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Non ci sono solo Xylella e siccità a vessare l’agricoltura pugliese

Non c’è solo la Xylella fastidiosa o la siccità a mettere in ginocchio l’agricoltura pugliese. Infatti, secondo quanto denuncia in una nota la “Coldiretti” della provincia di Bari, c’è anche la criminalità che, nonostante l’afa, imperversa incontrastata nelle campagne del barese, arrecando danni per decine di migliaia di euro agli agricoltori, con i furti di cavi e interi quadri elettrici dei pozzi artesiani, utilizzati per l’emungimento di acqua dal sottosuolo, e delle tubazioni zincate di superficie per la distribuzione dell’acqua nei campi. “I furti sono praticamente quotidiani – ha dichiarato nella nota il delegato confederale di Coldiretti Bari, Angelo Corsetti  – tanto da aver spinto alcuni agricoltori ad organizzarsi con ronde notturne e diurne, mentre altri si sono affidati a istituti di vigilanza. Oltre alla perdita di reddito, a rischio è la stessa incolumità dei nostri agricoltori che non è certamente un problema trascurabile”. Quindi, ha proseguito Corsetti, “ considerata la gravità del fenomeno, chiederemo alle Prefetture sul territorio un intervento per il pattugliamento delle aree più sensibili, perché bisogna prepararsi adeguatamente alla campagna di raccolta di mandorle e olive, prodotti che fanno gola a gruppi criminali italiani e stranieri”. Per questo Coldiretti Bari, pur ringraziando le forze dell’ordine per l’opera incessante svolta quotidianamente, ha chiesto alle rispettive Prefetture una stretta sui controlli, per assicurare maggiore sicurezza agli agricoltori e agli operai nelle campagne delle province di Bari e Bat. Inoltre, ha spiegato nella nota il direttore di Coldiretti Bari, Marino Pilati, “i furti di olive, mandorle, rame e mezzi agricoli, fenomeni estorsivi con il taglio dei ceppi di uva sono stati all’ordine del giorno anche nei primi 7 mesi del 2017. Il fronte dell’illegalità è sempre più ampio e riguarda la proprietà fondiaria, le infrastrutture di servizio all’attività agricola e, non da ultime, le produzioni agricole ed agroalimentari. I reati contro il patrimonio, quali furto di mezzi agricoli (15%), abigeato (11%), furto di prodotti agricoli (13%), racket (9%), usura, danneggiamento, pascolo abusivo, estorsione, rappresentano la ‘porta di ingresso principale’ della malavita organizzata e spicciola nella vita dell’imprenditore e nella regolare conduzione aziendale. Masserie, pozzi e strutture letteralmente depredati, chilometri e chilometri di fili di rame, letteralmente volatilizzati lasciando, le imprese senza energia elettrica e possibilità di proseguire nelle quotidiane attività imprenditoriali”. Capitolo a parte – sempre per Coldiretti Bari – merita il mercato parallelo di prodotti agricoli provenienti da migliaia di chilometri di distanza, spesso sofisticati, spacciati per prodotti di qualità, quando di qualità non sono, per cui viene illegalmente utilizzato il marchio ‘Made in Puglia’, a danno dell’imprenditoria agricola pugliesi e dei consumatori. Però, oltre a ciò che ha denunciato la Coldiretti di Bari, ci sono anche problemi di natura finanziaria ad assillare il comparto agricolo in Puglia. Ed a fare quest’ultima denuncia è Copagri , la Confederazione dei produttori agricoli pugliesi, che per gli agricoltori pugliesi chiede un fondo di garanzia e tassi di interesse aderenti alle reali esigenze delle imprese. Infatti, sono state queste le proposte presentate dalla Copagri Puglia al tavolo agricolo della Regione Puglia, riunitosi a Bari sotto il coordinamento dell’Assessore pugliese al comparto, Leo Di Gioia, per fare il punto della situazione sullo stato di attuazione del Psr (Piano di sviluppo rurale) in Puglia. Al confronto tra Regione Puglia ed associazioni professionali del settore, in rappresentanza della Copagri hanno partecipato il presidente regionale dell’organizzazione,Tommaso Battista, ed il direttore tecnico, Alfonso Guerra, che per i finanziamenti alle imprese agricole, previsti nella misura 4.1, hanno sollecitato l’avvio di un fondo di garanzia ed hanno anche segnalato i tassi fuori mercato praticati finora. Infatti, ha spiegato in una nota Copagri , “per le misure 4.1 (sostegni a investimenti delle aziende agricole), 4.2 (sostegni per la trasformazione, lavorazione e commercializzazione), 6.4 (creazione e sviluppo attività extra agricole) e 8.6 (tecnologie silvicole, trasformazione, mobilitazione e commercializzazione dei prodotti delle foreste), tutte interessate da bandi in scadenza,  è stata introdotta la possibilità di utilizzare strumenti finanziari, ma la difficoltà di accesso al credito da parte delle imprese richiede la disponibilità a poter utilizzare lo strumento della garanzia”. Per questo – secondo Copagri – è necessario procedere con la massima sollecitudine alla pubblicazione di un avviso per la selezione di Intermediari Finanziari, per la gestione di un Fondo di Garanzia a supporto dell’accesso al credito per gli investimenti dei bandi in corso.  Infatti, Copagri ha proposto un avviso pubblico per il cofinanziamento di un fondo di garanzia, segnalando come sia opportuno, per implementare le risorse disponibili, che il fondo sia assegnato/gestito da soggetti che si impegnano al suo cofinanziamento. Copagri, inoltre, ha evidenziato un’anomalia nelle procedure per l’assegnazione dei punteggi relativi alla quota interessi per la misura 4.1, poiché la selezione degli istituti di credito  abilitati al rilascio dei finanziamenti in conto interesse deve essere basata sulle migliori condizioni di mercato, rispetto alle classi di rating dei beneficiari.  Infatti, hanno sottolineato alla Regione i rappresentanti della Confederazione, in questo momento si sta assistendo a proposte di finanziamento a tassi fuori mercato, al fine di rispondere alla quota percentuale prevista dal bando. Infatti, le proposte prospettate – sempre secondo quanto riferisce la stessa Confederazione proponente – sono state recepite al tavolo agricolo regionale, tanto che l’assessore all’Agricoltura, Di Gioia, e il capo dipartimento, Nardone, si sono impegnati a modificare le condizioni di accesso al Psr sin dal prossimo bando. In definitiva, il mondo rurale, pur in forte difficoltà a causa della siccità ed altre calamità naturali come la Xylella, tenta di risalire la china e di contrastare le avversità non solo naturali, ma anche politico-amministrative.

 

Giuseppe Palella


Pubblicato il 10 Agosto 2017

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