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Necessità di chiarezza per i binari a Palese e Santo Spirito

Necessità di chiarezza per gli abitanti di Palese e Santo Spirito sugli interventi di Rfi (Rete ferroviaria italiana) concordati oltre un anno fa con il Comune di Bari e finora mai portati a conoscenza della comunità interessata. E’ questo ciò che si aspettano in tanti nelle ex frazioni a nord del capoluogo da Rfi. Ma soprattutto dall’amministrazione barese a guida Decaro, che di tale territorio ha la gestione e che nel maggio del 2016 ha sottoscritto una convenzione con cui ha autorizzato la Società proprietaria e di gestione della rete di binari delle ex FF.SS., Rfi per l’appunto, alla stesura del progetto definitivo per la soppressione di tutti gli otto passaggi a livello ancora presenti nella tratta ricadente nel “nodo” ferroviario di Bari. E vale a dire quelli a nord del capoluogo, tra i quali figurano anche i sette passaggi a livello di Palese e Santo Spirito. Infatti, dopo che lo scorso lunedì era stato chiuso (sia pur per qualche giorno) uno dei passaggi a livello centrali di Palese, qual è per l’appunto quello di viale Gino Priolo, a causa di alcuni sondaggi nel sottosuolo stradale adiacente ai binari da parte di una ditta incaricata da Rfi, malumori e proteste sono tornati a crescere nella popolazione locale, sia per i disagi provocati alla circolazione veicolare e pedonale della zona che per le scarse informazioni sull’intera vicenda dei passaggi a livello da sopprimere in tale realtà, senza che il Comune abbia ancora reso note le soluzioni sostitutive, su cui da tempo sta lavorando Rfi, e che nel giro di qualche anno dovrebbero portare alla chiusura definitiva con muri dei passaggi a raso dei binari e l’inizio dei lavori per le opere sostitutive. Disagi, malumori e lamentele che hanno indotto i responsabili di una locale Associazione di commerciati ad organizzare nella locale piazza Capitaneo una prima manifestazione spontanea di protesta. Incontro, questo, pubblicizzato con un comunicato diffuso sui social, per un’assemblea pubblica tra commercianti e cittadini comuni, da tenersi nel pomeriggio del prossimo primo Agosto ed a cui sono stati invitati anche i politici locali, a cominciare dal presidente del V Municipio, Gianni Moretti, che insieme ai consiglieri comunali e municipali locali, nonostante le numerose sollecitazioni, sono stati finora pressoché silenti. E quindi latitanti sulla questione. E probabilmente sarà stato questo primo flebile fermento di protesta suscitato nella comunità palesina dalla chiusura provvisoria del passaggio a livello di via Priolo a far sì che il sindaco di Bari, Antonio Decaro (Pd), verosimilmente informato dai due consiglieri comunali locali del suo stesso partito, Michelangelo Cavone e Massimo Maiorano, intervenisse sulla questione per tentare di placare gli animi di una comunità che sulla questione dei passaggi a livello è particolarmente sensibile. E potrebbe, quindi, reagire negativamente sin dalle prossime tornate elettorali nei confronti di chi si renderà responsabile dei possibili scempi che Rfi potrebbe arrecare su questo territorio con le opere sostitutive degli attuali attraversamenti a raso dei binari. Infatti, il sindaco Decaro – stante a quanto riferito da una nota del Comune – ha incontrato a Roma l’amministratore delegato di Rfi, Maurizio Gentile, per fare il punto sul progetto per liberare la zona nord della città di Bari dai binari. Nella stessa nota il Comune, quasi a voler mettere le mani avanti su eventuali obiezioni e timori da sempre presenti nella comunità del V Municipio, ha sottolineato che “L’interramento ipotizzato in passato, infatti, potrebbe essere accantonato in favore di soluzioni di aggiramento dell’abitato che sono allo studio”. Ma c’è di più. Il sindaco Decaro, per rasserenare evidentemente ancor di più gli animi dei palesini già sul piede di guerra per le scarse informazioni sulla questione, ha dichiarato: “Rfi ha elaborato uno studio di fattibilità con tre diverse ipotesi di realizzazione di un nuovo tracciato a monte”, precisando che “Si tratta di interventi che, rispetto all’ipotesi di interramento, risolverebbero il problema della frattura interna a Palese e Santo Spirito. Ma senza costringere la circolazione dei treni sulla linea Adriatica a rallentamenti e interruzioni. Proprio ora che i lavori in corso consentiranno, a breve, di garantire la velocità di 200 chilometri all’ora sul 50 per cento della tratta Bari-Bologna”. Ed è proprio quest’ultima affermazione che – secondo qualcuno – confermerebbe il sospetto che il recente incontro romano del sindaco Decaro con l’ad di Rfi sia stato finalizzato semplicemente a mettere la “mordacchia” alle iniziali proteste di cittadini ed operatori economici del V Municipio, adombrando fantomatiche soluzioni a monte, per consentire ad Rfi di procedere tranquillamente con quanto già concordato con il Comune lo scorso anno. Ossia la completa muratura, a breve, dei passaggi a livello di Palese e Santo Spirito, a fronte di qualche sottopasso o sovrappasso pedonale e qualche sottovia o cavalcavia fuorimano, sostitutivo per il traffico veicolare interno. Fermo restando che la promessa di ipotetiche paventate opere ferroviarie a monte, che dovrebbero portare alla realizzazione di una tratta alternativa esterna agli abitati, potrebbe essere solo un diversivo (e quindi di incerta realizzazione) per tranquillizzare ed ammorbare le proteste popolari che già iniziano a nascere. Infatti, non a caso, si riferisce anche che “Rfi completerà in questi giorni la comparazione delle diverse ipotesi di spostamento dei binari” ed il sindaco Decaro conclude affermando che: “Così come concordato con il vicepresidente e assessore ai Trasporti Antonio Nunziante nei prossimi giorni valuteremo con la Regione le azioni congiunte per ottenere dal Governo il necessario finanziamento per questa opera strategica per Bari e per tutta la Puglia”. Come dire che su quanto riferito nell’incontro romano si è ancora in alto mare, mentre su quanto concordato lo scorso anno tra Comune ed Rfi, cioè sulla chiusura dei passaggi a livello di Palese e Santo Spirito, sia il sindaco Decaro che gli esponenti locali di punta della sua Amministrazione (Moretti, Cavone e Maiorano) continuano a non far chiarezza. Infatti, ciò che interessa nell’immediato ad Rfi è procedere con l’attuazione dell’accordo sottoscritto nel 2016 con il Comune per la chiusura dei passaggi a livello di Palese e Santo Spirito. Mentre tutto il resto è da venire ed al momento rimane solo pura “aria fritta”. Così come si sono rivelate tutte le precedenti promesse sull’eliminazione dei binari dall’abitato e su altre questioni d’interesse locale da parte delle amministrazioni baresi di centrosinistra, che si sono succedute dal 2004 ad oggi, considerato che l’interramento ora è ritenuto troppo costoso e la soluzione a cui si sta dando corso è quella prospettata dall’amministrazione Di Cagno Abbrescia, duramente avversata proprio da coloro che ora la stanno portando a compimento. E – come è noto – questo modo di fare, per il Comune di Bari nelle sue periferie, o forse “colonie” dalle quali sempre di più “prende” e difficilmente “spende”, è un classico.

