Cronaca

“Non ci resta che la dignità”: in piazza a Bari contro sprechi e privilegi

Non erano moltissimi, venerdì pomeriggio, i manifestanti raccolti dall’ex consigliere comunale Gino Cipriani per le vie del centro a Bari, ma “grande” è stata la loro partecipazione al corteo di protesta organizzato da lui stesso. Nel senso che di rabbia e voglia di partecipare nell’epoca dell’odio verso la politica ce n’era tanta lungo via Trevisani, via Dante e infine via Sparano, dinanzi alla Chiesa di san Ferdinando, in una manifestazione che trasudava tanta voglia di parlare e rumore da far invidia a quelle romane, organizzata invece a Bari dal Gruppo Indipendente Libertà e dal comitato cittadino “Riprendiamoci il futuro”. Un corteo a cui hanno aderito anche l’associazione ‘Valeria Lepore’ e altri sindacati autonomi lontanissimi, fortunatamente, da quei confederati che oramai da tempo non parlano, sono asserviti al potere e rappresentano solo e soltanto se stessi e i propri interessi. Tutti scesi in piazza a Bari, invece, con bandiere, megafoni e cartelli con il battagliero Cipriani perché tanto, come si poteva leggere sui ‘tazebao’ sollevati in aria,  <<…oggi in Italia i disoccupati il lavoro non lo cercano, in quanto non esiste più>>. Quale futuro per i nostri giovani? In Italia migliaia di famiglie, a causa della perdita del lavoro, sono sotto sfratto per morosità e hanno gravi problemi quotidiani per la sopravvivenza. Quale futuro per queste famiglie? Il Gino a p.zza san Ferdinando ha fatto sentire la sua voce, venerdì sera della settimana passata: <>. L’ex consigliere comunale barese del Libertà è pronto a tornare per strada, garantisce che tra non molto ci sarà un incontro con altre realtà (associazioni e movimenti) locali al fine di creare un unico coordinamento per dire una volta per tutte “basta” alla politica degli sprechi e degli interessi personali. <>, le ultime partole di fuoco di un ex consigliere che ha già scagliato dal suo arco un’altra freccia contro l’ingiustizia dei parcheggi a pagamento a Bari, ma anche contro quel piano di riordino ospedaliero voluto dal governo Emiliano. “Per come è stato concepito e progettato questo piano di riordino ospedaliero non poteva essere peggiore”, attacca ancora Gino al fianco dei cittadini in una manifestazione di protesta che vede sempre e solo i cittadini vittime dello scontro di potere, questa volta coi nomi di Michele Emiliano e Matteo Renzi. E sulla sanità, infatti, il “Re del Libertà” s’è scagliato contro le liste di attesa, ma anche la malagestione del sistema. Poi ci sono i tagli e nessun potenziamento, come invece dovrebbe accadere in un piano di riordino: si chiudono nove ospedali senza potenziare la rete di emergenze e urgenza sul territorio, finendo per favorire i privati, come sempre. La guerra dei baresi onesti che amano la ‘bellapolitica’ nel senso più genuino e sincero del termine, è ricominciata. Anzi, continua… 

 

Francesco De Martino


Pubblicato il 28 Aprile 2016

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