Cronaca

Niente accesso agli atti sulla raccolta differenziata…ed è guerra a carte bollate

E’ guerra dei rifiuti e dei balzelli annessi e connessi, a Bari: il Sindaco Emiliano e l´amministrazione comunale sono costretti ad ammettere il mancato raggiungimento degli obiettivi di raccolta differenziata (la media è del 20%) e il conseguente relativo aumento della Tassa sui Rifiuti Solidi Urbani (TARSU) , legata sostanzialmente all’ecotassa. Ecotassa che, come sanno tutti, varia a seconda del raggiungimento degli standard di legge, che obbligherà l´amministrazione barese a versare 25,82 euro anziché 7,50 per ogni tonnellata di indifferenziato conferita in discarica. Questa è la dimostrazione che la raccolta differenziata a Bari è al Medioevo e per questa ragione, il 9 agosto scorso, il Movimento 5 Stelle ha presentato una richiesta di accesso agli atti indirizzata sia al Sindaco, che al Presidente dell’Azienda Municipalizzata all’Igiene Urbana, Gianfranco Grandaliano. Chiedendo, nero su bianco, copia del piano di gestione dei rifiuti della città di Bari (presentato all’ufficio di gabinetto del Sindaco) e quale parte della raccolta differenziata va effettivamente in discarica per scarsa qualità degli elementi raccolti. Ma anche il costo dello smaltimento in discarica dei rifiuti indifferenziati e la quantità di rifiuti indifferenziati conferiti in discarica. Il problema è che né Comune, né tanto meno Amiu ha ancora degnato di una risposta il Movimento di Beppe Grillo (la pubblica amministrazione deve rispondere entro 30 giorni), o meglio sarebbe arrivata in altra maniera. E cioè sotto forma di un vero e proprio salasso economico con l’aumento indiscriminato della Tarsu, addirittura attorno a percentuali record del 30 per cento. Il “Movimento 5 Stelle”  è già partita lancia in resta difendendo la strategia ‘rifiuti zero’, mentre a Bari siamo all’anno zero dei rifiuti. E l’amministrazione comunale, per tutta risposta,  cosa fa? Continua a non adottare alcun sistema che possa portare la raccolta differenziata ai minimi di legge, ma anzi cerca di colpevolizzare il cittadino per nascondere le incapacità e le inefficienze della pubblica amministrazione. Ne è un esempio il fallimento nel quartiere di Bari Vecchia del sistema Igenio, l´isola ecologica mobile, utilizzato da sole 9 utenze non domestiche, mentre le altre continuano ad utilizzare il cassonetto? Inoltre, i servizi di igiene e spazzamento delle strade sono notevolmente peggiorati  rendendo critiche le condizioni di igiene e decoro della città. Per stessa ammissione dell’AMIU, si è riscontrato il mancato lavaggio dei marciapiedi tramite le idropulitrici manuali, che in genere affiancano quelle automatizzate, e il mancato lavaggio dei cassonetti nelle ore immediatamente successive allo svuotamento. A tutto ciò si somma lo spreco dei materiali riciclabili che finiscono in discarica, “risorse” che renderebbero entrate positive con gli introiti del Conai e che contribuirebbero alla diminuzione della TARSU. Quando, otto giorni fa, il Movimento 5 Stelle ha presentato una ‘Diffida ad adempiere’ nei confronti del Comune, lo stesso si è semplicemente preoccupato a rimpallare le proprie responsabilità ai cittadini con una multe fino a 100 euro per contrastare le cattive abitudini dei baresi in relazione alla raccolta differenziata. In ultima istanza, chiedono i rappresentanti del movimento di Grillo, sono i baresi a essere sporchi o, piuttosto, è l’amministrazione comunale che non riesce ad organizzare la raccolta differenziata? Speriamo di poterlo capire quando la Pubblica Amministrazione guidata per la seconda volta di seguito dall’ex magistrato fornirà le risposte alle domande che gli sono state poste. Ma per ora, oggettivamente perchè non hanno fornito le documentazioni richieste? La battaglia sullo smaltimento dei rifiuti a Bari è appena cominciata….

 

Francesco De Martino


Pubblicato il 18 Settembre 2012

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