“Non vi sono evidenze di diffusione del virus in ristoranti e palestre”
Non vi sono evidenze ad oggi di cluster di diffusione del Covid in ristoranti e palestre, categorie tra le più tartassate dai dpcm. Lo dice in questa intervista al Quotidiano la professoressa Danila De Vito, virologa di fama, docente al Policlinico di Bari e titolare di cattedra in giene.
La corsa al vaccino è davvero utile?
“L’OMS ha annunciato che ad oggi i decessi da Covid hanno superato i 2 milioni a fronte di oltre 94 milioni di casi di contagio accertati in tutto il mondo, in Italia la situazione è ancora più grave con un tasso di letalità del 3.5% a fronte di un valore medio in tutti gli altri Paesi, Cina compresa, che si attesta al 2%.
L’Italia , infatti, si colloca tra le nazioni più duramente colpite nella prima ondata ed anche dall’inizio di dicembre registra un numero record di decessi giornalieri rispetto a tutti gli altri paesi.
Alcuni Paesi , come Cina, Cambogia, Vietnam, Giappone, Islanda , Australia, hanno saputo ben fronteggiare l’ondata pandemica ottenendo una riduzione della circolazione virale con il rafforzamento della medicina territoriale e della medicina preventiva, inoltre hanno creato percorsi alternativi di pronto soccorso e ricovero di pazienti non critici , riservando l’accesso agli ospedali solo ai pazienti più gravi.
L’Italia , con il suo sistema sanitario ospedale-centrico ha fallito nel contenimento della pandemia puntando tutto sulla immunoprofilassi della popolazione.
Lasciando da parte gli interrogativi di numerosi scienziati sulla reale efficacia dei vaccini con tecnologia ad mRNA nell’impedire la malattia nei soggetti fragili e anziani e nel ridurre la trasmissione virale nella popolazione giovane e sana , sulla durata effettiva della immunità anticorpale nei vaccinati e sulla inadeguatezza della immunità indotta da vaccino in caso di mutanti virali che si stanno affacciando , come quella inglese , la sud africana , la sud americana , ritengo che non si possa e non si debba abbassare la guardia continuando a mantenere sotto controllo il virus con medicina territoriale ed USCA, potenziando ed allargando la diagnostica con test rapidi , puntando sulla ricerca e la commercializzazione degli anticorpi monoclonali , ad oggi terapia efficace e a basso costo.”
Che problema potrà derivare alla popolazione dal ritardo delle vaccinazioni anti Covid?
“Ci sono evidenze scientifiche che una percentuale di vaccinati abbia sviluppato una immunità anticorpale già dopo la prima dose; per poter arrivare, però, al 95% di efficacia immunitaria occorre somministrare la seconda dose e non lasciare passare un periodo più lungo di 21-30 gg tra le due somministrazioni.
Il raggiungimento della immunità di gregge potrà essere possibile solo se si riuscirà a vaccinare tutta la popolazione italiana in tempi brevi, perciò occorre puntare su un piano vaccinale nazionale chiaro ed efficace e perdurando la situazione di carenza di dosi vaccinali è necessario non dimenticare le strategie di prevenzione. Da un punto di vista logistico è auspicabile l’impiego di vaccini in unica dose e che non debbano rispettare la catena del freddo”.
E’ preferibile la didattica in presenza o la dad ai fini del contagio?
“La didattica in presenza, con le opportune misure di prevenzione che vanno dall’inserimento di una figura sanitaria nelle scuole, al distanziamento e utilizzo di mascherine, al potenziamento dei mezzi di trasporto, all’alternarsi di didattica in presenza ed a distanza per gli studenti delle scuole e classi più affollate, è stata adottata fin dalla primavera- estate 2020 in quasi tutti i Paesi europei senza che si registrasse un aumento preoccupante dei casi. Non bisogna però tralasciare l’importanza della trasmissione intrafamiliare del virus ,ed intervenire con la educazione sanitaria sui giovanissimi”
Ristoranti e palestre sono davvero un pericolo per la salute e potrebbero riaprire con le dovute precauzioni?
“La ripresa delle attività sociali con la frequentazione di ristoranti e palestre pur con le opportune regole di distanziamento, ricambio dell’aria e sanificazione degli ambienti non dovrebbe rappresentare un pericolo per la salute, anzi migliorando lo stato psico-fisico delle persone ne risulta potenziata la attività del sistema immunitario. Non sono, ad oggi, dimostrati cluster epidemici legati alla frequentazione di saloni di bellezza, palestre e ristoranti”.
Bruno Volpe
Pubblicato il 27 Gennaio 2021