Cronaca

Nel Pd Emiliano e Minervini pronti per la corsa delle primarie

Il segretario pugliese del Pd, Michele Emiliano, anziché annunciare la sua partecipazione alle primarie il cui vincitore guiderà, da candidato governatore, la coalizione di centrosinistra alle prossime regionali, ha deciso invece di farsi invitare per le primarie da alcuni sindaci ed  amministratori locali pugliesi con cui evidentemente ha già stretto accordi, sia per le primarie che per la sua eventuale candidatura a presidente della Regione. Infatti, una ristretta rappresentanza di coloro che hanno recitato il ruolo di quelli che chiedono ad Emiliano di candidarsi, tra i quali figura il neo sindaco barese Antonio Decaro, ha incontrato nella mattinata del primo agosto i giornalisti alla presenza dello stesso Emiliano, sia per formalizzarne pubblicamente l’invito che per illustrare le motivazioni politiche dello stesso. Durante l’incontro, tenutosi nel capoluogo pugliese in un locale del circolo Barion, l’ex Primo cittadino barese ha dichiarato: “Ci sono centinaia e centinaia di amministratori non del Pd  che mi hanno chiamato chiedendomi di candidarmi. So perfettamente che andiamo incontro a compiti sovraumani, ma se mi aiuterete faremo un patto tra sindaci, una grande cooperativa che comprenderà anche quelli che non voteranno per me, per amministrare insieme questa regione”. E continuano Emiliano, visibilmente commosso, ha aggiunto: “Sentirmi così amato dal mio partito non mi era successo mai e per me è una grandissima soddisfazione. Sto soffrendo le pene dell’inferno nel vedere i problemi che abbiamo coi i nostri compagni del centrosinistra (ndr – Sel), e spero che tutto si risolva al più presto”. Quanto alle primarie, Emiliano ha auspicato che “Siano un modo per costruire una visione del futuro e non per esprimere giudizi sulle persone”. Per poi concludere con la considerazione che “Il protagonista di questa campagna elettorale sarà il popolo, la gente che non ha mai contato niente e che non è mai stata ascoltata, e che invece adesso avrà un ruolo attraverso noi, attraverso i sindaci che prendono in mano la guida della regione”. Un modo, questo di Emiliano, non nuovo di prepararsi alla campagna elettorale invocando “l’ascolto” ed il “ruolo” della gente per far balenare l’idea che la sua vittoria darebbe voce e peso al popolo, quando in realtà nei suoi dieci anni da sindaco di Bari ha dimostrato con la sua azione di governo esattamente il contrario di ciò che aveva sostenuto nel 2004, durante la sua prima campagna elettorale al Comune. “Ed a tal proposito – ricorda qualcuno – basti citare la vicenda della mancata autonomia comunale alle ex frazioni di Palese-Santo Spirito e Carbonara-Ceglie-Loseto, le cui popolazioni si erano espresse favorevolmente al referendum consultivo per l’indipendenza politica ed amministrativa da Bari”. Ma – a detta di molti – “Le contraddizioni, tra il ‘dire’ ed il ‘fare’ dell’ex sindaco di Bari, non sono solo quelle relative alla vicenda autonomistica delle ex frazioni, perché anche in molte altre vicende gestionali più spicciole in passato avrebbe dimostrato la propria inattendibilità”. Nella stessa mattinata al quartiere San Girolamo di Bari, nel cortile della cooperativa edilizia “Casa del popolo”, l’assessore regionale alla Trasparenza e Protezione civile, Guglielmo Minervini (Pd), dopo l’annuncio di qualche giorno fa su Facebook, ha presentato la sua candidatura alle primarie per la presidenza della Regione. “Faremo delle primarie fuori dalle righe – ha esordito Minervini – perché vogliamo far saltare le logiche tradizionali”. E dopo aver chiarito sommariamente le ragioni della sua candidatura, l’ex sindaco di Molfetta ha pure spiegato con una frase ad effetto la propria presenza alle primarie del prossimo 30 novembre:

“Mi sono messo in gioco perché questo popolo rischiava di restare orfano, un popolo che non si inganna, lo devi poter guardare negli occhi perché non l’hai mai tradito, mi metto in gioco perché sento di poterlo guardare negli occhi”. Un passaggio del discorso Minervini lo ha riservato al programma, dicendo: “Partiremo dalle cose che non hanno funzionato, dalle ferite aperte. Partiremo da Taranto, dall’Ilva, dal caporalato, dalle ferite ambientali e insieme proveremo a capire come sanare i conti del passato. Saranno le nostre priorità. Non faremo una campagna di rimozione”. Inoltre, l’assessore regionale ha lanciato una sorta di provocazione ai concorrenti che insieme a lui si sottoporranno al voto di novembre ai gazebo: “A proposito di primarie trasparenti, facciamo una operazione trasparenza su come si raccolgono e si utilizzano le risorse per le primarie. Dimmi come raccogli le risorse e ti dirò che politica vuoi fare”. A chiusura Minervini ha poi detto: “Sono molto preoccupato per l’inasprimento del rapporto tra Pd e Sel nazionale. Ma impedirò con ogni energia che questo possa diventare il cavallo di troia per rompere il patto di coalizione che ha governato la Puglia in questi anni”. Ed ancora: “Provare a sostituire Vendola con Cassano non è il cambiamento. Quello è il ritorno al passato dal quale ci sentiamo definitivamente congedati”. Ma se Minervini esclude in Puglia una rottura con Vendola  nel centrosinistra, sul fronte di Sel il coordinatore provinciale, Lorenzo Cipriani, ha commentato negativamente l’annuncio di qualche giorno fa del segretario pugliese del Pd che, dopo le note vicende romane sulle riforme costituzionali e la recente affermazione del premier Renzi sulla possibilità di vittoria del Pd alla Regione senza il partito di Vendola, ha detto: “difficile fare accordi con Sel” per le prossime elezioni regionali in Puglia. Infatti, il coordinatore provinciale barese di Sel in una nota ha rilevato: “Evidentemente Michele Emiliano pur di essere candidato Presidente è disposto a seppellire una delle migliori esperienze di governo che la storia repubblicana conosca e, magari, ad inaugurare una versione in salsa regionale di intese con la destra. Una scelta sicuramente legittima per le sue ambizioni, ma che risulterebbe fortemente indigesta per la Puglia ed i pugliesi. Insomma, nella scena politica pugliese, nel centrosinistra non c’è pace nella coalizione, ma c’è accordo sulle primarie. Invece, nel centrodestra pugliese non c’è  neppure questa semplice intesa.

 

Giuseppe Palella


Pubblicato il 2 Agosto 2014

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