Cultura e Spettacoli

Nella tana del Lupo

A un certo punto della sua temeraria promenade boschiva Cappuccetto incontra il Lupo, ovviamente cattivo. Così Perrault e i Grimm. E se invece che una bimba quella fosse una fanciulla in età da marito, se Lupo fosse il soprannome di uno spasimante, se i due avessero un appuntamento….? Solleticato dal dubbio, Paolo Gubello vi scrive su un testo che poi interpreta. In ‘Lupòroom’, avantieri andato in scena fra molti consensi a Officina degli Esordi, la prospettiva è tutta maschile. Lupo è ritratto all’interno della sua squallida tana-stanza, dove consuma un personalissimo delirio. Immerso in un atmosfera elettro-pop egli sogna di dichiararsi al proprio mito in un’atmosfera da ballo delle debuttanti, di esultare al sì con enfasi da calcio sud-americano, di sposarsi a Las Vegas in ‘tenuta-Elvis’… E invece deve contentarsi di dialogare (ed accoppiarsi) con un manichino incompleto. Gli è che il Nostro è un poveraccio, un timido, un complessato. A fargli coraggio sono una parata di super alcolici e l’alter ego che gli fa visita apparendo sullo schermo di un vecchio televisore. Un alter ego schizoide che, ‘trasmesso’ dalla video camera nel cui obiettivo Lupo si specchia, lo sollecita a sbloccarsi. Non fosse per le modalità inquietanti, sembrerebbe il mito-Bogart che consiglia l’incertissimo Allan Felix di ‘Provaci ancora Sam’. Alla fine il perfido demone-custode riesce nel suo intento : Strappato l’assenso di Cappuccetto, Lupo si fa bello e si reca all’appuntamento. Solo che nel bosco non c’è nessuno, lei non sospetta, lui è carico di negatività… ‘Lupòroom’ si chiude lasciando intendere il tanfo di un’efferatezza tutta contemporanea. Gubello è bravo nel dissociarsi (volendo trovare altro riferimento cinematografico Lupo ricorda il Norman Bates di ‘Psycho’). Alla tenerezza struggente della danza solitaria di Lupo fa da contraltare la grinta violenta con cui il suo Mister Hide lo sprona, quasi un ‘secondo’ all’angolo di un ring in attesa della campana. Una sontuosa colonna sonora e un’accurata scenografia avvolgono una ben calibrata drammaturgia. Fra sorrisi e amarezza, ‘Lupòroom’ rende giustizia ad una specie ‘letteraria’. Non lupi cattivi ma lupi incattiviti da un sistema di cose esclusivista che sforna idoli e macina frustrati. Hanno collaborato a vario titolo con Gubello : Luca Ferrara e Daniele Lasorsa. – Prossimo appuntamento a Officina degli Esordi : giovedì 26 marzo con ‘X-Three, una folle perfomance teatrale in utero’ di e con Saba Salvemini (Areté Ensemble). Con questo spettacolo si chiude ‘Grado Zero’, prima e già fortunata stagione di questo nuovo spazio.

Italo Interesse

 


Pubblicato il 14 Marzo 2015

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