Cultura e Spettacoli

Nilla diventò ‘la Pizzi’

Manca pochissimo. Lunedì 1° febbraio, sempre sul palcoscenico del teatro Ariston di Sanremo, prenderà il via la settantaduesima edizione di uno dei festival musicali più longevi della storia. Era il 29 gennaio del 1951 quando nel salone delle feste del Casinò della stessa città esordiva timidamente – e del tutto inconsapevole del futuro che l’attendeva – il Festival di Sanremo. Il primo vagito di questa  manifestazione – nata al puro scopo di vivacizzar la città ligure  in un periodo turisticamente ‘morto’ e che aveva avuto un precedente nel Festival della Canzone Italiana tenutosi a Viareggio tra il 1948 e il 1949 – passò quasi sotto silenzio. Vi presero parte appena tre cantanti : Nilla Pizzi, il Duo Fasano e Achille Togliani, che si alternarono nell’interpretazione di venti brani inediti (conduttore delle tre serate, Nunzio Filogamo; direttore dell’Orchestra Della canzone, il  maestro Cinico Angelini). Testimone dell’evento fu un pubblico distratto, che parlottava impunemente durante le esibizioni e che era distribuito fra numerosi tavolini in mezzo ai quali giravano camerieri intenti a raccogliere ordini e distribuire consumazioni. In questo clima da cafè-chantant, hostess passavano tra gli ’avventori’ per ritirare le schede di preferenza. In occasione della seconda serata il pubblico si rivelò talmente scarso che gli organizzatori dovettero attivarsi personalmente per ‘piazzare’ i tavolini rimasti liberi nonostante il prezzo non eccessivo del biglietto d’ingresso, cinquecento lire. Modesta anche l’attenzione di radio e giornali, che liquidarono in poche righe il “piccolo evento”. Il regolamento prevedeva che venissero presentate dieci canzoni per sera per i primi due giorni. Al termine di ogni serata il pubblico votava designando le cinque canzoni da mandare in finale. La terza sera, si votava invece solo la canzone vincitrice. Si impose (grazie a cinquanta preferenze) Nilla Pizzi con ‘Grazie dei fiori’, una canzone scritta da Gian Carlo Testoni e Mario Panzeri e musicata da Saverio Seracini. Secondi (con trenta voti) si classificarono Togliani e ancora la Pizzi, cointerpreti di ‘La luna si veste d’argento’. Il terzo posto (venti voti) andò ad Achille Togliani con ‘Serenata a nessuno’. Tutte le canzoni vennero pubblicate su dischi a 78 giri dalla casa discografica Cetra, che aveva sotto contratto i partecipanti alla gara. L’incisione della Pizzi vendette 36mila copie. Sulla facciata B compariva ‘Rondinella’ un altro brano partecipante a quella prima storica edizione e interpretato dal Duo Fasano. Composta da Seracini su parole di Arrigo Giacomo Camosso, ‘Rondinella’ – che non entrò in finale – ebbe l’onore d’essere eseguita per prima.

Italo Interesse

 


Pubblicato il 29 Gennaio 2022

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