Nel centrodestra pugliese a crescere sono solo le polemiche
Nella coalizione di centrodestra pugliese ad accrescere non sono i voti o le alleanze, ma solo le polemiche. Infatti, dopo la recente affermazione del leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, sul “voto inutile” al partito (CoR) fondato dal suo ex pupillo pugliese, Raffaele Fitto, le polemiche degli ex forzisti, che hanno seguito l’eurodeputato di Maglie (Le) nel nuovo partito di centrodestra, con l’ex cavaliere dei Arcore hanno ripreso nuovamente a crescere. Polemiche che mettono sicuramente a rischio la possibilità in Puglia (ma non solo) di costruire una forte ed unita coalizione di centrodestra per le amministrative della prossima primavera. A tentare di smorzare i toni tra “Conservatori e Riformisti” e Fi per le parole di Berlusconi è intervenuto il responsabile pugliese del partito dell’ex cavaliere di Arcore, Luigi Vitali, che intervenendo in diretta su Radionorba, ha commentato: “Quando Berlusconi ha parlato di voto inutile al movimento di Fitto (ndr – CoR) e del suo isolamento, si riferiva a uno scenario nazionale e non a quello regionale pugliese dove il tavolo del centrodestra, di cui fa parte anche il movimento di Fitto, va avanti”. Infatti, proseguendo, Vitali ha precisato: “Il presidente Berlusconi non é che si sia alzato l’altro giorno con il pensiero di dire che Fitto é ininfluente, ma ha risposto a una domanda su Fitto dicendo che con Fitto e con i suoi non ha nulla di personale” e che “Fitto ha preferito rompere con Forza Italia relegandosi in una posizione di ininfluenza”. “In effetti Berlusconi – ha sottolineato Vitali – non parla della Puglia ma parla a livello nazionale, e tutti i sondaggi danno i ‘Conservatori e Riformisti’ di Fitto a livello nazionale all’1 o all’1,5%. Quindi la dichiarazione di Berlusconi é corretta”. “A livello regionale – ha poi chiarito Vitali – noi invece stiamo cercando di mettere insieme il centrodestra, perché in Puglia c’é la maggiore presenza di Conservatori e riformisti”. E, continuando, ha aggiunto: “Abbiamo aperto questo tavolo e credo che ci siano le condizioni per mettere insieme il centrodestra: se noi riusciamo in Puglia a tenere il centrodestra unito probabilmente alle prossime politiche quelli che si riconoscono nel movimento di Fitto correranno con il centrodestra”. Quindi, ha rilevato inoltre Vitali: “Noi stiamo facendo un esperimento e non potevamo non farlo in Puglia: da questo esperimento si traccerà il futuro nazionale di questo movimento e di questo partito”. Alla domanda dell’intervistatore se Berlusconi sia informato del tavolo del centrodestra in Puglia e se sia contento, Vitali ha risposto: “Noi segretari regionali (ndr – di Fi) ogni settimana incontriamo il presidente Berlusconi e gli comunichiamo quello che stiamo facendo”, concludendo: “Non voglio dire una cosa impropria o una bugia affermando che lui sia contento o meno di questo tentativo, però lui ne è a conoscenza”. Ma al chiarimento di Vitali e, soprattutto, alle sue parole rassicuranti sulla possibilità per i “fittiani” di poter eventualmente partecipare alle prossime politiche in un unico grande contenitore di centrodestra, ha risposto il deputato barese di CoR , Antonio Distaso, che, rivolgendosi direttamente a Vitali, gli chiede: “Ma Raffaele Fitto va bene quando serve e diventa ininfluente quando dà fastidio?” E, proseguendo nell’intervento, Distaso commenta: “ll presidente Berlusconi dovrebbe avere più rispetto della Puglia e dei pugliesi, non solo di Fitto”, perché – spiega i deputato barese di CoR – “Stiamo cercando, in Puglia, di fare quello che in pochissime parti d’Italia accade: rimettere insieme un centrodestra che torni ad essere competitivo”. Per cui, rileva Distaso, “non è certo una concessione nei nostri confronti. Noi lo facciamo per senso di responsabilità” e pone un secondo interrogativo a Vitali: “Ma che senso ha denigrare o sminuire un possibile alleato?” per poi rilevare, inoltre, di non aver “riscontrato toni analoghi nei confronti di altri esponenti del centrodestra che non solo hanno lasciato Forza Italia, ma sono addirittura passati alla corte di Renzi, mentre Fitto ha fatto una scelta di autonomia, restando nel centrodestra”. E, in fine, Distaso avverte: “Prendiamo atto che Berlusconi lo considera ininfluente, nel mentre si prova faticosamente a dare un’alternativa a tutti coloro che non intendono rassegnarsi al predominio di Renzi. Ma tutto ciò è possibile solo se esiste una condizione di reciprocità e non certo di presunta superiorità. Lo dico pensando al nostro elettorato” e conclude: “L’influenza alternata non può certo costituire base di costruzione di solide alleanze”. Quindi, l’esponente barese di CoR si rivolge a Vitali, ma evidentemente il destinatario di tali considerazioni è il leader nazionale di Fi, Berlusconi per l’appunto, a cui però anche il leader di CoR, Fitto, ha indirettamente rivolto un interrogativo, rispondendo a chi gli ha chiesto di commentare la precisazione rilasciata dal coordinatore pugliese di Fi. Infatti, l’ex pupillo pugliese di Berlusconi ha affermato: “Ho già detto: se sono così ininfluente non capisco perché c’é un attacco costante, diretto e personale. Le due cose sono un po’ in contraddizione, perché uno ininfluente non viene considerato. O sbaglio?” Ed a chi, poi, gli ha fatto presente che Berlusconi pare non voglia perdere il suo sostegno per le amministrative, Fitto ha laconicamente replicato esclamando: “Mah questo poi….parliamo della Sanità che é meglio”. Infatti, subito dopo il leader di CoR si è recato ad un incontro barese sul Piano di riordino ospedaliero della Regione Puglia. E, forse, non a caso Fitto ha preferito non rispondere chiedendo di dirottare il discorso su un argomento a lui caro, come quello sanitario, dove alle regionali del 2005, pur evidentemente avendo ragione, fu sconfitto clamorosamente da Nichi Vendola. Episodio, questo, che probabilmente conferma che in politica il consenso non sempre si conquista secondo le logiche del “Buon governo”. Anzi, spesso accade esattamente il contrario. Ma, forse, Fitto come l’ex presidente Berlusconi se ne ricorda solo quando gli fa comodo.
Giuseppe Palella
Pubblicato il 8 Marzo 2016