Cronaca

Niente campi sportivi e marciapiedi rotti, mali cronici a San Pasquale

Sono parecchie le “malattie” a quanto sembra incurabili nei rioni cittadini, ma i marciapiedi rotti e pericolosi, i lavori promessi e giammai eseguiti dal Comune, infine i giovani senza l’ombra di un campetto dove poter giocare a pallone, stanno diventando vere e proprie cancrene in Città. Come a San Pasquale, dove la prima denuncia e relativo sollecito (quest’ultimo inoltrato a Sindaco ed assessora ai Lavori Pubblici parecchio tempo fa) dai rappresentanti del comitato di quartiere-sez. Giuseppe Carbonara per ridare fiato alle richieste dei residenti sono rimasti “lettere morte”. Eppure, a parte la riqualificazione della piazzetta in Via Cirillo dove, peraltro, esiste un rispettabilissimo Convitto Nazionale da oltre cinquant’anni frequentato ancora da centinaia di studenti di scuola elementare, medie e superiori, s’è visto poco e niente. “Ma lo sa che il Comune, quando ho inviato il secondo sollecito, ben prima di Pasqua, non ha avuto neppure il coraggio di rispondere?”, si lamentava un ex consigliere circoscrizionale che cerca di sensibilizzare il Sindaco dai tempi dell’assessora ai Lavori Pubblici Lorusso, per sapere che fine hanno fatto i fondi destinati a lavori e altre riqualificazioni del quartiere. E veniamo ai ragazzini del rione costretti a giocare a calcio nei recinti dei distributori abbandonati in Via Amendola, o niente. Il presidente del Circolo “Acli” di S. Pasquale ha già detto e ripetuto che dinanzi alla Parrocchia ci sono giovinastri che al pomeriggio infastidiscono i commercianti della zona e durante le ore serali spacciano sostanze stupefacenti e tutti si arrabbiano. E dopo l’articolo sul quartiere pubblicato sul nostro giornale a questo proposito sono stati in parecchi ad infuriarsi nella zona. Il motivo? “Qua non ci sono spacciatori o giovinastri, ma solo ragazzini che tutt’al piu’ giocano a pallone di pomeriggio, dando fastidio a qualche vecchietto”, s’infervora il proprietario del bar là vicino, a fianco del Circolo “Acli”. “E guardi che da queste parti sono andati su tutte le furie i genitori di quei ragazzi, che si sono visti piovere accuse pesanti troppo frettolosamente”, spiega Antonio, un altro residente. Che ricorda come, dopo tante proteste, quello slargo di fronte alla Chiesa di S. Pasquale è stato riassestato con panchine, palme e chiusura al traffico. Proprio per impedire alle auto di parcheggiare sul marciapiede, certo, ma anche per non far tirare pallonate a quei ragazzini disperatamente alla ricerca di un quadrato di gioco piu’ dignitoso. “E come dargli torto, se qua per tirare calci ad una palla non ci sono spazi nemmeno a pagarli”, aggiunge un altro residente, pronto a prendersela con i politicanti in cerca di consensi con l’imminente campagna elettorale. Tutte esagerazioni o invenzioni addirittura? Non esageriamo e vediamo cosa dicono gli altri commercianti della zona. “Spacciatori? Macche’, forse in altri quartieri, ma non qua di fronte, per carita’. Oddio, quei ragazzini che giocano a palla talvolta hanno esagerato, spaventando o facendo male con i loro tiri qualche anziano. Ma nulla di piu’. Pensi che a me hanno rotto l’insegna un paio di volte, però che volete, bisogna aver pazienza”. Tutti d’accordo, allora? Ma certo. Anche se non guasterebbe augurarsi maggiori spazi per giocare a pallone a S. Pasquale ed interventi più rapidi per riparare i marciapiedi, specie se il Comune li ha promessi con tanto di nota firmata e protocollata.

 

Antonio De Luigi


Pubblicato il 22 Settembre 2017

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