Cronaca

“Non disturbare gli innamorati”

L’asse Bari-Polonia, quel legame per la prima volta annodato nel Cinquecento da Bona Sforza duchessa di Bari e regina di Polonia, potrebbe rinforzarsi. A prometterlo non è stato alcun imprenditore o amministratore pubblico, quegli uomini grigi da ‘protocollo d’intesa’ che sguazzano fra sorrisi e parole di circostanza. E’ stato invece un poeta, uno dei più grandi della Polonia, Aleksander Nawrocki, da qualche giorno impegnato in un tour di conferenze organizzato dai poeti de La Vallisa. L’annuncio è venuto lunedì scorso alla Libreria Roma, nel corso dei tradizionali lunedì letterari (traduttrice : Joanna Kalinowska). Nawrocki ha vagamente parlato di un progetto culturale che lo vedrà coprotagonista insieme ad altri operatori culturali di casa nostra. Di più non è dato sapere. Possiamo solo dar conto al lettore dell’incontro di tre sere fa. Calvo, i baffi spioventi che s’impongono sul pizzo, la giacca in pelle nera sotto cui squilla una camicia fra l’hawaiano e lo psichedelico, Aleksander Nawrocki esprime energia. Formale nei modi, cortese senza affettazione, deciso ma non spigoloso, sottilmente solenne, la voce quieta e un po’ monocorde, quest’uomo non spreca sorrisi. Lo stereotipo del poeta svagato, con la testa fra le nuvole e avulso dal contingente non gli appartiene. Non di meno egli è poeta raffinatissimo. Il che non gli impedisce d’essere anche un brillante uomo d’affari (è uno stimatissimo editore che nella Polonia del dopo-Muro si è distinto con pubblicazioni piuttosto originali e di alta qualità tipografica). La poesia di Nawrocki abbraccia molti temi, il preferito dei quali sembra l’amore. La donna è per l’artista polacco fonte di stupore, perché “unica come un’impronta digitale / e chiara come fiori di melo in primavera”. Prendi Anna “dai capelli chiari”, la donna che nell’amplesso esprime una volontà superiore (volontà  che “facendo l’amore / cerchiamo di confermare dentro il suo spazio interno /profondo come il respiro del mare”). L’amore rende belli gli innamorati, “perché la morte su loro e più sola. / Più fiori grida la primavera / quando l’alba li rapisce nel loro abbraccio”. Dunque, imperativo categorico, “non disturbare gli innamorati / prima che la vecchiaia li colpisca in pieno ; / loro sono una tenda blu / che separa la scena scura”. L’amore chiama a far festa : “La musica ci commuove, il pianto allontana dalla vita / le stelle promettono la speranza. / Dai, bella /sveglia in me un’altra volta ancora la voglia di cantare e bere”. Infine, il fascino di una ragazza seduta sull’erba (“il sole si è perso nei suoi capelli”) rende audace il poeta, che le scatta una foto. Ella lo mette in guardia: Ho un marito geloso… Lui non s’intimidisce : “dovrebbe essere felice / che una stella è caduta nel suo cuore”.

Italo Interesse


Pubblicato il 12 Maggio 2016

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