Cronaca

Non vogliono il decentramento ma al tavolo c’è il regolamento

Torna in primo piano il problema dell’applicazione del decentramento amministrativo al Comune di Bari, nonostante ieri mattina, proprio in “Commissione Decentramento”, pur ripartendo dal voto (interrotto grazie alla “fuga” dei componenti di maggioranza che facevano mancare il numero legale) si sia infine giunti a un compromesso. Ma spieghiamo meglio. Dopo un tentativo di contestazione della procedura, con nuovo abbandono dei componenti di maggioranza e del Presidente di Commissione Muolo (PD), la seduta è rimasta aperta grazie alla presenza dei consiglieri proponenti appartenenti ai 5Stelle, Sabino Mangano e Francesco Colella coi componenti Michele Caradonna, Mimmo Di Paola, Filippo Melchiorre, Fabio Romito e Michele Picaro, subentrato in qualità di presidente al posto del “fuggitivo” Muolo. La richiesta di sospensione dei lavori, fino ad ottenere una data certa del Consiglio Monotematico sullo stato di attuazione del Decentramento Amministrativo, è passato con il voto unanime dei presenti. <<Ora ci aspettiamo che il Presidente Muolo, nel pieno rispetto della democrazia, conclami quanto deliberato legittimamente dalla Commissione insediata>>, alza la voce il consigliere Mangano, portavoce cittadino del MoVimento 5 Stelle al Comune di Bari, nonostante il clima non proprio favorevole alla discussione. Motivo? Come si sa, infatti, dal 2014 nella città di Bari sono stati istituiti ufficialmente i cinque Municipi che dovrebbero sostituire in toto le precedenti circoscrizioni territoriali con l’obbiettivo di attuare un vero e proprio decentramento amministrativo al fine di semplificare il rapporto cittadino-istituzioni, avvicinare lo stesso alla partecipazione diretta (bilancio partecipativo) il tutto con una serie di incontri previsti dal Regolamento sul Decentramento Amministrativo. Ma di fronte ai cambiamenti ci sono partiti che ostacolano i cambiamenti, per conservare il potere di nomine e di controllo sul bilancio. Il consigliere grillino Mangano insiste: <<Come forza politica stiamo “lottando” per la completa attuazione del regolamento che prevede deleghe e fondi diretti ai municipi per trasformarli in veri e propri piccoli comuni. Dal 2014, dopo circa 3 anni dal nostro insediamento, gli incontri pubblici nelle sedi istituzionali con comunicazioni ufficiali si possono contare sulle dita di una mano, limitando di fatto la partecipazione istituzionale di altre forze politiche e di cittadini che non rientrano nelle cerchie dei soggetti organizzatori per i più svariati motivi>>. A tre anni dal fallimento del nuovo decentramento, occorre riparlare di applicazione del passaggio dei poteri dall’ente centrale a quelli periferici, ma con coraggio e senza appigliarsi alla vetero-politica di chi, probabilmente agganciato a forze politiche conservatrici, crede ancora di poter comprare voti, uomini e funzioni…

 

Francesco De Martino


Pubblicato il 4 Novembre 2017

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