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Nell’ex Caserma Rossani l’erba è alta più d’un metro, ma chi se ne frega

È tornata a casa con una zecca sul collo, scatenando l’ira della mamma. Ma non contro di lei, povera bimba, che proprio non aveva colpe. Bensì contro le pessime condizioni dell’ex Caserma Rossani, all’incrocio tra il quartiere Carrassi e San Pasquale, a due passi dalla fermata dei pullman di linea che portano in provincia. Ce ne siamo occupati su queste colonne qualche giorno fa, ma nulla è cambiato all’interno di quello che Comune e Regione vorrebbero trasformare in parcheggio interrato, città della cultura o chissà che, ma per ora è soltanto un parco affidato all’incuria e al degrado. Anzi, una vera bomba a orologeria con l’era altra più d’un metro pronta a diventare un immenso rogo al primo mozzicone o ai primi caldi estivi, ormai sempre più vicini. I residenti delle tante palazzine che si affacciano su un’area che una volta ospitava palazzine militari ma anche campi di calcio e atletica sono disperati, tanto da aver inondato di e-mail e foto la nostra casella di posta elettronica, per mostrare la giungla che ormai prolifera là dove zecche, ratti e arbusti secchi la fanno da padroni incontrastati del territorio. Con l’erba alta e la sporcizia. «Siamo preoccupati per la salute dei nostri figli – dice Angela V., che di professione fa l’avvocata e ha già scritto al Sindaco- il mio, ad esempio, vorrebbe andare al parco, dove ci sono anche i giochini, ma è costretto ad arrivare fino a largo 2 giugno. E qua invece….>>. Eggià, dell’ex Caserma Rossani ultimamente s’è parlato tanto sui giornali, con le ‘archistar’ che proponevano i loro giardini pensili e parchi da mille e una notte, una lunga serie di fanfaluche che si arenano di fronte alla triste realtà che si presenta agli occhi di chi semplicemente getta gli occhi al di là dei cancelli arrugginiti dell’ex Caserma su corso Alcide De Gasperi, pronti ad ammirare il paesaggio dell’erbaccia infestata da allegre comitive di insetti  e  ratti di ogni specie e grandezza. E l’ansia cresce dopo l’episodio della bimba morsa da una zecca, con altre segnalazioni all’ufficio del Comune e della Asl. E a questo punto non è solo una questione di degrado: è un problema d’igiene. Maurizio sa già che dal Comune sono pronti a rispondere: non sappiamo ancora quando arriveranno i fondi per riqualificare la Rossani, neppure per uno sfalcio d’erba. E allora diciamolo chiaramente: cari cittadini, arrangiatevi e non scocciateci più perché non possiamo fare più niente. A segnalare la situazione del parco di fronte alle Sbrana è anche Massimo C. Che a proposito dell’erba alta usa l’ironia: «Un volta c’erano i cartelli “Una città a misura di bambino”; ora dovrebbero scrivere “Una città a misura di Tarzan”».

Francesco De Martino


Pubblicato il 23 Maggio 2013

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