Nel quinto Municipio di Bari le lamentele sono numerose
Nel V Municipio di decentramento barese le lamentele dei cittadini non riguardano soltanto gli interventi inutili dell’Amministrazione barese, come quello di via Francesco Speranza dove, anziché migliorare, la sicurezza degli utenti stradali (ciclisti, motociclisti ed automobilisti) con spartitraffico, dissuasori di velocità ed efficientamento della illuminazione pubblica, la si è forse addirittura peggiorata, ma riguardano anche tanti altri problemi irrisolti da anni e che il Comune di Bari continua ad ignorare. O, comunque, a non prendere in seria considerazione, come invece richiederebbe l’annosità e gravità degli stessi. Infatti, scorrendo le diverse pagine locali di Facebook è quasi impossibile non imbattersi in post o commenti di lamentele per il traffico automobilistico interno alle ex frazioni di Palese e Santo Spirito che da anni, in talune ore di punta, è ormai uno dei problemi quotidiani che assilla utenti stradali e residenti, però da Bari si continua a far finta di nulla. Ancora peggiore, nelle aree centrali del V Municipio barese, è la viabilità e la carenza di parcheggi. Nuovi edifici che, di anno in anno, spuntano come funghi e che negli ultimi vent’anni hanno determinato un incremento notevole dei residenti, con un conseguenziale considerevole aumento di introiti per il Comune di Bari (oneri urbanistici, imu, etc.), senza che l’Amministrazione cittadina abbia fatto granché, quantomeno per mantener immutati gli standard qualitativi di vivibilità sia a Palese che a Santo Spirito, dove invece proprio nel corso degli ultimi due decenni la qualità ambientale e dei servizi sul territorio è notevolmente peggiorata al punto che, per i residenti vecchi o nuovi che siano, è davvero difficile non accorgersene. Infatti, tralasciando quello che – a detta di molti – rappresenta il problema forse più atavico e “vergognoso” per l’Amministrazione barese a Palese e Santo Spirito, ossia quello dei sette passaggi a livello ed i binari di Rfi che attraversano il centro abitato, senza che siano mai state programmate e realizzate opere interne che rendessero meno disagevole e grave la presenza della ferrovia nell’abitato urbano delle due ex frazioni a nord del Capoluogo, esistono innumerevoli altre problematiche, quali per l’appunto i parcheggi, il traffico e, negli ultimi dieci anni, finanche alcuni servizi comunali, che in passato erano presenti senza lamentele di sorta, anziché migliorare, sono peggiorati o addirittura soppressi. “Ed uno dei servizi non più presenti su questo territorio – ha esclamato, infatti, un residente del V Municipio barese – è quello di non avere più alcun presidio stabile di vigili urbani in loco!”, ricordando che fino ad un decennio fa di uffici aperti della Polizia locale, in pianta stabile sul territorio che una volta si chiamava “Prima Circoscrizione” e che dal 2014 si chiama “Municipio 5” di Bari, erano addirittura due. Ovvero una Brigata a Palese ed un’altra a Santo Spirito. Ora, invece, non esiste più neppure uno, nonostante una popolazione notevolmente incrementata, che supera abbondantemente i 30mila residenti e che d’estate, con l’aggiunta di villeggianti e turisti, è quasi raddoppiata. “Per non parlare – ha concluso, poi, ironicamente lo stesso residente – dei servizi di Stato civile che a Palese e Santo Spirito negli ultimi anni sono stati depotenziati, con disagi enormi per tutta la popolazione residente, ma in special modo per gli anziani e tutti coloro che non hanno la possibilità di spostarsi facilmente dalla località dove abitano!”. Ma non sono soltanto queste le carenze e le disattenzioni che l’Amministrazione barese riserva alla sua popolosa periferia nord. Infatti, basta percorrere il locale lungomare che del “Municipio 5”, che si estende dall’intersezione con via Cola Di Cagno fino all’estremo confine nord con il territorio di Giovinazzo, per rendersi conto del degrado e dello stato di trascuratezza ed abbandono che l’Amministrazione barese riserva a Palese e Santo Spirito. Ultimamente financo l’illuminazione pubblica di interi tratti di detto lungomare è rimasta spenta per settimane senza che da Bari provvedessero ad un tempestivo ripristino. Emblematica anche la situazione del cantiere aperto agli inizi della scorsa estate a Palese, nei pressi del porticciolo, per abbattere il rudere dell’ex ristorante “L’Ancora”. Un cantiere il cui unico intervento, oltre la demolizione della struttura e spianatura dell’area, è l’ampiamento della strada e la costruzione di una ventina di metri di balauste in corrispondenza di detta area. Infatti, a distanza di oltre otto mesi dall’inizio di lavori alquanto modesti, il cantiere è ancora recintato e le restanti piccole opere non ancora realizzate. Invece, a Palese in piazza Magrini un modestissimo intervento di riqualificazione dell’area, per una spesa complessiva di 650mila euro, non è finora iniziato, nonostante il cartello del Comune che ne annunciava l’intervento sia stato affisso da quasi cinque anni. Mentre nella zona 167 di Palese una struttura in carpenteria metallica, realizzata più di 20 anni fa per ospitare il mercato settimanale merci varie, non solo non è mai stata utilizzata per lo scopo, ma versa da oltre un decennio in condizioni di abbandono e l’annuncio di un suo recupero o smantellamento è stato promesso dagli amministratoti baresi da oltre un quinquennio. Ora, però, dovrebbe essere imminente l’avvio del cantiere per rendere area pedonale la zona antistante il porto di Santo Spirito. Intervento, quest’ultimo, molto contestato in loco da residenti ed operatori commerciali. Ma da Bari sono determinati a procedere comunque nonostante l’evidenza dei notevoli disagi che la futura interdizione di quell’area al traffico provocherà sull’intero tessuto cittadino nella parte centrale di Santo Spirito. Però, la campagna elettorale per le amministrative del 2024 incombe e, quindi, anche il “fumo” da alzare negli occhi dei cittadini del V Municipio barese diventa verosimilmente una indifferibile necessità.
Giuseppe Palella
Pubblicato il 27 Gennaio 2023