 

Giuseppe Palella

Tutti in piazza Capitaneo per i passaggi a livello

Martedì 1 agosto alle 18.30 appuntamento in piazza Capitaneo, commercianti, associazioni ma soprattutto i cittadini comuni si riuniranno per discutere del grave problema ferroviario. che condiziona tutta la comunità locale nel suo vivere quotidiano. Sul problema ferroviario a Palese in questi giorni sui social network si è scatenato un ampio dibattito e, roba da non credersi, dopo un silenzio ultradecennale iniziato subito dopo la sua trombatura a Sindaco di Bari è intervenuto su un gruppo Facebook di Palese Simeone Di Cagno Abbrescia. L’ex-sindaco, come anni fa, non ha cambiato parere, i muri fanno bene, i cavalcavia sono la panacea di tutti i mali, un paio di sottopassi fanno bene alla salute. Onestamente bisogna riconoscere a quest’uomo una coerenza rimasta immutata nel tempo, diversamente sono da biasimare i signori del Centrosinistra che lo attaccarono di brutto su cavalcavia e sottovia ed ora si sono appiattiti sulle stesse scelte. E’ ancora più grave il fatto che mentre Di Cagno Abbrescia svelava i progetti alla luce del sole e sfidava i palesini a singolar tenzone nella sala circoscrizionale rischiando l’incolumità fisica , questi signori dell’attuale giunta di Centrosinistra che si professano democratici e che della democrazia partecipata si riempiono la bocca non svelano niente, tutto segretato. I cittadini non hanno nessun diritto di sapere di quale morte moriranno, sono delle nullità, tutto sarà loro svelato quando sarà troppo tardi, a progetto esecutivo approvato da un consiglio comunale che non si opporrà di certo ai voleri del Sindaco Decaro. Ancor più grave è il silenzio assordante della locale cosiddetta stampa importante e dei mass media sul grave problema che potrebbe cambiare radicalmente la vita sociale di 30000 cittadini mentre dedicano spazio alle nuotate ed alle performances culinarie del Sindaco De Caro. Ma la società civile di Palese che ha dimostrato in passato di non arrendersi sul problema ferroviario sfidando i poteri forti con cortei e manifestazioni si è sicuri che lo farà anche adesso. Gli organizzatori dell’incontro del 1 Agosto 2017 su piazza Capitaneo sono convinti, è arrivato il momento di far sentire la voce dei cittadini che vogliono essere informati ma soprattutto vogliono essere partecipi e protagonisti delle iniziative o progetti futuri che possono incidere sulla loro vita sociale ed ambientale. Resta però un dubbio sulla questione ferroviaria a Palese e Santo Spirito, perché è stato scippato l’interramento? Perché con la complicità di certa stampa e mass media i noti soggetti istituzionali hanno fatto di tutto per convincere palesini e santospiritesi che l’interramento prima possibile tecnicamente e con i finanziamenti dello Stato (2007) poi non è stato più fattibile? La ragione vera è spiegabile con un termine caratteristico barese “baguttella” inteso come grande lavoro per arrotondare e guadagnare naturalmente. Infatti con l’intervento a Japigia i noti soggetti istituzionali renderanno la zona liberata dai binari una zona urbanisticamente appetibile, basta una piccola variante in consiglio comunale. Fantasia o realtà, staremo a vedere e seguire gli sviluppi futuri.

 

Gaetano Macina

 

 

 


Pubblicato il 28 Luglio 2017

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