Cultura e Spettacoli

Nel buio, il lago senza nome

Pur povera d’acqua la Puglia può vantare qualche lago. Alcuni sono salmastri (Lesina e Varano), altri di origine carsica (Castiglione), altri ancora consistono in invasi (Occhito). Oltre a questi specchi d’acqua di superficie la nostra terra, a ragione della natura carsica, può vantare anche un imprecisato numero di laghi sotterranei. ‘Imprecisato’ poiché, a causa degli ostacoli geologici, il censimento dei laghi sotterranei è di fatto un work in progress, legato alle scoperte degli speleologi e condizionato dalla carenza di fondi da destinare all’indagine del sottosuolo. Ma l’incompletezza di dati a tale proposito è un problema di carattere globale. Quanti sono i laghi sotterranei in tutto il mondo? Forse un millesimo di quelli conosciuti. Il più grande di tutti ha carattere subglaciale. Il Vostok, scoperto nel 1994 per mezzo di rilevazioni radar, si allarga sotto la calotta artica per una lunghezza di ben 250 chilometri. Complessivamente, in Antartide sono stati scoperti sinora oltre centoquaranta laghi subglaciali. Tra i laghi sotterranei in senso stretto (cioè coperti da una volta rocciosa), il più grande è quello di San Leonardo, in Svizzera, nel cantone Vallese. Scoperto nel 1943, ha una lunghezza di circa 300 metri, una larghezza di 20 ed è visitabile (vedi immagine). Tornando ai laghi sotterranei di casa nostra, al presente il più vasto si allarga in un vasto bacino carsico detto Canale di Pirro, compreso tra Monopoli e Alberobello. La scoperta, che risale al 2012, va riconosciuta al Gruppo Archeologico Speleologico Pugliese. Una scoperta casuale, come spesso succede in questi casi : Un contadino fa presente ad un parente archeologo che nella sua proprietà anche in caso di nubifragio l’acqua non ha il tempo di raccogliersi che già è sparita gorgogliando a vortice in prossimità di alcuni alberi di ciliegio. Il Gasp allora organizza una spedizione. Basta spostare un macigno per scoprire un pozzo vertiginoso che ha termine a trecento metri di profondità, in corrispondenza di una grotta denominata Grave Rotolo – Abisso Donato Boscia. Lì si apre un complesso sotterraneo che comprende, oltre ad un fiume, un lago – che non ci risulta abbia un nome – la cui profondità sfiora i cinquanta metri. Un lago che però mai potrà essere sfruttato come risorsa turistica, essendo le possibilità d’accesso pressoché proibitive. Peccato, perché le meraviglie di questo complesso non si fermano qui. E’ ragionevole pensare che attraverso pozzi e cunicoli si possa raggiungere il celebre complesso sotterraneo di Castellana, distante sei chilometri. Un congiungimento la cui percorribilità almeno per l’uomo è comunque dubbia.

Italo Interesse

 


Pubblicato il 4 Ottobre 2018

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