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“Non è possibile affidare 500 chilometri di ferrovie a un Ministero…”

“Sul caso delle Ferrovie Sud-Est è imprescindibile fare chiarezza e andare fino in fondo. Per questo, ho depositato un’interrogazione parlamentare diretta al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti”. Tine ancora banco lo scandalo dei ‘vagoni d’oro’ alle Ferrovie Sud Est, dopo l’ultimo intervento del coordinatore regionale di Forza Italia, il senatore Francesco Amoruso. “Le Ferrovie Sud Est Fse –ha spiegato Amoruso- sono un’azienda interamente del Ministero ai Trasporti, che ha in concessione più di 500 chilometri di ferrovie pugliesi ed oggi si ipotizzano i reati di truffa e abuso di ufficio. Una vicenda che parte nel 2009 quando, a seguito di un normale controllo fiscale dell’Agenzia delle Entrate, cominciò ad emergere come l’azienda avesse acquistato, per 912mila euro, 25 carrozze passeggeri dismesse da due distinte società tedesche, poco dopo rivendute nelle stesse condizioni a una società polacca per 7 milioni di euro. Infine, le carrozze sarebbero state riacquistate dalle stesse Ferrovie Sud-Est, dopo aver subito qualche intervento di manutenzione, per l’esorbitante cifra di 22 milioni di euro. Al di là dei profili penalmente rilevanti dell’inchiesta, nella quale si profila la possibilità che la società polacca sia stata uno “scudo” da utilizzare per operazioni finanziarie illecite, emerge anche un dato sconfortante relativo all’inaccettabile spreco di denaro pubblico e al rischio che da parte dell’Unione europea, alla luce di queste irregolarità, arrivi la richiesta di restituire i fondi di provenienza comunitaria utilizzati per quegli acquisti. Nel frattempo si attendono risposte rapide anche sulla richiesta di istituire una Commissione d’inchiesta su questa vicenda nel Consiglio regionale pugliese da parte del Consigliere Nino Marmo. Per questo –ha fatto sapere anche il vicepresidente Marmo- nella mia interrogazione, chiedo al Ministro di conoscere le informazioni di cui dispone a riguardo e quali necessarie iniziative urgenti intenda assumere al fine di tutelare i cittadini pugliesi e contrastare l’utilizzo illecito di soldi pubblici”. Dunque, non solo la magistratura e le forze dell’ordine, ma la politica deve riflettere e analizzare una situazione opaca, anzi, chiacchierata da tempo. La Commissione certamente potrà dare un contributo, ricercando tutte le eventuali responsabilità politiche che si intrecciano in un panorama che sembra torbido e di cui ancora non si vede la fine. Resta comunque un dato fondamentale: il Ministero non può gestire una ferrovia locale, ma dovrebbe trasferire la proprietà alla Regione e quest’ultima, con un bando pubblico, ne affiderebbe la gestione. Così e solo così si eviterebbero commistioni e situazioni come quella accaduta in Puglia. Dove, come ormai sanno tutti, le Fse comprano per 912 mila euro una ventina di carrozze passeggeri dismesse da un paio di società tedesche. Poco dopo vengono però vendute a una società polacca, facendo lievitare il prezzo fino a 7 milioni circa di euro e dopo qualche mese quelle carrozze cambiano daccapo padrone e tornano in Puglia, stavolta a 22 milioni, anche grazie all’intermediazione di una società polacca creata ‘ad hoc’ per l’affare. Ma adesso non sarà facile ricostruire i passaggi di società scatole vuote, che si incastrano in un gioco dell’oca dove vince sempre chi arriva per primo al traguardo, quasi mai il più bravo, ma soltanto il più rapido a far sparire il malloppo, anche se bisognerà attendere risposte da interrogazioni e commissioni, ma soprattutto dai magistrati inquirenti….

 

Antonio De Luigi


Pubblicato il 4 Novembre 2014

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