Cronaca

Nell’elenco degli interventi del Pnrr, il lungomare del V Municipio non c’è

A distanza di quasi un anno dalla presentazione al pubblico e all’Amministrazione comunale barese di una proposta progettuale per risolvere il degrado ambientale, paesaggistico e urbanistico dell’area costiera di Palese, il proponente ed esecutore di tale proposta nonché  presidente dell’associazione Eco museale del Nord  barese, l’architetto Eugenio Lombardi,  ha scritto al sindaco Antonio Decaro ed all’assessore ai LL.PP. Giuseppe Galasso, oltre che all’assessore regionale all’Ambiente ed Urbanistica, Anna Grazia Maraschio, ed al presidente del locale Municipio, Vincenzo Brandi, per lamentare l’assenza di una qualsiasi risposta ed attenzione istituzionale nei confronti di un’attività che ha visto impegnato a titolo volontaristico non solo il proponente, ma anche un nutrito gruppi di cittadini che, facendosi interpreti di sentimenti e di una richiesta assai diffusa nella cittadinanza locale, hanno collaborato con suggerimenti ed idee alla stesura di una proposta progettuale di un’area che un tempo era ricca di offerte per la ristorazione e il tempo libero ed oggi, invece, pur meta ancora di tantissimi turisti, presenta una fotografia urbana e paesaggistica di raccapricciante desolazione e abbandono, qual è per l’appunto l’odierno lungomare di Palese e Santo Spirito. “Mi ero illuso” ha affermato Lombardi senza mezzi termini in detta missiva, facendo presente che “a Bari lo strumento di programmazione e risorse finanziarie del Pnrr ha visto formulare un lungo elenco di opere pubbliche annunciate a cadenze molto ravvicinate, alcune delle quali ideate e promosse in tempi successivi al lavoro” da lui presentato e che però, contrariamente al proprio lavoro, non hanno preso minimamente in considerazione la riqualificazione della costa nella periferia nord di Bari. Infatti, ha poi rimarcato il presidente dell’Eco museo del nord barese, “vano è stato attendere un riscontro alle comunicazioni e sollecitazioni che sono state più e più volte inviate” al sindaco Decaro, all’assessore Galasso e al presidente del V Municipio, Brandi, che pur era stato spesso presente alle riunioni partecipate dai cittadini per elaborare la proposta progettuale in questione. Un’ intensa progettualità, relativa a tutta la costa che – secondo l’architetto Lombardi – risolverebbe le esigenze da tempo attese di risoluzione a Palese, è stata semplicemente ignorata dal sindaco Decaro e dalla sua amministrazione. Eppure, ha commentato ancora Lombardi, “in una città il cui statuto è basato sulla partecipazione e questa si teorizza costantemente con grande enfasi, noi, a Palese, non siamo praticamente esistiti”. “Un atteggiamento – ha anche sottolineato l’autore della missiva – che non solo ci ha amareggiati ma che, nell’assordante silenzio, ci ha profondamente offesi” e che si chiede: “Davvero non meritavamo una risposta? Non la meritava il prof. Masè, che dopo qualche tempo aveva indirizzato a tutti una ulteriore articolata lettera-relazione?” E la delusione del presidente dell’Eco museo, Lombardi, e della sua equipe collaborativa è forse ancora maggiore visto che, come lui stesso afferma nella lettera, “nulla avevamo chiesto, anzi ci eravamo resi disponibili a proseguire la collaborazione per ulteriori approfondimenti”. E dopo i tanti annunci di progetti che interesseranno praticamente su tutta la città, l’invito dell’architetto Lombardi all’amministrazione Decaro è “di prendere atto che anche Palese, forse più di tanti altri luoghi, merita quell’attenzione istituzionale assente da troppo tempo”. Infatti, a conclusione di tale missiva, anche il presidente dell’Eco museo urbano del nord barese, non ha potuto fare a meno di ammettere che “gli abitanti di questo territorio dalle grandi potenzialità, che in parte sussistono nonostante la tragica distruzione del villaggio neolitico avvenuta qualche anno fa, non meritano di essere trattati da cittadini di categoria inferiore”. Insomma, una realtà come quella del lungomare di Palese e Santo Spirito, dove i ruderi costieri da eliminare sono ancora troppi, il sindaco Decaro si è ultimamente preoccupato di effettuare una diretta su Facebook per annunciare con toni trionfalistici l’imminente demolizione della struttura fatiscente dell’ex ristorante “L’Ancora” a Palese e per scaricare le responsabilità del ritardo di detto intervento su altre Amministrazione dello Stato (Demanio e Soprintendenza). “Ma davvero – ha commentato ironicamente un residente nella zona lungomare del V Municipio – il Primo cittadino barese, Decaro, crede che a Palese ci sia ancora molta gente, con l’anello al naso e la benda sugli occhi, che possa credere all’incolpevole mancanza di responsabilità del Comune di Bari per la situazione del locale lungomare?” Infatti, la demolizione dell’ex ristorante “L’Ancora”, come pure quella dell’ex stabilimento ittico della società “Mitiladriatica” a Santo Spirito”, il Comune avrebbe dovuto chiederla sin da subito la loro dismissione da parte dei concessionari, considerate le particolari situazioni di restringimento stradale e, quindi, di incompatibilità urbanistico-ambientale per il miglioramento e sviluppo della fascia costiera su cui insistono. Invece, come è noto, sono decenni che il Comune si limita ad una gestione passiva della situazione esistete sul lungomare del V Municipio di decentramento barese, salvo poi ricordarsi di chiede l’abbattimento (come nel caso dell’ex Ancora!) quando l’intervento diventa inevitabile, come è accaduto ultimamente. Ma questo è ciò che molti cittadini non sanno e che  nessun amministratore barese forse rivelerà  a chi da decenni a Palese e Santo Spirito attende ancora altri interventi di risanamento e miglioramento ambientale.

 

Giuseppe Palella


Pubblicato il 25 Maggio 2022

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