Cronaca

“Non è affatto una manovra in odio ai poveri”

“Non è affatto una manovra in odio ai poveri”: lo dice in questa intervista al Quotidiano il Presidente della Banca Popolare di Puglia e Basilicata, il dottor Leonardo Patroni Griffi.

Presidente: la Cgil ha definito questa finanziaria come un atto ostile alle classi povere. Che ne pensa?

“Assolutamente dissento. Certamente è una manovra di destra, ispirata dai principi della destra sociale, ma non possiamo dire che è stata fatta con l’idea di colpire le classi povere. Anzi, sia pur in relazione alle risorse modeste di cassa, ha aiutato chi è in difficoltà, insomma ha distribuito risorse, sia pur seguendo come del resto era naturale, una logica di destra. Però, visti i tempi ristretti a disposizione, sia le risorse limitate, a mio avviso non si poteva fare di più. Se crescerà il pil non è escluso che arriveranno nuove manovre più espansive e migliorative. La cosa positiva della manovra è che hanno abbandonato la logica emergenziale dei bonus con soldi a pioggia e seguito quella strutturale evitando di fare inutile debito pubblico”.

Ci sarà pur qualche cosa che non va…

“Certo. Ad esempio si parla poco o quasi nulla di Sud. Ed è un peccato rispetto alle potenzialità del PNRR. Il Sud è il motore del Paese e se riparte, riparte tutto il sistema Italia. Inoltre io avrei rivisto la tassazione in base alle infrastrutture. Cioè se un posto ha meno infrastrutture è evidente che i cittadini debbano pagare meno tasse, una imposta sui servizi”.

Contante, incentiva l’evasione fiscale?

“Incentivare è una parola grossa, tuttavia è reale che sia uno stimolo all’ evasione e condivido le critiche mosse dalla Banca di Italia. Il pagamento con carte di credito è prima di tutto più comodo, poi va contro l’evasione. Esiste in tutte le parti del mondo e sbaglia chi afferma che colui il quale vuole pagare un caffè con la carta di credito è un rompiscatole. Anzi fa un favore al barista. Semmai andrebbero abbassate o in alcuni casi eliminate le commissioni bancarie”.

Cuneo fiscale sul lavoro non è stato fatto molto…

“Effettivamente, si doveva agire meglio in modo da abbassare il costo del lavoro e favorire le politiche attive, dando peraltro più soldi nelle tasche del lavoratore”.

Reddito di cittadinanza, che fare?

“In assoluto non possiamo abolirlo dalla sera alla mattina perchè specie col Covid ha svolto un’importante funzione sociale e lo fa attualmente verso alcune categorie di persone svantaggiate. Però dobbiamo riconoscere che crea situazioni variegate e dunque va rimodulato e rivisto, prima di tutto rendendo maggiormente selettivi i criteri di erogazione. A mio avviso non deve durare all’ infinito, ma avere un termine e crea nelle persone una mentalità rinunciataria al lavoro. Il reddito di cittadinanza, per altro verso, favorisce il lavoro in nero e l’evasione fiscale e fa debito pubblico. Infatti evadono le tasse sia coloro i quali pagano sotto banco, sia chi percepisce quel denaro. Del resto la prova è che questa estate nella ristorazione o nel settore alberghiero non si trovavano lavoratori. A tanti è più comodo stare sul divano, percepire il reddito che è simile ad un salario minimo, è al contempo fare un lavoretto in nero non tassato”.

Bruno Volpe


Pubblicato il 13 Dicembre 2022

Articoli Correlati

Pulsante per tornare all'inizio