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Nella bufera il concorso per funzionari: tra strani punteggi, ripescaggi e rinvii

 “Il tempo è galantuomo: avevamo annunciato e denunciato che quello dei duecento posti da funzionario fosse un concorso truffa e a distanza di pochi mesi cominciamo ad avere le prime conferme”. Lo ha dichiarato senza peli sulla lingua il Presidente del Gruppo regionale di Forza Italia, Ignazio Zullo. “Il caso dei dieci bocciati alle preselezioni –ha spiegato Zullo – comunque ammessi a fare gli esami scritti in qualità di interni, è la conferma dell’ennesimo schiaffo alla meritocrazia e all’impegno di chi non ha tessere di partito ma solo tanta buona fede e mille speranze. Persino il consigliere Maniglio del Partito Democratico aveva definito questa trovata elettorale del suo partito e di Vendola come ‘concorso col trucco’. Come se non bastasse, ancora oggi non abbiamo contezza delle coperture economiche necessarie. Caroli dice che il concorso andrà avanti tranquillamente all’insegna della trasparenza… forse starà scherzando, perché  di trasparente in questo concorso non c’è niente e i fatti ci danno ragione. Vendola e il Pd hanno illuso decine di migliaia di giovani pugliesi per un concorso farsa più utile al centrosinistra in vista delle elezioni che ai nostri ragazzi, costretti anche a pagare una gabella assurda di 20 euro per parteciparvi. Non trovando, poi, condizioni di trasparenza a Bari –conclude- hanno pensato bene di spostare la sede delle prove nella nostra capitale, facendo coinciderne la data con quella delle elezioni”. Insomma, anomalie e non finire intorno al “concorsone” per i funzionari di categoria D indetto dalla Giunta regionale nonostante le tante riserve sulle modalità di selezione, partecipazione e attribuzione di punteggi. Una scia di irregolarità che non hanno impedito ad assessori e consiglieri di maggioranza di portare avanti procedimenti che confermano – a dir poco…- la disparità di trattamento riservato ai candidati esterni rispetto agli ‘interni’. Ma anche la possibilità per questi ultimi di andare avanti, nonostante il mancato superamento della prova preselettiva, e l’apparizione di ‘amici’ della maggioranza nell’elenco dei primi beneficiari, come affermano i consiglieri regionali del Nuovo centrodestra. Insomma, la tanto decantata trasparenza e il coinvolgimento del Formez nella gestione delle prove selettive è servita a poco e niente. Ora, a parte tutto, piove il ritardo annunciato – anch’esso ampiamente prevedibile – nello svolgimento delle prove decisive di questo concorso per funzionari “amici degli amici”, in piena coincidenza con la campagna elettorale. E le graduatorie finali? Non fanno che confermare quanto era fin troppo scontato: che il concorsone pubblico, nel quale un esercito di disoccupati dall’alto profilo avevano riposto speranze per una collocazione all’altezza delle loro qualità, aspettative e ambizioni, si rivelerà un espediente per garantire un futuro nell’ente a personale entrato in maniera discrezionale. Per non dire altro….

 

Antonio De Luigi 


Pubblicato il 15 Ottobre 2014

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