Nodo ferroviario, sbeffeggiate nuovamente le ex frazioni a nord di Bari
Dopo la "beffa" del 2010 per la negata autonomia comunale, per ben due volte vanificato anche il sogno dell'eliminazione dei binari dal centro abitato
Dopo la “beffa” di febbraio del 2010, per la mancata istituzione del Comune autonomo di Palese e Santo Spirito da parte della Regione Puglia e, subito dopo, di quella del 2012, che – come si ricorderà – portò al dirottamento nella parte sud del capoluogo dei fondi inizialmente previsti per l’interramento dei binari di Rfi nella periferia nord di Bari, circa un mese fa per gli abitanti del “V Municipio” di decentramento cittadino ne è sopraggiunta un’altra non meno grave delle precedenti. Una vera e propria “doccia fredda” che ha interessato per la seconda volta, dopo quasi un altro quindicennio di attesa, una comunità, quella di Palese e Santo Spirito per l’appunto, che ha il suo tessuto urbano praticamente diviso dal fiume di ferro dei binari di Rfi, oltre che martoriato dalla presenza scomoda di una serie di altre infrastrutture ad alto impatto ambientale e realizzate a ridosso dell’area urbana, quali l’aeroporto civile “Karol Wojtyla”, la SS. 16 bis ed una tratta della ferrovia Bari-Nord. Il 29 novembre u.s. il Cipess (Comitato interministeriale per la programmazione economica e sviluppo sostenibile) – come è noto – ha definanziato il progetto di Rfi per l’eliminazione della tratta di binari che attraversa la zona urbana delle due ex frazioni a nord di Bari e che, con la costruzione di una nuova linea ferroviaria di 11,2 km esterna all’abitato, avrebbe consentito almeno la ricucitura delle rispettive aree cittadine, interne alle ex frazioni. Invece quest’ultima “beffa”, che ha riguardato lo stralcio e, quindi, al momento l’archiviazione, dai programmi interessati dai finanziamenti della Ue, del progetto che avrebbe dovuto interessare la tratta nord del nodo ferroviario barese, lascerà tutto come è attualmente a Palese e Santo Spirito per i binari, almeno per i prossimi 20 o 30 anni. Una situazione in cui – come è noto – la presenza del fascio dei binari e di ben 7 passaggi a livello di Rfi, in piena area urbana di Palese e Santo Spirito, costituisce da decenni un pericolo permanente, oltre che una quotidiana fonte di disagio per la popolazione locale, come attestano i diversi incidenti, a volte anche mortali, verificatisi nel tempo in prossimità di alcuni dei 7 pp.ll. ivi esistenti, in corrispondenza dell’area abitata. Inoltre, se si considera che nel prossimo quinquennio sulla tratta di Rfi a nord di Bari dovrebbe entrare in esercizio il programma di “Alta capacità” ferroviaria, vale a dire la velocizzazione dei convogli per un aumento considerevole dei transiti ferroviari, allora lo scenario interno alle due ex frazioni è destinato quasi sicuramente a peggiorare, sia per i pp.ll., che dovrebbero necessariamente essere soppressi e sostituiti con muri, sia per le conseguenze sonore che il notevole aumento di velocità dei treni e dei transiti determinerà nella zona urbana di Palese e Santo Spirito interessata dalla tratta esistente di Rfi. Il timore di alcuni residenti che, ancora una volta, i “proclami” e le “promesse” elettoralistiche sui pp.ll. di Rfi a Palese e Santo Spirito si sarebbero conclusi con un nulla di fatto, ora è divenuto una certezza. Infatti, l’ufficialità del definanziamento del progetto di aggiramento dell’abitato di Palese e Santo Spirito con i binari di Rfi è avvenuta lo scorso fine novembre, però la notizia che ciò sarebbe avvenuto da parte del Cipess era già nota da alcuni mesi, sia a livello comunale barese che regionale, poiché l’iter progettuale di detto intervento non era stato completato nel termine previsto dal programma di finanziamento europeo in cui era stato inserito, vale adire entro il 30 giugno dello scorso anno. Quindi, il fatto che anche questa volta il “sogno” di eliminare il fascio dei binari di Rfi dall’interno di Palese Santo Spirito era svanito, nelle alte sfere del Comune di Bari e della Regione Puglia era noto già dapprima che il Cipess deliberasse il dirottamento dei fondi, previsti in programma, ad altre opere il cui iter progettuale era stato completato. Pertanto, ancora una volta Comune e Regione hanno sbeffeggiato le due ex frazioni a nord di Bari. Una “beffa” che – a detta di molti – è, come per molte altre subite, una diretta conseguenza della mancanza di autonomia politica ed amministrativa per una comunità di oltre 33mila abitanti, qual è per l’appunto quella di Palese e Santo Spirito. Infatti, da tempo nella comunità del “V Municipio” di decentramento barese l’insofferenza nei confronti del Comune di Bari, che osteggia a livello regionale il distacco amministrativo di detto territorio, impedendo la legittima aspirazione a potersi autodeterminare, è in aumento esponenziale e molti di coloro che in precedenza si dichiaravano contrari ora si sono ricreduti e si professano a favore dell’indipendenza da Bari di tale territorio. Un’insofferenza che alle future tornate elettorale rischia di estendersi anche a livelli politici più altri di quello comunale, considerato che le forze politiche di livello regionale finora si sono mostra disattente nei confronti delle rivendicazioni di indipendenza politico-amministrativa di Palese e Santo Spirito ed il cui effetto, verosimilmente, potrebbe concretizzarsi in una sfiducia crescente, sia nei confronti della politica in generale che dei livelli istituzionali di grado superiore a quello comunale.
Giuseppe Palella
Pubblicato il 9 Gennaio 2025