Cronaca

Nel centrosinistra volano pesci in faccia per le primarie

Mancano ancora tre giorni alla celebrazione delle primarie del centrosinistra, per la scelta del nome da candidare a sindaco di Bari alle amministrative del 25 e 26 maggio prossimo, ed il clima politico all’interno della coalizione ha raggiunto già una temperatura proibitiva tra due dei tre concorrenti in corsa per la candidatura, ossia il designato da Pd, Sel ed Idv, Antonio Decaro (Pd), e Giacomo Olivieri della civica “Realtà Italia”. Il terzo concorrente, Elio Sannicandro, a sua volta espressione di una costola indipendente del centrosinistra barese, non entra invece nella diatriba, poiché è forse ritenuto nella corsa solo come una presenza di mera testimonianza e, quindi, non temibile ai fini del raggiungimento del nastro da tagliare per primo. Eppure, se le primarie fossero una competizione sportiva e non politica, l’unico dei tre candidati atleticamente temibile sarebbe proprio Sannicandro, che sotto l’aspetto sportivo è sicuramente il più preparato, essendo assessore comunale allo Sport, oltre che presidente regionale del Coni, per cui potrebbe essere quello più tenace ed in forma non solo dal punto di vista fisico. Ma, per la verità, forse pure politico, se si considera che sta facendo la propria corsa alle primarie in sordina e quasi tutta in salita. Una corsa che probabilmente lo vede perdente in partenza, perché affiancato a due concorrenti, Decaro ed Olivieri per l’appunto, che alle regionali del 2010, quando sono stati entrambi a caccia di preferenze, hanno conseguito circa 15mila voti a testa. E nel capoluogo, in particolare, Decaro nel Pd ottenne circa seimila preferenze ed Olivieri nell’Idv ne conseguì oltre cinquemila. Ma, a voler fare un raffronto ancora più diretto fra i tre concorrenti alle primarie del centrosinistra, bisognerebbe pure ricordare i dati delle amministrative baresi del 2009, quando Sannicandro da candidato della lista “Emiliano per Bari” ottenne circa 900 preferenze e Decaro nella lista del Pd ne ottenne più di 2500. Come è noto, a voler essere ancor più precisi, occorre inoltre ricordare che Olivieri nel 2009 non era candidato alle amministrative baresi, ma presentò una sua lista civica, “Moderati per Emiliano”, che ottenne oltre 5500 voti e Sannicandro nel 2010 non era presente nella competizione alla Regione. Quindi, Sannicandro alle primarie di domenica prossima potrebbe verosimilmente essere rappresentato come un “vaso d’argilla” tra due di “ferro”, ossia Decaro ed Olivieri. Però, a ben vedere, l’unico dei tre che avrebbe la strada spianata per la vittoria è Decaro, perché dietro di se dovrebbe avere, oltre all’organizzazione personale, gli apparati di ben tre partiti, Pd, Sel ed Idv, di cui i primi due, a giudicare dai risultati di analoghe e precedenti competizioni, sono molto ben strutturati nel tessuto territoriale cittadino. Mentre Olivieri dovrebbe poter contare soltanto sulla propria organizzazione, che in definitiva è la stessa della civica di cui è espressione, ossia quella “Realtà Italia”. Infatti, secondo tale ragionamento, le primarie della prossima domenica per Decaro dovrebbero essere solo una sorta di passeggiata elettorale rispetto ai suoi avversari, che in teoria, invece, non dovrebbero avere alcuna possibilità di piazzarsi prima di lui nella conta dei voti. In effetti, però, così non sarà perché, almeno con Olivieri, la partita è tutta da giocare ed il cui esito è tutt’altro che scontato in partenza. Anzi, la corsa di Decaro contro Olivieri alle primarie del 23 febbraio prossimo potrebbe essere irta di sorprese, e quindi ostacoli, che alla fine potrebbero far risultare l’esponente di “Realtà Italia” un vero “outsider” nella corsa alla candidatura a sindaco per il centrosinistra. Un rischio, questo, che man mano che si avvicina la data stabilita per lo svolgimento delle primarie preoccupa sempre di più qualche notabile locale del Pd, oltre allo stesso Decaro, che da qualche giorno ha pure lanciato l’allarme su possibili voti venduti. E, quindi, di primarie inquinate da voti di scambio. Infatti dalla cronaca politica locale di questi ultimi giorni di campagna elettorale, per le primarie del centrosinistra barese, emerge con tutta evidenza che Decaro ed Olivieri la musica sulle reciproche modalità scorrette di accaparramento del consenso se la cantano e se la suonano a iosa, dimenticando forse che alla fine, dopo l’esito di domenica prossima, dovrebbero restare comunque uniti sulla stessa barca, se il vincitore delle primarie vorrà sperare di poter vincere anche le secondarie, ossia la vera consultazione elettorale amministrativa di fine maggio. Infatti, appare quasi scontato che un’ulteriore deflagrazione nella coalizione di centrosinistra, oltre a quelle di entità più modeste già verificatesi, come quella di Lino Pasculli, Luigi Paccione ed altri, comprometterebbe sicuramente la possibilità finale di vittoria per il centrosinistra barese, perché avvantaggerebbe il candidato indipendente Domenico Di Paola della civica “Impegno civile per Bari”, sostenuto dai “forzisti” dell’ex ministro Raffaele Fitto e dai “movimentisti” del presidente della Provincia di Bari, Francesco Schittulli, ed a cui sembrerebbe ormai quasi certo anche l’appoggio degli “alfaniani” baresi del Ncd guidato da Massimo Cassano, che alla fine forse potrebbe essere stato convinto a rinunciare nel centrodestra alle primarie proprio per evitare di incorrere negli stessi rischi che ora sta attraversando la coalizione di centrosinistra. E chissà se nelle prossime ore anche nel centrosinistra qualcuno non ci ripensi e proponga di annullare la consultazione di domenica prossima, prima che sia troppo tardi. Infatti, a ben vedere, sia Decaro che Olivieri con i loro comportamenti, e rispettive dichiarazioni, hanno già messo le mani avanti sulla credibilità dei risultati delle primarie. Adesso non resta che decidere sul da farsi. E cioè se la scelta per evitare lacerazioni politiche, oltre che figuracce, bisogna farla prima o dopo le previste primarie. Diversamente tutto può ancora accadere nel centrosinistra barese. Ed in politica, come è ben noto,  imprevisti ed imponderabile sono sempre dietro l’angolo.      

 

 

Giuseppe Palella           


Pubblicato il 20 Febbraio 2014

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