Cultura e Spettacoli

Nel nome del Maestro

C’è chi imputa la crisi del teatro anche al declino della moderna drammaturgia, il che spingerebbe direttori artistici, registi e interpreti a gonfiare i cartelloni solo di autori classici (Shakespeare su tutti). Di contro, gli autori emergenti accusano i signori del teatro di trascurare le più recenti voci della drammaturgia solo per malizia (un cartellone all’insegna di Shakespeare, per esempio, ‘tira’ più che se affollato di pur validi esordienti). Forse la verità sta nel mezzo e qui le Istituzioni dovrebbero avvertire il dovere di intervenire imponendo in tutti i cartelloni una ‘quota’ riservata agli autori locali, minori, esordienti….  Restando al maestro, se ne possono coniugare le seduzioni col dovere di non abusarne? E ci si può incamminare creativamente su questa strada?… Luigi Facchino ci prova cimentandosi con audacia e talento nella scrittura di un interessante ‘falso d’autore’. Nasce così ‘Dinastie bastarde – la storia del Re Diavolo’, un testo che sabato scorso la Compagnia La Torre Del Drago di  Bitritto ha messo in scena nel Giardino della Scuola Elementare S. Giovanni Bosco di Giovinazzo nell’ambito della Rassegna Nazionale di Teatro che da sedici anni si tiene nel piccolo centro a nord del capoluogo. L’attore e regista barese raccoglie gli spunti più truci del Maestro (‘Macbeth’ e ‘Riccardo III’ in primis) e compone un livido affresco di Alun, immaginaria isola nordica, dove il trono di re Ultan è insidiato dal figliastro Dalach, il futuro Re Diavolo. Il contrasto innesca tranelli, menzogne e congiure che si avvicendano in un crescendo efferato e plateale sino al trionfo del Male, un trionfo però parziale dal momento che “la Giustizia esiste ma non esistono uomini giusti”, parole con le quali cala il sipario. Luigi Facchino si guarda indietro e si inchina alle grandi lezioni del passato. Fugge perciò la malizia arzigogolata con cui oggi si guarda ai Classici (snaturandoli) e adotta modalità d’allestimento decisamente classiche. Benché ciò equivalga a chiedere quasi l’impossibile ad un cast così giovane, ‘Dinastie bastarde’ scorre senza stancare per due dense ore. Meritati applausi per Luigi Facchino (regista in campo nei panni di re Ultan) e Nicolas De Filippis, Marco De Letteris, Annalisa Intrieri, Teresa Clemente, Roberta De Benedictis, Francesco Latorre, Vito Di Anna, Luca Filograno e Giuseppe Bozzi. La rassegna si chiude nel prossimo fine settimana con due compagnie locali. Sabato 12 è in cartellone ‘Uomo e galantuomo’ di Edoardo De Filippo (Compagnia Instabile Napolinscena).  Domenica 13 tocca a ‘750 e non li dimostra. All’Inferno (con Messer Alighieri e il signor F.M.)’.

Italo Interesse

 


Pubblicato il 9 Settembre 2015

Articoli Correlati

Pulsante per tornare all'inizio