la <<fase di conflitto, contrapposizione e comunicazioni aspre>> che hanno contrassegnato le relazioni tra sindacato di base e azienda durante il periodo più difficile degli ultimi anni per la società santermana. E cioè l’arco di tempo intercorso tra 2015 e 2017, tenendo presente che adesso l’approccio dato dalla ‘Natuzzi’ alle proposte dei Cobas, potrebbe senz’altro essere decisivo per aprire definitivamente una nuova fase, senza più compiere passi indietro.
Francesco De Martino
Pubblicato il 26 Maggio 2022