Cronaca

Non scuse, ma fatti per i residenti delle periferie baresi

Alla gente delle periferie baresi non occorrono scuse, ma fatti!”. E’ questo il duro, amaro e lapidario commento di un cittadino di San Pio (ex – Enziteto), quartiere del V Municipio amministrativo (quello di ‘Palese e Santo Spirito’ per essere più chiari) all’estrema periferia nord di Bari, quando ha letto il titolo ad uno dei servizi che, qualche giorno fa, il maggior quotidiano di Puglia, nelle pagine di cronaca locale, ha dedicato ad un’iniziativa che l’associazione barese “Murattiano”  organizzerà proprio  a San Pio, giovedì 25 settembre (ndr – oggi) nella chiesa della Natività. Iniziativa, questa, che a detta degli organizzatori è stata promossa per discutere e riflettere sulla condizione delle periferie. Ed è stato uno degli stessi organizzatori e partecipanti all’incontro dibattito previsto per oggi a San Pio, Franco Neglia (presidente dell’associazione “Murattiano”) che, illustrando al cronista la scaletta della manifestazione, ha fornito l’assist al cronista per il titolo al servizio giornalistico in questione: “Ma qualcuno chiederà mai scusa alla gente di Enziteto?”. Infatti, lo stesso presidente dell’Associazione, spiegando in conclusione le finalità dell’odierna iniziativa, ha detto: “In fondo, tutta questa operazione ha dentro solo una domanda: quand’è che qualcuno chiederà scusa agli abitanti di San Pio, per aver replicato, 20 anni dopo il Cep, il medesimo abbaglio?” Però, il lapidario commento del cittadino di San Pio a tale interrogativo non è stato affatto una considerazione isolata, perché quello stesso giorno in cui è apparso sul giornale molti altri lettori del V Municipio barese, leggendo, hanno reagito con affermazioni analoghe, accompagnate anche da numerose citazioni e ragioni che chiarivano il senso stesso del disappunto alle scuse e la rivendicazione di fatti. E le lamentele e disappunti dei residenti delle periferie a nord del capoluogo sono parecchie nei confronti dell’Amministrazione centrale, considerata da sempre distante dagli effettivi problemi quotidiani dei quartieri e della gente che vive su tali territori. “E per i problemi delle periferie bistrattate e dimenticate non è certo una questione di colore politico di chi amministra la Città” ammette con senso di realismo e senza mezzi termini un altro cittadino del V Municipio che aveva letto precedentemente quello stesso servizio. E lo stesso cittadino aggiunge pure con evidente tono ironico: “Agglomerati urbani delle dimensioni di Palese, Santo Spirito, Catino ed Enziteto, con oltre 30mila abitanti e distanti più di dieci chilometri dal centro cittadino, non di certo ben gestibili in maniera centralistica”. Da non dimenticare, infatti, che nel 2009 si è pure svolto un referendum consultivo per l’eventuale costituzione di tale realtà urbana in Comune autonomo, il cui esito fu ampiamente favorevole da parte della popolazione interessata. Alla fine però il diktat dell’ex sindaco di Bari, Michele Emiliano, prevalse alla Regione sulla volontà popolare legittimamente espressa. Infatti, le attuali situazioni di abbandono e degrado del territorio, come pure quelle delle inefficienze di taluni servizi e della sicurezza pubblica, a detta di molti, sono addebitabili al fatto che Palese, Santo Spirito, Catino ed Enziteto sono distanti da Bari e, quindi, fuori dalle attenzioni quotidiane di chi è spesso alle prese con problemi di ben altra portata e peso per l’imminente futura ‘Città metropolitana’. Infatti, fa notare sorridendo un altro cittadino del V Municipio che aveva il titolo giornalistico in questione ed ascoltato la dura considerazione del suo concittadino del quartiere San Pio: “Nelle due ex frazioni a nord di Bari ci sono popolosi quartieri, come Torricella, la zona 167 di Palese, Catino e lo stesso Enziteto che dal punto di vista delle distanze sono più vicine a Palazzo Gentile (ndr – sede del Comune di Bitonto) che a quello di corso Vittorio Emanuele a Bari”. Considerazione, quest’ultima, che da sola paradossalmente già la dice lunga sull’errore del febbraio 2010 della Regione nel sottomettersi al volere dell’ex sindaco Emiliano e, quindi, nel negare il riconoscimento di Comune autonomo ad una realtà urbana come Palese e Santo Spirito, che ha tutti i requisiti per autodeterminarsi amministrativamente e politicamente. “Sicuramente – commentano ora in molti –  anche Bari sarebbe stato agevolato da tale distacco”. Infatti, man mano che passa il tempo queste due ormai grandi ex frazioni diventano  più un “peso” da gestire per la Metropoli che un fiore all’occhiello da ‘sfruttare’. Anche se, come sostiene l’autrice del libro “Suite per archi e voti di scambio”, Carmela Formicola, l’interesse dei politici locali per queste periferie continuerà a ruotare sempre di più sull’inquietante uso elettoralistico delle stesse. E non solo su quello! Emiliano ‘docet’.          

 

Giuseppe Palella


Pubblicato il 25 Settembre 2014

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