Cronaca

Nel V Municipio il Comune continua con intitolazioni insignificanti

A Palese dedicata un'area pubblica a dedicata ad un politico locale scomparso prematuramente nel 2008

Si è svolta ieri mattina a Palese la cerimonia di intitolazione di un’area pubblica della  zona 167, tra la rotatoria in prossimità di via Nicola Minervino e via Giuseppe Frisario e i plessi scolastici Marco Polo e Carlo Collodi, dedicata ad un politico locale scomparso prematuramente nel 2008, Giancarlo Lapadula, che era stato è stato dapprima semplice consigliere del Pds (ex Pci) dell’allora Prima Circoscrizione di decentramento amministrativo barese, quella di Palese-Santo Spirito per l’appunto, dal 1995 al 1999, poi consigliere comunale dei Ds dal 1999-2004 e successivamente vice presidente dell’Amtab, la partecipata comunale barese di trasporto pubblico urbano, dal 2005 al 2008. Alla cerimonia di scopertura della targa sono intervenuti il sindaco di Bari, Antonio Decaro, e i familiari di Lapadula, oltre a numerosi amici e semplici conoscenti del politico neo-intestatario di detta area pubblica, ma anche diversi rappresentanti del mondo associativo locale e finanche alcune scolaresche dei prospicienti istituti scolastici Collodi e Marco Polo. “Giancarlo Lapadula è stato un gentiluomo” – ha affermato il sindaco Decaro nel suo discorso. “Un uomo – ha proseguito il Primo cittadino barese – che si è battuto per la tutela del nostro territorio e che, pur non essendo nato a Bari, ha sempre amato questa città impegnandosi a fondo per la sua crescita sia all’interno delle istituzioni sia tra i cittadini, come la grande partecipazione alla cerimonia odierna sta a testimoniare”. Discorso che si è concluso con l’esortazione “a chi resta, a tutti noi” al compito “di continuare a onorare” l’attività di “donne e uomini che lasciano una traccia del loro impegno” e ciò “anche scegliendo di dedicare loro una strada, uno spazio pubblico, come in questo caso, molto frequentato dai residenti, e a percorrere il sentiero tracciato”. Nel corso della cerimonia qualcuno dei cittadini presenti ha rilevato che in calce alla targa commemorativa, riportante le generalità del beneficiario dell’onorificenza toponomastica ed il ruolo ricoperto al Comune di Bari, figurava un errore a riguardo all’indicazione del Municipio in cui ricade l’area dedicata al defunto Lapadula. Infatti, anziché riportare la scritta “Municipio V”, ossia quella di Palese e Santo Spirito, figurava la dizione “Municipio II”, ovvero quello di Carrassi, Picone e Poggiofranco. “Un refuso clamoroso – ha commentato ironicamente qualcuno – che la dice lunga su quella che è forse sia l’attenzione che la conoscenza dell’apparato burocratico barese nei confronti del decentramento amministrativo!” Infatti, subito dopo la cerimonia, la targa con il nome dell’intestatario di detta aerea ed il paletto di sostegno sono paradossalmente scomparsi, perché rimossi per poter provvedere alla relativa correzione ed al successivo riposizionamento. Ma in realtà a fare eco nella comunità palesina, più del refuso sulla targa, è stato invece l’utilizzo che l’Amministrazione barese fa della Toponomastica cittadina da alcuni anni a questa parte. Infatti, alla notizia nel V Municipio barese di questa nuova intitolazione, qualche cittadino locale ha commentato: “Nell’approssimarsi delle prossime elezioni comunali, ecco che anche la Toponomastica diventa utile occasione per fare clientelismo politico, con l’intestazione di vie o aree pubbliche a personaggi che in vita  sono stati solo semplici cittadini o politici come tanti altri ormai scomparsi”. E, quindi, beneficiari di un’onorificenza toponomastica senza quei meriti particolarmente rilevanti da renderli effettivamente meritevoli di un’intitolazione stradale pubblica, se non verosimilmente quello (per le Amministrazioni baresi degli ultimi tempi!) che i loro parenti sono o della stessa parte politica dell’Amministrazione in carica o, comunque, “amici degli amici”. Infatti, a Palese non è la prima volta che vengono intitolate vie pubbliche ad individui defunti che in realtà da vivi era stati solo dei semplici cittadini come tantissimi altri, ma che però si sono poi ritrovati intestatari di strade cittadine per il sol fatto di essere parenti od amici di qualche esponente politico locale di turno. Ed è così che negli ultimi anni i palesini si sono trovati ad avere vie intestate a qualche “benemerito” senza alcuna benemerenza, né da vivo, né da morto, od a qualche “maestro del lavoro” senza maestranze ed ora finanche ad un politico il cui merito principale è stato forse quello di essere stato, in un determinato periodo, eletto consigliere circoscrizione e poi comunale, così come tanti altri politici defunti e di cui, però, mai nessuno si è sognato di dedicare loro una via. A Bari, poi, è addirittura paradossale che la Civica Amministrazione di centrosinistra intitola vie a personaggi locali irrilevanti della propria area, se non addirittura insignificanti per l’attività politica svolta, ma poi omette di intestare qualche area pubblica a leader politici di riconosciuto rango nazionale ed internazionale, essendo stati anche questi ultimi molto più rappresentativi per quella stessa area politica. E nel Capoluogo pugliese il caso più clamoroso è sicuramente quello di non aver ancora intitolato un’area cittadina al leader socialista Bettino Craxi, considerato che più di trent’anni or sono, ossia ai tempi del Psi di Craxi,  Bari era la città più socialista d’Italia e dal 2014 alla guida dell’Amministrazione cittadina figura un sindaco figlio di un esponente comunale socialista dell’epoca. Ma questo è un altro discorso. Infatti, per quanto riguarda la Toponomastica barese, ad un eccesso di vanità di alcuni politici locali si aggiunge, forse, l’assenza di un senso di ridicolo in “Chi” invece decide per talune onorificenze stradali. Intitolazioni spesso fondate su nulla di particolarmente meritevole di ricordo collettivo, se non addirittura su inesattezze. O verità falsate e, quindi, non dette.

Giuseppe Palella


Pubblicato il 14 Marzo 2023

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