Neanche Primo portò fortuna al Bari
Quattro giorni fa, a Bomporto dove era nato il 28 dicembre 1926, si è spento Primo Sentimenti. Nel ruolo di difensore aveva vestito la casacca dell’A.S. Bari nel campionato ‘59/’50 disputando 38 partite e mettendo a segno tre gol. Fu l’unico giocatore sempre presente di quel disastroso campionato di A. Proveniente dal Modena, Sentimenti era costato otto milioni, una cifra importante se rapportata ai tempi e alle possibilità economiche societarie. La foto, che risale alla fine degli anni quaranta, lo ritrae a destra con i fratelli Lucidio (al centro) e Vittorio, all’epoca tutti tesserati con la Lazio (la stessa foto, con Primo in biancorosso, si sarebbe ripetuta il 26 febbraio 1950 sul terreno del Della Vittoria dove il Bari piegò la Lazio per 2-1). Poiché ancora due suoi fratelli si distinsero nel calcio professionistico, Primo era noto come Sentimenti V. Parlavamo di un campionato disastroso. Dopo poche giornate cominciò a prendere voce che il Bari era ‘maledetto’. Si corse ai ripari in termini coerenti con quella convinzione. Per alcune domeniche fu ‘noleggiato’ un sensitivo del tempo, tale Mago di Bari, affinché, mescolato ai fotografi dietro la porta ospite, incantasse il portiere avversario. Espediente improduttivo. Licenziato il Mago, si puntò ancora sulla scaramanzia, questa volta trascendendo nello squallido (la nostra fonte è Gianni Antonucci) : Per due volte il sabato prima delle partite in casa contro Novara e Pro Patria fu ingaggiata una prostituta perché esercitasse la sua arte sotto le reti delle porte. Qualcuno aveva detto che portava bene… Il Bari non andò oltre due pareggi. Dopo il fallimento anche della meretrice, contro il Como, alla 18esima giornata, il giorno di Capodanno 1950, un gruppo di universitari in un clima di simpaticissima goliardia “battezzò” il campo. I risultati si videro : il Bari vinse per 1-0 grazie ad un rigore concesso con generosità e trasformato proprio da Sentimenti V. Ma poi vennero tre sconfitte consecutive e i biancorossi si ritrovarono nei bassifondi della classifica. La fine del torneo si avvicinava. Bisognava a tutti i costi scovare qualcos’altro. Piuttosto che cacciare l’allenatore e mettere fuori squadra gli elementi fuori forma, si volle ancora dare la caccia alle streghe : Si diffuse la voce che il povero Carlo Stradella, il centravanti preso dal Livorno, portava male. Il fatto era che Stradella veniva da due retrocessioni consecutive, benché nell’ultimo campionato avesse messo a segno 19 goal in 35 partite. Ebbene, Stradella venne non solo messo fuori squadra ma addirittura mandato via da Bari con l’incarico di andare in giro sui campi di A, B e C in qualità di osservatore. Morale della favola , a fine campionato il Bari, penultimo, retrocesse in Serie B. Ma ciò che ha dell’incredibile è che i due campionati successivi si conclusero con altrettante retrocessioni. Insomma, dalla A alla D nel giro di tre stagioni. Allora era vero che il Bari in Cielo era sgradito?…
Italo Interesse
Pubblicato il 20 Ottobre 2016