Cronaca

Nell’Udc barese sempre più vicina la resa dei conti

Non ci pensa minimamente l’assessore dell’Udc nella giunta Emiliano, Filippo Barattolo, a dimettersi dall’esecutivo. Neppure ora che è ufficiale che il suo partito si è schierato con il centrodestra di Silvio Berlusconi e che ogni ipotesi terzo polista, o centrista, è stata abbandonata definitivamente. Già da alcuni mesi circolavano voci che lo scudo crociato di Pierferdinando Casini e Lorenzo Cesa stava per ritornare nell’alveo politico di centrodestra da cui, come si ricorderà, si era allontanato alla vigilia delle elezioni politiche del 2008. Però, nessuno dei responsabili nazionali del partito si era mai sbilanciato prima d’ora nel dichiarare apertamente il ritorno con Berlusconi e con le altre forze del centrodestra, come ha fatto invece Casini lo scorso fine settimana con le dichiarazioni rilasciate al quotidiano “La Repubblica”. Per cui la collocazione dell’Udc nello scenario politico non dovrebbe essere più ambivalente, come lo è stata nell’ultimo quinquennio.   Sta di fatto, però, che nel capoluogo pugliese l’Udc è in alleanza con il centrosinistra dalle amministrative del 2009 e da allora è presente organicamente in giunta non con un esponente qualsiasi, ma addirittura con il proprio segretario provinciale, Barattolo per l’appunto, che fino a qualche giorno fa ha pure garantito la partecipazione dello scudo crociato al tavolo dei partiti e movimenti di centrosinistra per l’individuazione del candidato sindaco di coalizione, assicurando l’adesione dei centristi baresi non solo al programma del centrosinistra, ma financo alle primarie del 23 febbraio prossimo per la scelta del nome da candidare a Primo cittadino. Ma, da qualche giorno, la nuova linea politica nazionale dell’Udc è chiara e non dovrebbe esserci più alcuna ombra di dubbio sull’alleanza dello scudo crociato alle prossime elezioni. Nonostante ciò, a Bari permane ancora l’anomalia che il rappresentante provinciale dello scudo crociato non si decide a lasciare la poltrona assessorile, occupata in nome e per conto dell’Udc. Né in alternativa, per coerenza, lascia quella della segreteria politica del partito, che così continua a rimanere formalmente e sostanzialmente vincolato al centrosinistra a livello barese. Una situazione, questa, a dir poco paradossale ed imbarazzante per i vertici regionali e nazionali dell’Udc, che in uno dei Comuni più grandi ed importanti del Mezzogiorno si vedono imbrigliati in una coalizione da cui hanno preso le distanze a livello nazionale. E, soprattutto, contro la quale si devono battere  già alle  imminenti elezioni europee ed amministrative. Per tali motivi infatti – secondo alcune indiscrezioni – il segretario Cesa ed il leader Casini già da tempo hanno suggerito a Barattolo di dimettersi da assessore della giunta Emiliano, ma l’interessato nicchia e finora ha sempre disatteso tale invito. Né tantomeno, per dimostrare almeno un minimo di coerenza, Barattolo si dimette dalla segreteria provinciale, mantenendo cosi l’assessorato soltanto in veste di persona di fiducia del sindaco Emiliano, e scongiurare l’imbarazzo dei vertici romani dell’Udc che, in questa situazione, non sanno come  giustificare ai neo-alleati di centrodestra, ma soprattutto all’elettorato dell’Udc, una condotta politica tanto strampalata, perché ancora contraddittoria ed ambigua. Però, ciò che pure sorprende (ma forse non troppo!)  è il comportamento del sindaco Emiliano che, pur in presenza di un alleato che ha virato ufficialmente a destra, l’Udc per l’appunto, continua a mantenergli il rappresentante in giunta. E non certo per un problema di numeri che salvaguardi la maggioranza di centrosinistra in consiglio comunale, visto che anche l’unico rappresentante dell’Udc nell’aula “Dalfino”, Giuseppe Margiotta, risponde più ad Emiliano che al partito rappresentato. Anzi, pare che Margiotta non sia mai stato in sintonia con lo scudo crociato, ed ancora meno con Barattolo. Ed a meravigliare ancora di più gli addetti ai lavori è il fatto che anche l’esponente consigliare dell’Udc al Comune di Bari, pur essendo un fedelissimo di Emiliano, pur in presenza di un  dichiarato cambio nazionale di rotta politica del partito che rappresenta, non abbia dichiarato la sua uscita da quel partito, ma continui ancora a rappresentare lo scudo crociato di Casini e Cesa. Una rappresentanza, quella di Margiotta sotto l’egida dell’Udc, che evidentemente serve più ad Emiliano per giustificare il mantenimento di Barattolo nella giunta, che ad altro. E, quindi, a perpetuare a livello politico la situazione di ambiguità ed imbarazzo per i vertici nazionali dello scudo crociato agli occhi dei loro neo-alleati del centrodestra, ma anche degli elettori e, soprattutto, dei potenziali attivisti o dei vecchi militanti che, stando così i fatti, continuano a mantenere la loro diffidenza verso un simbolo, che proprio in Terra di Bari negli ultimi anni, non si è certo contraddistinto per serietà ed affidabilità politica, innanzitutto per colpa di chi lo dirigeva a livello locale. In definitiva, a breve potrebbe accadere che, per dirimere questa intricata ma soprattutto ridicola situazione in cui è finito in  provincia di Bari  il partito rappresentato dal simbolo ereditato dalla  gloriosa e vecchia Dc,  dai vertici romani arrivi la rimozione di Barattolo dalla segreteria provinciale, lasciandolo di fatto “in eredità” al sindaco Emiliano, che potrebbe continuare a mantenerlo in giunta, ma solo evidentemente a titolo personale.  Però, potrebbe anche accadere che sia lo stesso Emiliano “a scaricare” quanto prima Barattolo, imponendogli di uscire dalla giunta qualora si dovesse aver certezza che Casini e Cesa stanno per sottrarre a Barattolo il controllo del simbolo dello scudo crociato in Terra di Bari. E questo, forse, è l’unico vero motivo per cui il sindaco di Bari si portò Barattolo in giunta ed ha continuato a mantenerlo finora. Ossia quello di svuotare l’Udc di elettori e referenti, per portarli dalla propria parte, riducendolo così soltanto a contenitore vuoto da utilizzare di volta in volta, a seconda delle convenienze. E non si può certo dire che, sia nel capoluogo che in provincia di Bari, con la segreteria dell’Udc nelle mani di Barattolo, Emiliano non sia riuscito perfettamente in tale obbiettivo.  

 

 Giuseppe Palella


Pubblicato il 4 Febbraio 2014

Articoli Correlati

Pulsante per tornare all'inizio