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Non si placa lo sdegno dei cittadini per la cabina su “la Punta”

Lo sdegno per la recente occupazione del punto più caratteristico e suggestivo dei circa sette chilometri di costa ricadente nell’intero V Municipio di decentramento amministrativo di Bari (cioè quello di Palese e Santo Spirito), con una struttura prefabbricata che diventerà la sede di un’associazione sportiva, la Tanaonda, dedita ad attività legate alle tavole a vela, non si placa nella cittadinanza locale delle due ex frazioni a nord del capoluogo.  Anzi, man mano che passano i giorni e la gente del posto (e non!), transitando su quel tratto del lungomare Tenente Noviello di Palese dove stanno continuando i lavori di completamento dell’opera in questione, si accorge della improvvisa presenza di un parallelepipedo al centro della storica e suggestiva scogliera palesina meglio nota come “La Punta”, da sempre utilizzata come spiaggia libera e punto per ammirare il cielo ed il mare nei particolari momenti di alternanza tra il giorno e la notte e viceversa, ecco che lo sconcerto e la rabbia di molti cittadini, nei confronti di chi ha consento di effettuare un ennesimo scempio alla bellezza del litorale palesino, aumenta in maniera esponenziale. E sta aumentando ancor di più man mano che si diffondono alcuni particolari, quali ad esempio le finalità e l’utilizzo di tale mini “mostro” sullo specchio di mare del “La Punta”. Infatti, la presenza improvvisa, su quel pezzo di scogliera, di un volume che preclude in parte la vista panoramica del mare e della parte di conca costiera che su di questo si affaccia sta sorprendendo quasi tutti a Palese e Santo Spirito. Come una sorpresa è l’aver appreso che trattasi di un intervento la cui concessione è stata rilasciata dal Comune di Bari nel 2018. Ossia ben tre anni fa. Ma nessuno a Palese se sapeva niente prima. O almeno così sostiene qualche rappresentate politico locale che, pur vantandosi spesso sui social di tenere a cuore le sorti di Palese e Santo Spirito, in questo caso dimostra però di non sapere che cosa succede al Comune di Bari per “casa” sua! Il concessionario del nuovo “mostro” che contribuisce a deturpare, insieme a diversi ruderi abbandonati da anni, la costa del V Municipio, ossia l’associazione sportiva barese “Tanaonda”, attraverso una testata locale on-line, ha patto sapere di essere addirittura essa sorpresa delle perplessità dei cittadini per quanto sta realizzando sul lungomare palesino con l’installazione della piattaforma logistica al centro dello scoglio de “La Punta”. Un intervento – che a dire del rappresentante di “Tanaonda” che non si è preoccupato neppure di far saper il proprio nome e cognome, oltre al suo ruolo all’interno di tale associazione – doterà a breve Palese di una scuola di surf. Però, in loco sono in molti a rilevare che l’iniziativa per quanto apprezzabile ed interessante di certo non è sufficiente a giustificare la collocazione di una cabina in un punto cosi strategico e suggestivo della costa palesina. Infatti, “non per questo – esclamano in molti a Palese – si debba sottacere una bruttura che condiziona l’uso di quell’ampio scoglio come spiaggia libera e, soprattutto, condiziona fortemente in negativo il panorama di quel tratto di costa!” Ed è lo stesso anonimo portavoce di “Tanaonda” a dichiarare: “Noi siamo in regola”. Però, tale affermazione non serve né ad attenuare, né a placare le critiche che molta gente rivolge nei confronti dell’Amministrazione barese che ha autorizzato l’intervento su “la Punta”. Una concessione che frutterà al Comune di Bari poco più di 360 euro l’anno di canone per quell’occupazione demaniale e che lascia ancor più perplessi tanti cittadini quando lo apprendono, oltre a far sorgere tanto dubbi e sospetti su come si è arrivati al rilascio di detta concessione. Ma dubbi e sospetti a parte, che senza riscontri oggettivi lasciano – come suole dirsi – il tempo che trovano, la prima considerazione che diversi cittadini fanno in proposito anche sui social è chiedersi: “Possibile mai che quel container da adibire a sede della “Tanaonda” non poteva essere collocato 50 e passa metri più in là, lasciando libero quel pezzo di scogliera?” Infatti, nessuno nega l’opportunità di poter utilizzare quello specchio di mare che, come sostiene l’anonimo portavoce, è “strategico” per chi pratica il tipo di sport di cui è promotrice l’associazione “Tanaonda”, ciò però non significa il Comune non avrebbe potuto suggerire una soluzione alternativa a quella proposta dai richiedenti la concessione. Invece, il dubbio di molti palesini che forse è molto di più, e quindi è quasi un convincimento, è che per i vertici di “Tanaonda” ad essere “strategico” non sia soltanto il tratto di mare su cui praticare il loro sport, ma che lo sia ancor di più il posto dove è stato installata la cabina per ospitare la sede. E se così fosse realmente, allora bisognerebbe dar ragione a quei cittadini che vogliono vedere di più e meglio la questione e, soprattutto, l’iter con cui si è giunti a tale concessione. Infatti, se importante è soltanto il mare, perché “il surf – come sostiene sempre lo stesso anonimo rappresentate dell’associazione – si fa dove si fanno le onde”, allora che problema ci sarebbe se la sede fosse collocata sempre sulla cosata, ma a qualche decina di metri da quella suggestiva scogliera? “Eppure – ha esclamato qualcuno – di spazi liberi alternativi ce ne sono!”. Invece, no. La scelta dell’associazione è ricaduta al centro de “La Punta” e dal Comune di Bari e d’intorni altri hanno decisi di assecondarla a pieno.  E forse poco importa alla stragrande maggioranza dei palesini e santospiritesi se la “Tanaonda” è un’associazione no-profit che potrebbe portare, come sostiene il suo portavoce, “un valore aggiunto” a questo territorio ed essere utile a bambini ed adulti che voglio intraprendere la pratica di sport della tavola a vela. Perché “tutti questi ultimi particolari – come sostengono quasi tutti coloro che sono sconcertati e criticano tale concessione – vanno bene se si conciliano con altri importati valori collettivi”. Quali sono per l’appunto l’ambiente e la bellezza della natura. Diversamente sono soltanto scusanti, per tentare forse di attenuare quanto sta accadendo a Palese contro quest’ennesimo scempio della costa locale. Pero, in questa vicenda, che vede da una parte la comunità locale perplessa e fortemente critica e dall’altra l’associazione concessionaria giustamente preoccupata per i risvolti che la sua cabina messa su “La Punta” sta suscitando, i grandi assenti finora sono stati i politici locali (in particolare, consiglieri comunali e municipali!) che sulla delicata questione stranamente e paradossalmente non hanno detto ancora nulla. E chissà mai se diranno qualcosa! Politici che invece, quasi quotidianamente, sui social non perdono occasione per esaltare piccoli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria che il Comune di Bari fa a Palese e Santo Spirito, sia pur con ritardi notevoli o dopo numerose lamentele e proteste da parte dei cittadini: Mentre per un intervento o scempio(?) privato così importante, come quello di cui si è parlato nel presente servizio e che sta suscitando sconcerto e disapprovazione da parte di una larghissima fetta di popolazione locale, il silenzio è assoluto ed assordante. Altro che ….rappresentanti territoriali!

 

Giuseppe Palella


Pubblicato il 29 Luglio 2021

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