Cronaca

Niente assicurazione obbligatoria per i monopattini, ma a una condizione

Monopattini e riforma del Codice della Strada, il confronto si fa ogni giorno più serrato. Le commissioni Ambiente e Trasporti della Camera dei Deputati, difatti, stanno esaminando gli emendamenti al testo di riforma al Codice della Strada, soprattutto per definire nuove regole per i monopattini elettrici. La cui comparsa sulle nostre strade urbane, croce e delizia per automobilisti e utenti, ha creato davvero molti problemi pratici agli stessi utenti, ma anche alle istituzioni locali. Queste ultime, considerati gli incidenti in aumento e con essi proteste e prese di posizione pesanti dei politici e amministratori locali, hanno anche provato a normare per conto proprio. E così, tra bocciature del Tribunale amministrativo (la materia è solo nazionale) e annunci andati a vuoto, sembra che siano tornate sui loro passi. Di tutto questo e altro se ne è molto parlato, ma la settimana scorsa si è aggiunta una novità: il Parlamento Europeo, in via definitiva, ha approvato fin dalla settimana scorsa una direttiva che modifica e precisa alcune norme relative alla Rc-auto. Per i monopattini e simili (hoverboard, segway, monowheel, bici elettriche, etc.) non è obbligatoria l’assicurazione, ma a condizione che la velocità massima del motore non superi i 25 Km/h. Un punto fermo? No, solo l’affermazione di un principio di sicurezza e cautela perché la direttiva non esclude che i singoli Stati possano imporre la polizza anche a questi mezzi. Il nostro legislatore quindi ha carta bianca per decidere, oltre che sull’assicurazione, pure su targa, casco, velocità, e chissà cos’altro. A questo punto, però, bisogna anche ricordare che queste norme che si apprestano ad approvare in sede legislativa non potranno non essere valide anche per le biciclette elettriche, a meno che non le escludano esplicitamente. E in questo caso dovranno spiegare il perché agli utenti e alla giustizia, specialmente dinanzi agli eventuali ricorsi, come chiedono già le associazioni a difesa dei consumatori. Certo, talvolta è difficile adottare provvedimenti mirati, spiegandone a fondo radici e motivi, soprattutto perché la mediaticità impone di fare il “muso duro” per sembrare determinanti, ma si tratta di provvedimenti che segneranno la nostra mobilità urbana nei prossimi anni. Soprattutto considerando che i mezzi oggetto delle nuove norme sono una delle più valide e riconosciute alternative ai mezzi tradizionali/antichi di locomozione urbana. Come a dire che se, per esempio, si deve pagare una polizza assicurativa o sostenere costi per targa e altro, presumibilmente per importi maggiori di quanto costa il mezzo, lo stimolo a continuare a utilizzarli al ritmo odierno -sotto gli occhi di tutti – sarà molto fiaccato. In Europa tanti legislatori si sono impegnati anche sul divieto di andare in due sul monopattino e di condurre i mezzi su marciapiedi e corsie preferenziali, anche se le norme l’uso di mezzi predisposti per portare una sola persona, già lo vietano. Così come vietano di andare su marciapiedi e corsie preferenziali (sembra strano che non se ne fossero già accorti…). E che se oggi accade è solo perché gli utenti sono indisciplinati e gli accertamenti piuttosto fiacchi.

Antonio De Luigi


Pubblicato il 27 Ottobre 2021

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