Nel 2021 l’economia della Puglia ha fatto registrare una sensibile crescita
Nel 2021 l’economia della Puglia ha fatto registrare una sensibile crescita dopo il calo dell’anno precedente, causato dalla pandemia. L’ attività economica, in base alle stime Iter è cresciuta del sei per cento, sia pur in misura leggermente minore alla media nazionale. Tuttavia la crescita ha accusato un freno nel secondo trimestre a causa soprattutto delle tensioni nelle catene di approvvigionamento e del rincaro di materie prime e combustibili. E’ il quadro che è emerso ieri nel rapporto Economia della Puglia presentato presso la Banca d’Italia. L’ attività industriale ha recuperato gran parte di quanto aveva perduto l’anno precedente e il valore aggiunto è cresciuto del 10,2 per cento. In particolare hanno brillato i settori chimica, tessile, minerali non metalliferi. Anche le esportazioni hanno fatto registrare segno positivo con segno 4,9 per cento. Il valore aggiunto è cresciuto nel settore costruzioni (20,6), terziario (4,2) e agricoltura (appena 0,9). Sul comparto incide negativamente il problema Xylella. Va segnalato che la ripresa intensa della domanda globale di beni ha portato a crescenti difficoltà nell’ approvvigionamento di input produttivi e semilavorati e ad un notevole aumento del prezzo dei trasporti. A partire dalla seconda metà dell’anno hanno pesato negativamente sulle imprese gli aumenti del costo dell’energia, ulteriormente cresciuti con lo scoppio del conflitto Russia- Ucraina. Si è anche registrato nel 2021 un miglioramento nell’ indicatore del mercato del lavoro e l’occupazione è cresciuta dell’1,6 per cento recuperando quasi completamente i tassi pre pandemia. Tuttavia il tasso di disoccupazione è leggermente salito al 14, 6 per cento. Sono diminuite del 19 per cento, nel 2021, le ore di CIG e fondi di solidarietà. E’ anche cresciuto il reddito delle famiglie nella misura dell’1,6 per cento, ma i consumi, sia pur in aumento del 4, 3, risultano ancora inferiori a quelli precedenti la pandemia. Rimane elevato il ricorso alle misure di sostegno ai redditi, segno di difficoltà. A dicembre 2021 la quota di famiglie pugliesi raggiunte da reddito di cittadinanza e Pdc era pari al 7, 8 per cento. Alla fine del 2021 il tasso di crescita dei finanziamenti al complesso dell’economia pugliese è risultato analogo a quello del 2020. I prestiti bancari erogati al settore produttivo sono cresciuti del 4, 4 in rallentamento rispetto al 2020. Dopo la forte stasi del 2020 i prestiti delle banche alle famiglie pugliesi hanno corso con segno più 4,1 per cento sostenuti dalla componente connessa all’ acquisto della casa. E’ diminuito invece il tasso dei prestiti bancari deteriorati che scende al minimo storico ( 1, 6). Hanno continuato a crescere nel 2021 i depositi bancari delle famiglie e delle imprese, sia pur in misura ridotta rispetto al 2020. In quanto alla finanza pubblica locale nel 2021 la spesa e le entrate complessive degli enti territoriali pugliesi sono leggermente diminuite, rimanendo tuttavia di poco superiori al 2019. La spesa per gli investimenti nel 2021(19,3 per cento) beneficerà nei prossimi anni delle risorse del PNRR che confluiranno nei bilanci delle amministrazioni locali. A livello territoriale gli effetti del PNRR dipenderanno molto dalla capacità delle amministrazioni locali di contenere la durata degli appalti (877 giorni in Puglia contro la media nazionale di 663 giorni). Infine la lotta al cambiamento climatico e la transizione energetica rappresentano obiettivi non rinviabili a sostegno dello sviluppo e del benessere socio economico della regione. La transizione verso un sistema energetico meno dipendente dai combustibili fossili risulta oggi ancora più rilevante alla luce dei forti rincari di tali materie prime. E lo stiamo vedendo in questi giorni.
BV
Pubblicato il 16 Giugno 2022