Primo Piano

Nel Pd pugliese la corsia preferenziale con Renzi è la Bellanova, non Decaro

Il riconfermato segretario del Pd, Matteo Renzi, dopo aver chiuso l’accordo sulla nuova legge elettorale con Forza Italia ed M5s, per le prossime politiche, ed ottenuto la certezza di elezioni anticipate entro l’autunno, ha ritenuto di non dover più aspettare l’esito delle amministrative per decidere la nuova composizione dell’Ufficio di segreteria che nei prossimi quattro anni lo affiancherà alla guida del partito. Infatti, alla riunione della Direzione nazionale del partito, svoltasi a Roma lo scorso martedì per farsi ratificare l’intesa sulla nuova legge elettorale, ha tirato fuori anche l’elenco dei nomi per la composizione dell’Ufficio di segreteria e, forte della larghissima maggioranza (circa il 70%) di cui gode all’interno del Pd, l’ha fatto approvare senza più alcun indugio temporale che gli avrebbe consentito di vedere quale sarà l’esito per le liste del suo partito alle comunali dell’11 giugno prossimo. E, conseguentemente, regolarsi se aprire o meno le porte dell’Ufficio di segreteria anche a qualche nome delle due minoranze interne al Pd che fanno capo rispettivamente al ministro della Giustizia, Andrea Orlando (circa 20%), ed al governatore pugliese, Michele Emiliano (circa 11%). Difatti ex premier ha tirato dritto e nell’elenco dei nomi che compongono l’esecutivo nazionale del Pd  ha inserito solo esponenti di stretta osservanza renziana. D’altronde le voci che le intenzioni del riconfermato segretario fossero queste per la segreteria già circolavano da qualche settimana, ma nonostante ciò c’era forse la speranza, per Orlando ed Emiliano, che un eventuale risultato non lusinghiero per il Pd alle amministrative della seconda domenica di giugno avrebbe potuto indurre Renzi ad un ripensamento e, quindi, ad una composizione della nuova segreteria allargata anche ai rappresentanti delle minoranze. Invece non è andata così, perché il segretario ha confermato le voci di corridoio mettendo in segreteria solo esponenti dell’area politica che lo ha sostenuto sia nella conta congressuale che alle primarie dello scorso 30 Aprile. Però l’ex premier, pur avendo formato una “segreteria” tutta renziana, non ha chiuso del tutto le porte agli ex rivali congressuali, perché dei 15 posti a disposizione al momento ne ha coperto solo 12, lasciando tre liberi per un’eventuale indicazione successiva. Infatti, al momento Renzi si è accaparrato solo i 12 posti che, secondo una rigorosa spartizione con il vecchio e noto manuale Cencelli, gli spetterebbero in base ai numeri conseguiti al Congresso. Con lo stesso criterio due dovrebbero essere assegnati all’area di Orlando ed uno a quella di Emiliano. Ma evidentemente nessuno dei due ha voluto forzare la mano e per entrambi, verosimilmente, la decisione di Renzi di lasciare tre posti vuoti, da assegnare successivamente, potrebbe essere stata anche bene accetta, in modo da poter avere anch’essi (come d’altronde anche Renzi) le mani libere, in attesa di vedere come si mettono le cose per il partito al cospetto degli coloro che si recheranno alle urne nei centri chiamati al voto per le ormai imminenti amministrative. Tra i 12 nomi di stretta osservanza renziana che compongono la nuova segreteria nazionale del Pd figura quello della salentina Teresa Bellanova, che è anche vice di Carlo Calenda al Mise (Ministro allo sviluppo economico) e che in Puglia, alla campagna congressuale conclusasi lo scorso Aprile, è stata la principale fiduciaria dell’ex premier nella regione, avendo – come è noto – svolto il ruolo di coordinatrice pugliese dell’area renziana per tutte le operazioni di organizzazione e sostegno alla campagna elettorale a favore di Renzi nella sfida con Orlando e, in Puglia, soprattutto con Emiliano. Quindi, le voci fatte circolare a livello barese, secondo le quali il sindaco di Bari e presidente dell’Anci, Antonio Decaro, sarebbe potuto entrare in segreteria, si sono rivelate destituite di fondamento, visto che la scelta di Renzi si è poi soffermata sul nome della Bellanova. Scelta, questa, che – a detta di qualche bene informato delle vicende interne al Pd locale e nazionale – confermerebbe che il principale esponente dell’area renziana pugliese è il vice ministro allo Sviluppo economico e non certo il Primo cittadino barese che resta un aggregato della “seconda ora” dell’ex premier, avendo aderito alla corrente di Renzi solo nell’estate del 2013, quando da parlamentare lasciò l’area di Pierluigi Bersani e Massimo D’Alema per salire sul carro di colui che in quel momento si palesava già come l’astro nascente del Pd a successivo congresso di fine 2013. Ma oltre a questa cosiddetta “macchia” iniziale per Decaro, ve n’è certamente un’altra che – a detta sempre dei soliti bene informati – pesa verosimilmente ancor di più sul Primo cittadino barese nella sua vicinanza a Renzi  ed è quella di essere – come è ben risaputo in Città, ma anche nel resto della Puglia – una “creatura” politica nata dall’inventiva dell’ ex assessore pugliese alla Sanità del primo governatorato Vendola ed ex senatore del Pd, Alberto Tedesco, e poi ingigantita dall’allora sindaco di Bari ed ora governatore, Emiliano. Un rapporto originario, quest’ultimo, che – sempre secondo i bene informati –  di certo non rassicura Renzi sul suo “delfino” barese, nonostante le verosimili e ripetute “dichiarazioni di fedeltà” rilasciate da Decaro all’ex premier nel corso della recente campagna congressuale. Infatti, la vera “prova del nove” sulla consistenza del grado di fiducia esistente tra il segretario Renzi e Decaro potrebbe aversi alle prossime elezioni politiche, poiché in quella occasione si tratterà di vedere quanto effettivamente “pesa” il Primo cittadino barese nella mappa dei renziani pugliesi. Infatti, a detta di molti, ciò che avvenuto finora, tra Renzi e Decaro, è stato solo “convenienza” reciproca. Infatti, la recente scelta di Renzi di far posto in segreteria al vice ministro Bellanova dimostra che in Puglia l’effettivo “asse di ferro” con l’ex premier è una prerogativa di quest’ultima e non certo di Decaro.

 

Giuseppe Palella      


Pubblicato il 1 Giugno 2017

Articoli Correlati

Pulsante per tornare all'inizio