Cronaca

Nomina di Totò Ruggeri a coordinatore regionale di un partito che a Bari rischia l’estinzione

Contrariamente a quanto temevano i soliti sfiduciati sulle effettive possibilità di rilancio dell’Udc in Puglia, lo scorso fine settimana il segretario nazionale Lorenzo Cesa si è presentato all’appuntamento fissato da tempo con i dirigenti pugliesi, ma più volte rinviato. Questa volta, invece, Cesa è stato di parola anche se i nodi da sciogliere nello scudo crociato pugliese non sono stati tutti affrontati, come promesso in precedenza, perché alcune importanti questioni sono rimaste ancora irrisolte, come quella dell’ex presidente della Provincia di Brindisi, Massimo Ferrarese, che pur essendo con il suo movimento civico su posizioni centriste assai vicine a quelle dell’Udc, ha tuttavia deciso di non aderire ancora pienamente allo scudo crociato e quella del “caso Bari”, dove  Filippo Barattolo continua ancora a mantenere il doppio ruolo di segretario provinciale del partito e di assessore al Comune di Bari. Nell’incontro tenuto da Cesa venerdì scorso a Bari, nella saletta in via Capruzzi per le adunanze dei gruppi politici regionali, è stato però sciolto il nodo delle nomine dei vertici pugliesi del partito, questione che era sorta circa due mesi or sono, a seguito dell’uscita dall’Udc del segretario regionale Angelo Sanza. All’assemblea con il segretario nazionale sono intervenuti i responsabili territoriali di tutte le sei province pugliesi, i due consiglieri regionali eletti nel 2010 e rimasti dell’Udc, il leccese Salvatore Negro ed il barese Peppino Longo, oltre all’unico esponente in carica dell’Udc pugliese presente in Parlamento, il foggiano Angelo Cera, presente anche in veste di segretario del partito per la provincia di Foggia, all’eurodeputato calabrese Gino Trematerra, allo stesso Ferrarese e numerosi altri rappresentanti locali del partito che, pur non avendo titolo ad intervenire, si sono comunque presentati ad assistere alla riunione, evidentemente per capire come si evolve la situazione dello scudocrociato pugliese. E, forse per capire le sorti future dell’Udc in Puglia, all’assemblea di venerdì scorso si è presentato anche il deputato barese Gaetano Piepoli, eletto nelle fila della “Lista Civica” di Mario Monti. Sorti future del partito che il segretario Cesa ha voluto affidare innanzitutto ad un ex deputato di Lecce dell’Udc, Totò Ruggeri, che è stato designato alla carica di coordinatore regionale del partito, oltre ad essere già segretario provinciale di Lecce, nonché segretario amministrativo nazionale dello scudocrociato. Quindi, Cesa ha affidato la missione di resuscitare l’Udc in Puglia ad uno degli esponenti locali più fidati del partito, considerato che a livello nazionale svolge un ruolo di fiducia per i vertici politici romani della formazione centrista. Ad affiancare Ruggeri nel coordinamento sono stati indicati i nomi di tre segretari provinciali: Cera, Barattolo e Giuseppe Tarantino della provincia di Taranto, che sono stati indicati per il vice coordinamento. Ma è sin troppo evidente che il ruolo di questi ultimi è più facciata che di sostanza e la figura di gran lunga più autorevole nel ruolo di vicariato del coordinatore Ruggeri sarà di fatto svolta dal deputato Cera. Alla segreteria amministrativa regionale è stato designato il brindisino Ciro Annese, anch’egli responsabile territoriale del partito nella sua provincia. Mentre le uniche novità di rilievo hanno riguardato la Bat, dove il sindaco di Bisceglie, Francesco Spina, da poco nominato responsabile dell’Udc per la sesta provincia, ha assunto anche il ruolo di portavoce regionale e la nomina di un monopolitano, Alberto Pasqualone, nel ruolo di responsabile organizzativo regionale del partito. Un partito che con la squadra di dirigenti regionali scelta venerdì scorso, se non riuscirà almeno a recupera i consensi persi in Puglia negli ultimi anni, sia alle amministrative che alle regionali, ma soprattutto alle politiche, alla fine potrebbe ritrovarsi con un elenco di nomi con ruoli di partito di gran lunga maggiore a quello dei rappresentanti eletti nelle diverse istituzioni. E tra le principali preoccupazioni dei vertici nazionali dell’Udc per il recupero di consensi in Puglia figura sicuramente Bari e la sua provincia, dove il partito dal 2009 è nelle mani di un ex socialista, Barattolo per l’appunto, che – a detta di molti – in questi anni ha fatto terreno bruciato in quasi tutti i Comuni della provincia, a cominciare dal capoluogo, dove ricopre anche la carica di assessore da oltre quattro anni e dove il partito, per la prima volta, non ha più neanche una sede. Per questo gran parte dei pochi referenti politici baresi ancora fedeli all’Udc si aspettavano che il segretario Cesa risolvesse il “caso Bari” che per lo scudo crociato, oltre ad essere un serio caso politico-elettorale, è soprattutto ormai un “caso personale” per un segretario provinciale che si considera praticamente inamovibile, nonostante i numerosi insuccessi di gestione che hanno di fatto cancellato il partito di Pierferdinando Casini e Cesa dalla scena politica cittadina a Bari, ma anche in molti altri Comuni del barese. Infatti, durante l’incontro barese di nomina del coordinatore regionale Ruggieri è stato il segretario nazionale stesso a richiamare l’attenzione sulla situazione del partito a Bari, ricordando a Barattolo che “occorre una soluzione” all’insostenibile situazione del capoluogo, dove la fronda interna al segretario provinciale è ormai così ampia che se non troverà risposte in tempi ristretti rischia di tramutarsi in un ulteriore esodo di massa da un partito già ridotto al lumicino. “Un esodo che potrebbe ormai avvenire senza più preavvisi, ora che – sostiene qualcuno dei delusi dalla negativa gestione del partito a Bari – è sin troppo evidente che i motivi dell’inamovibilità di Barattolo sono dovuti unicamente al potere condizionante di questo individuo su qualche importante esponente nazionale dell’Udc, per motivi che probabilmente non hanno nulla di politico”. E, continuando, lo stesso aggiunge: “Diversamente Barattolo sarebbe stato cacciato già da un pezzo dalla segreteria provinciale dell’Udc, visti i pessimi risultati che finora ha prodotto al partito”. Poi conclude: “E l’intervento di Barattolo, alla presenza di Cesa lo scorso venerdì, confermerebbe i dubbi e le voci circa i veri motivi non politici della sua inamovibilità”. E se così fosse, l’Udc in Terra di Bari sarebbe un partito destinato inevitabilmente a sparire prossimamente dalla scena politica.

 

Giuseppe Palella


Pubblicato il 1 Ottobre 2013

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