Cronaca

Non solo assegni di cura: ritardi anche per i celiaci

“Fine giugno indigesta per i celiaci pugliesi, che nelle giornate del 29 e 30 non hanno potuto usufruire dei buoni mensili per l’acquisto gratuito di prodotti senza glutine. Per questo ho scritto un’interrogazione urgente al presidente-assessore regionale alla Sanità, chiedendo di restituire alle persone celiache il diritto a spendere il credito residuo di giugno. È una questione di giustizia”. Così Domenico Damascelli, consigliere regionale di Forza Italia. “In Puglia – ha spiegato il consigliere di Forza Italia – sono 12mila i celiaci diagnosticati e assistiti dal Servizio Sanitario Regionale, ai quali è garantito l’acquisto dei prodotti <<gluten free>> attraverso il buono elettronico che ha validità mensile. Negli ultimi due giorni di giugno questo buono non è stato spendibile a causa di un blocco prolungato del sistema informatico Edotto, utilizzato dalle Aziende sanitarie locali”. Ritardi e intoppi alla Regione, insomma, non riguardano solo gli assegni di cura per le famiglie dei malati cronici e gravi. A proposito, cos’è la celiachia? La celiachia, in poche parole, altro non è che un’infiammazione cronica dell’intestino tenue, dovuta all’assunzione di glutine in soggetti che presentano fattori di intolleranza. Statisticamente, in Italia, la celiachia colpisce un soggetto su cento ed è generalmente possibile diagnosticarla fin dallo svezzamento. Alcuni recenti studi hanno evidenziato l’importanza del fattore genetico nella diffusione della patologia, rendendo in tal modo possibile la diagnosi precoce in soggetti potenzialmente a rischio. Ma occorre anche sapere che esistono diversi tipi di celiachia che si presentano con sintomi e segni clinici abbastanza diversi tra loro. Per esempio, la celiachia tipica, forma più comune e meglio conosciuta, che solitamente si presenta dopo lo svezzamento con un ventaglio di sintomi abbastanza chiaro e codificato, quali perdita di peso, mancato aumento di peso nei neonati e feci sciolte. Poi esiste la celiachia atipica, per cui la diagnosi risulta più complessa in quanto la sintomatologia si presenta meno precisa, interessando organi diversi. In molti soggetti adulti quest’ultima forma può essere accompagnata da anemia, osteoporosi, disturbi neurologici e sintomi tipici da malassorbimento o carenza nutritiva. Essendo più grave e anche meno facile da diagnosticare rispetto alla celiachia tipica, la forma atipica in effetti risulta la più diffusa tra i pazienti in età adulta. Ma torniamo al consigliere Damascelli e ai ritardi cronici della regione Puglia. “A seguito della diagnosi del medico specialista il celiaco ha diritto all’erogazione dei prodotti senza glutine indispensabili per la sua dieta, rigorosa e irreversibile, che può ritirare nelle farmacie e parafarmacie, nei supermercati e nei negozi specializzati convenzionati, fino al raggiungimento di un tetto di spesa mensile, quantificato a seconda delle fasce di reddito e di età. Sono migliaia le persone che soffrono di questa patologia, e pertanto sollecito l’intervento tempestivo della Regione per consentire ai celiaci di rifornirsi degli alimenti costosi di cui non possono fare a meno, e di recuperare il credito non speso entro la fine del mese scorso”, precisa il consigliere forzista. Il quale, nella sua interrogazione al presidente-assessore Emiliano ha chiesto di conoscere le ragioni che hanno causato l’interruzione di un servizio tanto prezioso, ma soprattutto quali iniziative intenda attivare per garantire il diritto acquisito dei celiali pugliesi, assicurando la possibilità di recuperare la parte rimanente dei buoni di giugno. Per concludere: gli alimenti senza glutine, per i celiaci, sono irrinunciabili ed è dovere preciso dell’Ente Regionale erogarli come Livello Essenziale di Assistenza.

Francesco De Martino


Pubblicato il 2 Luglio 2019

Articoli Correlati

Pulsante per tornare all'inizio