Cronaca

Non c’è pace per Emiliano neppure con il nuovo governo “giallo-verde”

Non c’è pace per il Presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano (Pd), neppure ora con il nuovo governo “giallo verde” (M5S-Lega), che dallo scorso mese di giugno è subentrato a quello guidato dall’ex premier Paolo Gentiloni, che – come si ricorderà – pur essendo dello stesso partito del governatore pugliese non ha avuto di certo rapporti istituzionali sempre eccellenti (come pure il predecessore a Palazzo Chigi, l’allora segretario del Pd, Matteo Renzi) con Emiliano. Infatti, come è noto, il Presidente della Regione lo scorso mese di luglio è incorso a Bari in un violento scontro verbale con il ministro per il Mezzogiorno del governo Conte, la salentina Barbara Lezzi del M5S, sul gasdotto Tap ed ora, da ultimo (ndr – ieri), Emiliano è entrato in rotta di collisione istituzionale anche con il ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Danilo Toninelli, anch’egli del M5S, per il rinnovo dei vertici delle Fal (Ferrovie appulo-lucane) previsto per il pomeriggio di oggi, 19 settembre, a Roma. In ballo c’è la gestione dei circa 200milioni di Euro di investimenti assegnati in passato dalla Regione Puglia alle Fal per opere di ammodernamento e potenziamento della tratta Bari-Matera, in vista dell’evento del prossimo anno, che vede la Città dei sassi proclamata “Capitale europea della cultura per il 2019”. Al centro di questo ulteriore scontro politico di Emiliano con uno dei ministri pentastellati del premier Conte, Toninelli per l’appunto, sarebbe un presunto “sgarbo istituzionale” del Governo nazionale nei confronti della Regione Puglia per non essere stata interpellata dal Ministro dei Trasporti prima di decidere sui nomi in scadenza dei vertici delle Fal e che il Ministero, in base alle proprie competenze, dovrebbe verosimilmente rinnovare già nel pomeriggio di oggi. Ma veniamo al fatto. Il governatore Emiliano probabilmente sarebbe interessato a mantenere alla presidenza delle Fal Matteo Colamussi, che in passato si è anche autoproclamato direttore generale della società di gestione ferroviaria da lui guidata, e con cui la Regione Puglia ha avviato in passato il corposo programma di interveti accennati. Però, secondo voci provenienti dagli ambienti ministeriali, il ministro Toninelli (e quindi il Governo “giallo-verde”) sarebbe invece intenzionato a nominare un nuovo presidente alla guida delle Fal ( probabilmente l’avvocato Rosario Almiento, presidente della Stp di Brindisi, nochè vice presidente del Consorzio pugliese dei trasporti). Una mossa, questa, che di certo non piace ad Emiliano, poiché avviene alla vigilia della conclusione delle opere in corso di realizzo e finanziate alle Fal dalla Regione. Di qui l’ulteriore scontro politico-istituzionale tra Emiliano ed un altro esponente del Governo “giallo-verde”. Infatti, nelle rispettive note contrapposte si legge: “Dopo aver ricevuto la richiesta di un incontro venerdì scorso, il ministero aveva invitato Emiliano per un faccia a faccia con il Ministro nella mattina di mercoledì 19 settembre, primo giorno utile in cui il ministro sarebbe stato libero da impegni istituzionali pregressi. L’incontro sarebbe comunque avvenuto prima dell’assemblea di Fal fissata per il pomeriggio. E in quella occasione il ministro avrebbe rassicurato la Regione sulla volontà piena di garantire gli investimenti e la realizzazione delle opere ferroviarie per Matera 2019. E’ stato il presidente della Regione Puglia, invece, a rifiutare l’invito”. “Nonostante questo, – aggiunge il ministro Toninelli – resta la piena disponibilità del Ministro alla collaborazione istituzionale con tutti i livelli di Governo interessati al raggiungimento degli obiettivi nell’interesse dei cittadini della Puglia e della Basilicata”. Precisazione, questa del Mit, subito contestata da Emiliano che con una nota della Regione ha ribadito: “solo a seguito delle voci relative alla volontà del Ministro di sostituire le personalità che attualmente guidano la società, ho inviato una lettera al signor Ministro alla quale non è giunta risposta”, spiegando che l’assessore regionale ai Trasporti “Giannini ha quindi offerto alla struttura di staff del Ministro la disponibilità del Presidente della Regione Puglia ad effettuare un incontro col Ministro che garantisse una reale disponibilità a riaprire la decisione del Governo. L’incontro è stato concesso con il sottosegretario competente per il pomeriggio di oggi 18 settembre, e successivamente rinviato a domani 19, ma ribadendo che la decisione sulla discontinuità rispetto alla attuale direzione aziendale rimaneva ferma”. “Il richiamo allo sgarbo istituzionale – ha sottolineato inoltre Emiliano – è conseguente dunque a questa decisione adottata ancor prima di incontrare la Regione e comunque senza spiegare le ragioni di questa decisione. E questo alla faccia del metodo partecipativo con le istituzioni locali tante volte invocato dal Governo”. Per cui, secondo Emiliano “il rifiuto di partecipare all’incontro” è scaturito “dalla presa d’atto che la discontinuità nella gestione della società era ed è un elemento imprescindibile per il ministro dei Trasporti”. Mentre, sempre per il governatore pugliese, “proprio la continuità è invece l’elemento di garanzia per la celere esecuzione delle opere e l’efficace utilizzo dei fondi strutturali impegnati”.Però, nonostante la polemica, Emiliano non dispera e con un’ulteriore e successiva nota ha evidenziato: “Se il Ministro fosse ancora disponibile ad una discussione aperta senza decisioni già adottate prima della reciproca consultazione, la Regione Puglia resta disponibile in ogni momento, precisando pure che “se l’incontro servisse solo a rimediare alla sgarbo istituzionale sopra detto, avendo il Ministro già deciso ed individuato le sostituzioni nella governance di Fal, è chiaro che ogni simulacro di consultazione appariva ed appare assolutamente inutile”. Ma a controbattere le accuse di “sgarbo istituzionale” del governatore Emiliano al ministro pentastellato Toninelli sono intervenuti con una nota anche gli 8 consiglieri regionali pugliesi del M5s che, oltre ad invitare il Presidente della Regione a collaborare con il ministro dei Trasporti, hanno tra l’altro ironicamente rilevato: “Emiliano rimprovera il ministro di ‘scarsa partecipazione’, proprio lui che in Puglia è ‘campione di nomine non condivise’ dopo aver affidato qualsiasi tipo di incarico ad amici ed alleati politici senza confrontarsi con nessuno, tantomeno con il Consiglio regionale.” In definitiva, dopo questa vicenda è possibile rilevare che il governatore Emiliano, nonché il leader della corrente “Fronte democratico” interna al Pd e rivale nell’ultimo congresso del Pd dell’ex segretario Renzi, almeno su un punto ora potrebbe dirsi d’accordo con l’ex premier del suo partito, ossia quello di contestare il ministro Toninelli del M5s. Però, non sarà certo sufficiente a far dimenticare i passati scontri istituzionali di Emiliano con lo stesso Renzi o quelli con gli ex ministri Carlo Calenda e Guido De Vincentis, anch’essi del Pd.

 

Giuseppe Palella


Pubblicato il 19 Settembre 2018

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