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Niente crisi per le sedi regionali: spesi quasi 6 milioni all’anno

 
“La nuova sede della Regione a Japigia? Nelle intenzioni i lavori dovevano essere completati entro quest’anno e invece il cantiere è ancora in alto mare e solo a giugno scorso l’appalto è stato assegnato in via provvisoria dopo un infinito contenzioso. Nel frattempo, l’Ente continua a spendere milioni di euro per gli affitti di uffici e assessorati, in tempi in cui il buon senso consiglierebbe maggiore oculatezza. Non solo, il palazzo del Consiglio regionale non risponde alle più elementari norme sulla sicurezza, per questo nei prossimi giorni effettuerò un sopralluogo a Japigia per fare il punto della situazione”, dichiara e promette Massimo cassano, vice-capogruppo del Popolo delle Libertà in Aula Regionale. Com’è noto, nel quartiere e sud della città, oltre alla nuova sede istituzionale della Regione, si sta lavorando alla ristrutturazione del vecchio Centro servizi delle Finanze in cui – da cronoprogramma – in un paio d´anni dovrebbero essere trasferiti tutti gli assessorati. Al termine del trasferimento la Regione sarà tutta a Japigia, e manterrà soltanto la sede di rappresentanza sul lungomare in cui è ospitata la presidenza. “Ma ancora una volta le date di consegna sembrano lontane dall’essere rispettate”, chiosa Cassano. Ma quali sono sono le famiglie e società private che ogni anno incassano una montagna di quattrini per la locazione degli immobili, una spesa di quasi 6 milioni di euro per saldare le pigioni degli uffici regionali. Con la sede unica si risparmierà, certo, ma il conto che i contribuenti pugliesi stanno pagando da quando è nata la Regione Puglia ancora è salatissimo, specie in tempi di magra quando tutto è lecito in una per raschiare fino in fondo il barile, tentando di risparmiare. Alla Regione Puglia si aumentano l’accisa sulla benzina e i ticket sulle ricette mediche, ma quali spese tagliare, per non dover gravare sulle tasche dei poveri contribuenti pugliesi, anche per rimettere in sesto i conti d’un bilancio…straforato? Di certo non si toccano i milioni destinati ai padroni degli immobili dove hanno sede molti uffici regionali, per i quali si spendono 5 milioni e 689 mila115, 66 euro all’anno. Ecco quanto paga la Regione Puglia ogni dodici mesi per i canoni d’affitto delle sedi istituzionali ed amministrative quali assessorati, uffici di Presidenza e Consiglio Regionale e infine i tanti servizi, sedi e uffici distaccati, cifra che si concentra maggiormente a Bari e che non diminuirà manco dopo la costruzione della tanto attesa (e sospirata) sede unica in via Gentile, a Japigia. In cui, peraltro, saranno trasferiti soltanto i sedici assessorati regionali pugliesi, ragion per cui i canoni d’affitto degli altri uffici rimarranno invariati. È il caso della Protezione Civile di Bari-Palese, per la quale la Regione sborsa 360 mila euro all’anno alla società ‘ Aeroporti di Puglia’, società a partecipazione (!) della stessa Regione Puglia, somma che l’Ente continuerà a pagare anche quando sarà conclusa la megagalattica sede di Japigia.
 
