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Nico Cutrignelli ha trasformato la sua passione in lavoro

Quando si persegue un obiettivo ci saranno sempre degli ostacoli ed a volte strada facendo per una molteplicità di motivi non si riesce a raggiungerlo, ma quando si lavora duramente capita anche di trovare la propria e migliore quadratura del cerchio e scoprire qualcosa che magari stava sopendo, ed aspettando che cogliessimo quell’opportunità. E’ un po’ anche se sarebbe troppo riduttivo, quello che è accaduto al barese, Nico Cutrignelli, classe 1992 che dopo aver iniziato nel calcio a 11 arrivando anche in serie D, si è rimesso in gioco, studiato, lavorato intensamente ed è arrivato nella Massima Divisione con l’ambiziosa società dell’Olimpus Roma, fondata nel 1999 dal presidente Andrea Verde, un club che mira a diventare un punto di riferimento per la categoria e che dal Centro Sportivo, alla costituzione anche di una squadra “Over 40” sculettata di categoria e quella femminile dal 2011/2012, ponendosi l’obiettivo di crescita costante, puntando anche su un prodotto della nostra terra, Nico Cutrignelli, barese doc che mpm si risparmia mai in campo ed in allenamento.

Raccontaci Nico Cutrignelli, dalle origini del calcio ad 11 ad oggi approdato nella massima divisione di A nel magico mondo del Futsal?

“Ho iniziato a muovere i primi passi da ragazzino, forse son nato con il pallone in mano e impazzivo già quando ne avevo 3 di anni. Ho giocato a calcio a 11 sino ad arrivare alla D, poi non c’è stato quel salto al quale avrei ambito, ma la vita ti pone talvolta ti pone un’altra possibilità ed io mi sono tuffato, dando tutto me stesso. A calcio ad undici, sono stato nel Terlizzi, Altamura, anche nel San Paolo, in qualità di Under, sotto la guida di mister Francesco Bitetto, quando arrivammo in fondo insieme ad altri calciatori che militano nei Pro.  Poi arrivò la chiamata dell’Altamura dove arrivammo secondi e l’anno dopo feci fatica e fui costretto a trovarmi un altro lavoro. Quell’estate conobbi una persona incredibile che ringrazierò sempre, il pres. Vittorio Zizzari, lui vide qualcosa in me ed accettai la sua proposta di giocare a calcio a 5, ma passai il primo anno, studiando i nuovi movimenti, allenandomi il doppio e collezionai qualche presenza segnando anche due gol. Da lì è partita l’avventura professionale più bella della mia vita”.

Hai vestito le maglie del Modugno C5, Futsal Bisceglie (vincendo il campionato), Futsal Capurso, Giovinazzo C 5 realizzando caterve di gol, Atletico Cassano anche da capitano, Manfredonia ed eccoti poi all’Olimpus Roma?

“Dopo le prime esperienze modugnesi, sono passato al Futsal Bisceglie (2014-2015) divenendo subito un titolare ed arrivai a segnare anche 18 gol vincendo il campionato per approdare in A2. Passai successivamente al Capurso in prestito, e poi arrivò la chiamata di quello che tutt’oggi considero un mio mentore ed ha creduto tanto in me, coach Roberto Chiereghin che mi portò al Futsal Giovinazzo e alla prima stagione realizzai 33 reti, di cui 29 in campionato. Conseguimmo una salvezza strepitosa, dai bassifondi della classifica. L’anno seguente realizzai otto reti arrivando alla semifinale dei playoff, poi persa. Nel calcio e nella vita fanno parte anche le sconfitte, l’importante è rialzarsi. A pochi giorni dalla chiusura del mercato, la società diede l’avallo alla cessione all’Atletico Cassano che stava nello stesso girone in B del Giovinazzo. In poco divenni protagonista ed ho indossato anche la fascia da capitano sino ad arrivare secondo, ed ho vinto con i miei compagni i playoff per approdare in A2. In A2 realizzai dodici reti (una in Coppa, ndr) e l’anno seguente otto”.

Piccola ma non banale parentesi, sei mai stato convocato in Nazionale Futsal e quanto la sogni?

“Al secondo anno con l’Atletico Cassano fui convocato allo stage con gli azzurri guidati dal C.T. Alessio Musti. Continuo a sognarla, dando il massimo per il club dell’Olimpus Roma, in cui milito e facendomi trovare altrettanto pronto se dovesse giungere una chiamata”.

Al di là dei successi, come hai accennato il calcio porta anche dispiaceri, ce ne sono stati e come hai ricominciato?

“Assolutamente ho avuto un brutto infortunio: oltre un paio di anni fa, mi sono  infortunato al bicipite femorale di sette centimetri. Poi arrivata contemporaneamente la Pandemia ed il mondo dello sport si è fermato, ma io ho avuto il tempo per recuperare al meglio e riprendermi con il lavoro e grande voglia”.

Sei stato anche al Manfredonia?

“Nella scorsa stagione stavo nel Futsal Vitulano Drugstore Manfredonia, segnando otto reti in campionato nella Massima Divisione ed uno in Coppa. Sono stato bene e si può sempre fare di più. Mi erano arrivate otto chiamate da club di A ed ho scelto l’offerta dell’Olimpus Roma, perché il pres. Verde ha creato una realtà importante ed ambiziosa, come tutto lo staff, gruppo dirigenziale, coach, squadra e pubblico”.

Olimpus Roma, i tuoi obiettivi sono in linea con quelli di una società fortemente ambiziosa?

“Come ho detto, sono grato di quest’opportunità. Siamo dispiaciuti per essere usciti dalla Coppa. In campionato siamo secondi e miriamo sempre al massimo ogni gara. Ho segnato tre gol, due in una singola partita. L’obiettivo quello individuale è sempre di dare il massimo per il club che ci mette nelle migliori condizioni di allenarci..Un club con un Centro Sportivo, organizzato nei minimi dettagli ed un gruppo squadra straordinario.  Il coach è Daniele D’Orto di esperienza ed ambizioso e ci trasmette ogni giorno grande carica, poi ovviamente ringrazio anche il diesse, Adriano De Bartolo. Ho legato tantissimo con Josè Fernandez, è come un fratello ed ha vinto tutto con il Barcellona Futsal, un valore aggiunto per tutti, ma ripeto la cosa bella è che siamo un gruppo unito. Sotto con la prossima partita sabato in trasferta contro Melilli. La vittoria più bella resterà per sempre mio figlio Gaetano di cinque anni”.

M.I.

 


Pubblicato il 3 Febbraio 2023

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