Nel 2020 la Regione ha speso 370 milioni per l’emergenza covid
Dopo lo stop della scorsa settimana che ha consentito ai delegati regionali di partecipare alla votazione a Camere congiunte per l’elezione del Presidente della Repubblica, anche in Puglia è ripresa l’attività politica nel Palazzo barese di via Gentile. Ad avviare i lavori nel Palazzo di vetro della Regione Puglia al quartiere Japigia è stata una seduta congiunta delle Commissioni Bilancio (I) e Sanità (III), presiedute rispettivamente da Fabiano Amati (Pd) e Mauro Vizzino (lista “Popolari con Emiliano”) per ascoltare il direttore del Dipartimento organizzazione e i dirigenti delle Sezioni amministrazione e finanze e della Protezione civile, sulle spese sostenute dall’Ente nel 2020 e nel 2021, per fronteggiare la pandemia Covid nella nostra regione. Il dirigente della Sezione finanze e controllo, relativamente alle spese sanitarie non effettuate dal centro di costo della Protezione civile, si è reso disponibile a fornire ai componenti di dette Commissioni un modello di sintesi sulla base di quello del bilancio delle spese sostenute dalle singole Aziende sanitarie pugliesi, riportando i costi complessivi con l’indicazione della natura. Dallo schema presentato è emerso che in Puglia il totale del costo riveniente dal fondo sanitario per il 2020 è stato di 370 milioni di euro, di cui 110 milioni gestito dalla Protezione civile e 260 milioni dalle sei Aziende sanitarie pugliesi. Di quest’ultima somma, la voce principe è di 119 milioni di euro dovute a spese per il personale. La seconda voce sostanziale è quella relativa all’acquisto di beni sanitari, per un importo complessivo di 51 milioni di euro. Altri 16 milioni per consulenze o prestazioni e 25 milioni per acquisto attrezzature e lavori su fabbricati e impianti. Mentre la rendicontazione relativa al 2021 gli Uffici finanziari della Regione sono ancora in attesa di ricevere dalle sei Aziende sanitarie i dettagli, anche se da una pre-analisi effettuata la spesa risulterebbe quasi sovrapponibile a quella del primo anno di pandemia. Invece, per il 2021 la somma destinata alla Protezione civile risulta essere stata di 75 milioni di euro. In virtù delle richieste avanzate dai commissari, le Sezioni interpellate procederanno alla verifica dei fascicoli prendendo in esame determinati impegni o affidamenti con importo sotto i 50 mila euro e fino alla misura del sotto soglia previsto. In altri termini, i fascicoli che si intendono mettere sotto la lente d’ingrandimento sarebbero quelli relativi agli affidamenti diretti per forniture di beni e servizi, oltre che dei lavori. I componenti della I e III Commissione consiliare permanente dell’Assemblea pugliese hanno chiesto anche che gli Uffici regionali forniscano una relazione integrativa contenente delucidazioni in particolar modo sui preventivi di comparazione, criteri delle determinazioni delle tariffe delle strutture sanitarie private ed accreditate per l’assistenza Covid, certificazione dei Dpi (ndr – Dispositivi di protezione individuale) acquistati all’estero, costi per l’allestimento e modalità di reclutamento personale per la messa in funzione della fabbrica regionale delle mascherine. L’analisi dei costi sostenuti per fronteggiare l’emergenza Covid negli esercizi 2020 e 2021 tornerà ad essere oggetto di disamina da parte delle Commissioni Bilancio e Sanità in seduta congiunta non appena gli uffici regionali interpellati avranno approntato dati e documentazione richiesta dai commissari durante la seduta di ieri. Infatti, gli argomenti che i consiglieri intendono approfondire ed avere delucidazioni più dettagliate – come è noto – alla Regione Puglia sono di scottante attualità.
Giuseppe Palella
Pubblicato il 1 Febbraio 2022