Cronaca

Non c’è pace nel centrosinistra pugliese dopo le elezioni di settembre

Alla Regione Puglia, dopo lo scontro tra Pd e civici su alcune proposte di legge, tra le quali quella poi approvata e che ha riformato la governance dell’Arpal, l’Agenzia regionale per le politiche attive del lavoro diretta dal leader della civica “Popolari per la Puglia”, Massimo Cassano, ora decaduto, le tensioni nella maggioranza di centrosinistra si sono nuovamente acutizzate, a causa di u incontro chiarificatore promesso ma non ancora avvenuto tra il gruppo consigliare dei dem ed il governatore Michele Emiliano. Ad innalzare il livello della polemica e, quindi, delle tensioni interne al centrosinistra sono stati due consiglieri regionali Dem, Fabiano Amati e Ruggiero Mennea, che hanno lamentano il fatto che il governatore Emiliano non ha ancora fissato un incontro chiarificatore con il grupporegionale del Pd, per il “rilancio dell’azione amministrativa”. Infatti, entrambi i consiglieri hanno lamentato che “sui punti di merito sollevati nelle scorse settimane per il miglioramento dell’azione amministrativa, nessuna notizia è giunta dal presidente Emiliano per l’incontro con il gruppo” consigliare regionale di cui fanno parte. “E su uno di questi punti, il fine vita, c’è anche il sabotaggio con il mancato deposito dei pareri tecnici” – hanno accusato i due citati esponenti Dem, dopo aver rilevato che è trascorso invano “oltre un mese per un copia-incolla, considerato che il testo presentato è lo stesso bocciato lo scorso 4 ottobre”. Infatti, Amati e Mennea inoltre hanno commentato: “Non riusciamo proprio a capire quale piacere si prova a schivare gli appuntamenti convocati per occuparsi delle persone”. Perciò, i due consiglieri Dem che rappresentano la minoranza interna al Pd pugliese (o, quantomeno, non in sintonia con il governatore!) hanno poi aggiunto: “Faremo di tutto per far tornare al suo ruolo di governo una maggioranza passata all’opposizione di sé stessa, con continue giravolte come quella sull’autonomia differenziata, su cui la nostraopinione era ed è contraria”. Per poi concludere che “il dopo elezioni politiche ha reso evidente la profonda distinzione nel Pd (ndr – locale) tra i procacciatori seriali di seggi e il gruppo consiliare impegnato in quotidiane battaglie di merito, per migliorare la vita deipugliesi”. Insomma, non c’è più pace alla Regione tra il presidente Emiliano ed una parte del suo stesso partito. E siamo solo alla vigilia di un iter congressuale del Pd che non è ancora iniziato! Infatti, la vera posta in gioco evidentemente non è tanto e soltanto il rilancio dell’azione amministrativa regionale quanto il futuro nuovo assetto interno al Pd pugliese. Un assetto da cui quasi sicuramente dipenderanno in Puglia le scelte per le regionali del 2025 e, quindi, anche del nome del prossimo candidato governatore, sia se Emiliano deciderà di non ricandidarsi sia, soprattutto, se dovesse invece puntare ad un eventuale terzo mandato, sulla cui possibilità di accordo, all’interno dell’attuale coalizione di maggioranza “giallo-rossa”, i “giochi” sono sicuramente tutti da definire.

 

Giuseppe Palella


Pubblicato il 12 Novembre 2022

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