Perfino il padiglione-congressi della Fiera costa 320 mila euro annui
 
Lo stesso dicasi per il palazzo della Presidenza della Regione del Lungomare Nazario Sauro, che ha un canone annuale di 100 mila euro tondi che finiscono dritti dritti nelle casse dell’Agenzia del  Demanio. Idem per l’Archivio Generale, per cui i pugliesi pagano ben 159 mila e 667 euro e che rimarrà esattamente là dov’è per un altro bel pò. E ancora, stavolta con una cifra davvero da capogiro, 320 mila euro che la Regione Puglia paga ogni anno all’Ente Fiera del Levante, per l’affitto del Padiglione 152. Viaggia ad altissimi livelli anche la società immobiliare SOC.ED.IMM Srl, che riceve annualmente 482 mila e 227 euro per gli uffici alla cultura distaccati di via Gobetti 25, sempre a Bari. La Mediateca invece, che pure non sarà trasferita, ha un costo meno elevato, ma sempre considerevole di 69 mila euro all’anno. Questi, dunque, gli uffici e gli immobili locati alla Regione da enti pubblici e imprese o società private che gravano sul bilancio dell’esecutivo pugliese e che non traslocheranno nelle sedi uniche. Poi ci sono gli altri immobili compresi nel bilancio separato del Consiglio Regionale e che i contribuenti non smetteranno di mantenere a carico almeno per altri e tre anni, dato che a luglio si terrà la gara per la sede unica del Consiglio stesso. Innanzitutto, l’edificio sede del parlamentino regionale,  con annesso garage e pertinenze varie. Per questo, la Regione Puglia sborsa da anni –salvo conguaglio Istat- un canone d’affitto di 1 milione e 272.810 euro all’anno, più il 20% per l’imposta dell’Iva, alla SIA Spa. Il Corecom altresì, non sfigura in questa classifica salatissima e chiede il pagamento di un canone annuo di 142 mila 801 euro in favore d’un privato, Cervini. Sempre per il Corecom poi, c’è da aggiungere i magri 36 mila euri per l’affitto dei locali adiacenti, sempre di Cervini, cui, come detto, s’aggiunge il conto della Teca del Mediterraneo di via Giulio Petroni. Per quest’ultima, i pugliesi “piangono”  41 mila 580 euro all’anno che finiscono nelle mani di Costantino Antonio Carnevale, il proprietario. E il Signor Carnevale potrà contare per almeno altri tre anni -tempo previsto per la realizzazione della nuova sede del Consiglio- su altri 39 mila 685 euro per l’affitto d’un altro immobile adiacente, che ospita sempre la Biblioteca Regionale.
E ai Matarrese 75 mila euro annui per il ‘palazzone’ di Japigia
 
Il conto diventa sempre più salato considerando gli altri uffici destinati ad assessorati, destinati a sloggiare non prima di tre/quattro anni. Iniziamo dagli uffici di via Caduti di Tutte le Guerre, sempre a Bari, precisamente nel palazzo della società IM.CO Spa (facente capo alla famiglia Matarrese) dove sono ospitati gli assessorati a Salute e al Bilancio, più altri uffici. Bene, per gli “uffici diversi”, la Regione paga un canone annuo ai Matarrese di 75 mila 65,22 euro. Una cifra “modesta”, se non fosse che sempre alla stessa società, per altri assessorati vengono versati 1 milione e 265.007,86 euro all’anno. E sebbene siano cifre destinate a sparire con la sede unica, per ora gravano sulle finanze pugliesi, come la sede dell’assessorato al Diritto allo Studio, sede via Guido De Ruggiero (sempre a Bari) che costa 41 mila 222, 24 all’anno. Più sostanzioso il canone di affitto della sede dell’assessorato ai Trasporti, nella stessa via e dello stesso proprietario di quello agli Studi: 126 mila 707, 77 euro all’anno pagati alla stessa SOC.ED.IMM Srl che fa capo, invece, alla famiglia Lorusso. Che dalla Regione Puglia incassa oltre 650 mila euro all’anno, facendo la parte del leone coi Matarrese che ne incassano oltre un milione e mezzo. Per concludere: gli immobili che verranno liberati con i trasferimenti hanno un canone annuo complessivo di 1.508.003,09 euro, per cui a Bari si passerà da una spesa di 3 milioni e 345 mila euro a un milione 837 mila euro all’anno. Un bel risparmio, insomma. Poi, per quanto riguarda le altre province, su Foggia gli immobili occupati dagli uffici regionali hanno un costo annuo di 231 mila. A Lecce invece, gli affitti fino all’anno scorso ammontavano a circa 115 mila euro e la situazione dovrebbe essere rimasta invariata, mentre Brindisi è la  più ‘economica’, gravando sul bilancio pugliese, sempre per gli affitti, a soli 39 mila euro. Un discorso  a parte va fatto per la città di Taranto, per la quale si è dato il via alla realizzazione della sede unica. Un’operazione che costerà 506 mila euro grazie ad un ‘leasing in costruendo’, modello ideato proprio per le opere degli enti di questo tipo. E così, dagli  attuali 424 mila euro all’anno, il canone pagato  per le sedi tarantine subirà un netto crollo, arrivando a 59 mila euro, quando l’operazione sarà conclusa. Già, quando….
 
Francesco De Martino

 
 
 


Pubblicato il 29 Ottobre 2011

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