Cultura e Spettacoli

Nel presepe c’è spazio per tutti

Il numero dei personaggi rappresentati nel presepe è proporzionale alle dimensioni di questo. Nei presepi ‘essenziali’ tutto si riduce alla Sacra Famiglia. Quelli appena più ‘allargati’ considerano anche i Re Magi. A misura che la rappresentazione della Natività si allarga trovano posto angeli, pastori, artigiani, zampognari, mendicanti… Nei presepi più fastosi c’è spazio veramente per tutti, anche per figure inattese. I soldati per esempio. Questi uomini armati trovano giustificazione nella vicina presenza del palazzo di Erode, inserito in un angolo del presepe (errore, poiché tale costruzione era a Gerusalemme, allora capitale della Palestina romana). Alcune tradizioni, poi, considerano pastori deformi : rappresentano demoni che pur rattristati dalla nascita del Salvatore non sanno resistere alla tentazione di guardare in faccia il loro nemico. Andando avanti, ecco l’uomo che in un angolo dorme beato, ignaro di tutto : simboleggia la ‘cecità’ umana dinanzi all’annuncio della Salvezza. Non mancano personaggi involontariamente comici, come il bambino o l’uomo che da qualche parte defeca ; col nomignolo di ‘caganer’ questa figura è onnipresente nei presepi catalani. Passando al presepe napoletano particolare importanza assumono qui i venditori, ognuno dei quali è legato a un mese dell’anno : il salumiere (gennaio), il venditore di ricotta e formaggio (febbraio), il pollivendolo e venditore di uccelli (marzo), il venditore di uova (aprile). Maggio è rappresentato invece da una coppia di sposi che recano un cesto di ciliegie e frutta. A seguire, il fornaio (giugno), il venditore di pomodori (luglio), quello di angurie (luglio), e quello di fichi (settembre). A ottobre è assegnato il vinaio, a novembre il venditore di castagne, Chiude il ciclo il pescivendolo. Altra figura tipica del presepe napoletano è il Cercatore con la lampada, che simboleggia l’uomo in cerca della Verità e avvolto dalle tenebre dell’ignoranza. Onnipresente anche la prostituta, questa figura particolarmente formosa, scollata e con i lunghi capelli sciolti che anticipa la Maddalena e si contrappone alla purezza della Vergine ; viene rappresentata alla porta dell’immancabile osteria al cui interno giocano a carte i due compari zi’ Vicienzo e zi’ Pascale, personificazioni del Carnevale e della Morte. In tanta teatralità non poteva mancare un ‘altra raffinata espressione demoniaca : il Tentatore ; è un vecchio che cerca di insinuare il dubbio in San Giuseppe circa la concezione di quel bambino. Immancabili la lavandaia e la levatrice ; la prima lava i panni in cui viene avvolto il Bambinello dopo che la seconda ha aiutato la Vergine a partorire ; entrambe sono testimoni della verginità della Madonna.

Italo Interesse

 


Pubblicato il 22 Dicembre 2017

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