Nel nome di Clorinda e delle altre
Nella Pinacoteca Finoglio a Conversano, andrà in scena uno spettacolo di Lucia Diomede dedicato alle figure femminili della Gerusalemme Liberata
Nato a Orta di Atella o Napoli nel 1590, Paolo Domenico Finoglio, intorno ai 45 anni, quando già era un affermato pittore, si stabilì a Conversano presso la corte di Giangirolamo II Acquaviva d’Aragona (detto il Guercio delle Puglie), la cui politica era fortemente improntata al mecenatismo. Nella contea pugliese il pittore campano raccolse vastissimi consensi, stringendo favorevoli rapporti col clero e il notabilato locale (sue tele sono distribuite un po’ in tutta la Puglia). A Conversano, dove poi si spense nel 1645, il Finoglio tenne anche bottega, formando talenti come Cesare Fracanzano e Carlo Rosa. Per gli Acquaviva d’Aragona affrescò la camera nuziale del Castello di Conversano, e soprattutto realizzò dieci, immense tele dedicate alla Gerusalemme liberata del Tasso. Si tratta del ciclo più importante del Seicento italiano dedicato al celebre poema, nel quale i protagonisti della riconquista di Gerusalemme sono ritratti al centro di animate scene di guerra o d’intensi episodi d’amore. Carico di slanci barocchi, ma venato da colori post caravaggeschi, il ciclo si distingue per la vigoria espressiva e la visione energica e passionale del pathos (come tale, dovette piacere particolarmente al suo fierissimo committente, il potente ‘Guercio’). Attualmente il ciclo è esposto in quello che fu il ‘piano nobile’ del maniero conversanese e che ora è noto come Pinacoteca Finoglio. Dieci tele, dicevamo per altrettanti personaggi, di cui quattro sono femminili : Sofronia, Armida, Erminia e Clorinda. Su quest’ultima figura, la fiera principessa etiope dalla pelle candida e dall’indole guerriera, si è soffermata l’attenzione di Lucia Diomede, valente poetessa di casa nostra. Da tale attenzione prende vita “Di Clorinda e de l’altre – Armi e amori nella Gerusalemme di Conversano, tra Tasso e Finoglio”, uno spettacolo che vede impegnati la stessa Diomede (versi originali e sinossi narrativa), Angelo De Leonardis (recitazione e canto) e Pierluigi Ostuni (tiorba) ; musiche di Mazzocchi, Eredi, D’India, Cavalieri e Kapsberger. Lo spettacolo andrà in scena negli ambienti della Pinacoteca Finoglio il 30 e il 31 agosto alle 19:30. Info : 0804958525 – museco.info@gmail.com – Nell’immagine, Paolo Domenico Finoglio, ‘Tancredi battezza Clorinda’. La tela riproduce l’ultimo sprazzo di vita dell’eroina : Tancredi ha appena battuto in duello Clorinda, di cui ignora le fattezze poiché la principessa è avvolta dall’armatura. Moribonda, toccata dalla grazia di Dio (dice il Tasso), Clorinda chiede d’essere battezzata. Commosso, Tancredi riempie l’elmo dell’acqua di un piccolo ruscello e si appresta al rito. Rimane però sconvolto quando, liberato il nemico dell’elmo, scopre d’aver ucciso una donna. Pur mortificato, battezza Clorinda che, ormai priva di forze, solleva appena il braccio verso il suo nemico in segno di pace e spira.
Italo Interesse
Pubblicato il 29 Agosto 2024