Cronaca

Non c’è più tregua tra Emiliano e Renzi. Anzi, riesplode lo scontro

E’ durata appena una settimana la tregua tra il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano (Pd), ed il segretario-premier Matteo Renzi. Infatti, come abbiamo già riferito in precedenti servizi, Emiliano nella seconda metà dello scorso mese di Novembre, in un incontro riservato con Renzi, aveva avuto modo di appianare le divergenze in essere della Regione Puglia con Palazzo Chigi, oltre che fare chiarezza su quelle politiche e personali con il premier-segretario del suo partito. Impegno che aveva visto Emiliano affermare che non avrebbe fatto campagna elettorale a favore del “No” al referendum costituzionale di domenica prossima, nonostante la propensione a respingere una riforma per lui “invotabile” e, quindi, a dichiarare il suo “No” sulla scheda del referendum solo come fatto personale. Però, la scintilla che ha infiammato nuovamente il clima politico tra il governatore pugliese ed il presidente del Consiglio, facendo riesplodere un’altra valanga di polemiche tra i due, è stata la mancata introduzione nella legge di Stabilità, in via di definizione, dell’emendamento che avrebbe dovuto concedere alla Puglia ulteriori 50 milioni di Euro, da spendere per affrontare l’emergenza sanitaria provocata dall’inquinamento ambientale nel capoluogo ionico. L’emendamento, come è noto, qualche giorno fa è stato stralciato alla Camera nel corso dei lavori della Commissione Bilancio. E, rispondendo a chi gli chiedeva che fine avesse fatto il chiarimento che nelle scorse settimane c’è stato a Roma tra lui e Renzi anche sulle questioni pugliesi, Emiliano ha affermato: “Il chiarimento si basava anche sulla risoluzione di alcune questioni come quella della Sanità tarantina”, aggiungendo: “Evidentemente nella notte in cui Renzi ha deciso di sottrarre quei soldi alla Sanità tarantina si è dimenticato degli impegni che aveva preso. Tutto qua”. Ma le nuove polemiche – come è noto – sono andate oltre, perché il presidente del Consiglio ha accusato il governatore pugliese di voler strumentalizzare la vicenda tarantina ai fini di una campagna referendaria contro il “Si”, sostenuto dal Governo, affrettandosi, poi, ad annunciare tramite Facebook che a Taranto è in arrivo oltre un miliardo di Euro della famiglia Riva. Ma su quest’ultimo annuncio le dichiarazioni di Emiliano sono state ancora più dure di quelle precedenti sull’emendamento cancellato in Commissione. Infatti, al riguardo il governatore pugliese ha, con evidente retorica, domandato: “Devo proprio commentarlo?”, spiegando poi che “si tratta di un patteggiamento sulla responsabilità penale dell’impresa ‘Riva Fire’. Quindi, una cosa che dovrebbe riguardare la Procura della Repubblica e Riva”. “Siccome escludo – ha proseguito Emiliano – che la Procura della Repubblica possa aver dato informazioni riservate al Presidente del Consiglio, mi chiedo da chi abbia saputo di un accordo che peraltro non mi risulta essere stato ancora stipulato”. Renzi, infatti, martedì scorso nella sua rubrica “Matteorisponde” su Facebook, ha annunciato la conclusione di “una negoziazione tra la famiglia Riva e Ilva” che porterà all’arrivo di “quasi 1,3 miliardi per risanare Taranto e Ilva”. Emiliano, però, nel commentare tale affermazione ha sottolineato: “Voglio precisare ovviamente che quelle risorse non sono disponibili né per la Sanità, né per altri usi”, perché “sono semplicemente un inevitabile risarcimento da parte della holding dei Riva per il processo in corso”. “Quindi – ha concluso il presidente della Regione Puglia – il Governo non ha nessun ruolo in quella vicenda”. La precisazione di Emiliano è giunta a margine di una conferenza stampa, a Bari, in cui ha pure annunciato l’approvazione in giunta regionale del Piano di riordino sanitario che ha permesso lo stanziamento di 30 milioni di Euro per la provincia di Taranto, colpita dall’inquinamento causato anche dal Siderurgico. Emiliano, nel corso di detta conferenza, ha pure precisato che si sarebbe potuto fare di più se fosse stato approvato, nella Manovra finanziaria del Governo, l’emendamento che avrebbe consentito alla Puglia di spendere altri 50 milioni di Euro per l’emergenza sanitaria nel capoluogo ionico. In definitiva, la “guerra” politica tra Emiliano e Renzi continua a colpi di botta e risposta a distanza, oltre che di evidenti ritorsioni da parte del Governo centrale a danno della Puglia. O, come in questo caso, ancor peggio, perché a danno di vittime innocenti da un inquinamento industriale di Stato. Insomma, in questo scontro tutto interno al Pd, per i pugliesi non è possibile neppure rifarsi al noto detto “Finché c’è guerra, c’è speranza!” perché in questo caso è vero esattamente il contrario. Ossia, “Finché c’è guerra, non c’è speranza” per la Puglia. Ma, a questo punto, c’è forse solo da augurarsi che la Puglia non sia solo il “teatrino” di guerra tra Emiliano e Renzi, ma possa essere ben presto anche la principale regione italiana dove è possibile dimostrare che qualsiasi partita non si vince a tavolino, bensì solo con i fatti. E qui i “fatti” sono ancora tutti da farsi.   

Giuseppe Palella

 

 

 

 


Pubblicato il 1 Dicembre 2016

Articoli Correlati

Pulsante per tornare all'inizio