Cultura e Spettacoli

Noterelle di un alieno incazzato (11)

Spalletti (Sarò un imperdonabile ingenuo, ma gente, come il testé nominato, ex calciatore, certamente, mediocre, insegnerà ai suoi allievi, il “4-4-2” o  il ”3-5-1” e  altre menate del genere, ma non i fondamentali, se egli ne fu privo, quando, da giovine, scalciava la pelota. Allora, gente, come il testé nominato, bofonchierà sofismi pseudocalcistici alla lavagna, ma non  si esibirà, giammai, con uno “stop”, con un “colpo di tacco”, con “un passo doppio” davanti ai suoi discenti), si legherà all’”inter” con un biennale da 4 milioni di euro l’anno. A donnarumma, appena, diciassettenne, portiere, calcisticamente, di “scuola milan” e, alla sua età primeva,  già, titolare in serie “A” nella medesima squadra, che lo ha allevato, la dirigenza cinese della squadra, in cui milita, ha offerto, per il rinnovo del suo contratto, ben oltre 4 milioni di  euro all’anno, “sed” il mocciosetto, per bocca del suo procuratore, tal raiola, ha ad essa fatto sapere che avrebbe bisogno di ulteriore tempo per riflettere sul da farsi. Non ci vuole la zingara per capire che l’infante, in modo, dis/umanamente, doloso, s’è messo all’asta. Chi è, sarà in grado di pagarlo di più, ché possa permettergli di  mantenere, come migliaia di altri bellimbusti, a lui pari, auto costosissime, ville da nababbi, vacanze esotiche, modelle o veline compiacenti, sarà gratificato, bontà sua, delle sue prestazioni. Devo, purtroppo, RipeterMI ? E IO MI Ripeto, nonostante, qualche buontempone, mettiamola così, alfiere del pensiero unico, abbia scribacchiato su “facebook, che la gente, cioè, gli anonimi nessuno:  “non ne può più dei miei scritti”. Col RipeterMI, Ridico che se il popolo, mondialmente, planetariamente, “bue”, la smettesse di frequentare gli stadi, ove si offrono spettacoli calcistici, non solo, tecnicamente, avvilenti, ormai,”sed etiam”, eticamente (Ripeto: Pestoni, sgambetti, risse, gomitate, manate,  entrate a gambe tese, ché il “cachet” in caso di vittoria è altissimo, e, mai, più quei Gesti atletici e tecnici, di cui ho, dianzi, Fatto Cenno); la smettesse di assistere alle dirette televisive degli incontri calcistici, e a tutti i “talk” in cui si parla di questioni calcistiche, cioè dell’inutile e vano, come si parlerebbe della pasticca del re sole o della mucca carolina, contribuendo, sia pure inconsapevolmente, a indirizzare ingenti somme di denaro verso le società calcistiche che, poi, le dilapidano in contratti milionari a ragazzetti con qualche piede buono o a presunti tecnici, gli uni e gli altri che, prima di approdare al calcio, coglievano banane sugli alberi e solo di esse si nutrivano, per usare il colorito linguaggio del simpatico Tavecchio, il presidente della F.I.G:C., non assisteremmo ai ricatti, alle dis/umane “autoaste” del fantolino donnarumma. Il popolo “bue” italiettino, demagogicamente, si scandalizza che la politica e i politicanti costino parecchio; che un alto dirigente d’azienda privata o pubblica percepisca stipendi, a suo dire, esorbitanti, ad esempio, 300 – 400 mila euro, annualmente; che gli onorari dei professionisti di altissimo spessore scientifico siano, a suo dire, astrali, e poi tace (tacendo, acconsente) sui milioni appetiti da gente che, calcisticamente, ragiona, si fa per dire, con i piedi. Ripeto, le risorse economiche, di cui il sistema calcio dispone, potrebbero essere investite in iniziative di più Nobile Momento Etico, piuttosto che mantenere branchi di mercenari analfabeti, a volte, provenienti dalle suburre, sparse sulla Terra, che della sottocultura di quelle si fanno mèntori. Non voglio passare per un noioso “Laudator temporis acti”, ma quanta differenza tra il giovin “capitan di ventura calcistico”, donnarumma e Rivera e Mazzola e Riva, sempre grati alle squadre di calcio delle quali indossarono le maglie dall’inizio della loro carriera alla fine! Discorso a parte farei per totti: è vero,, ognora, calciatore della “roma”, ma i suoi, non rari, sputi nei riguardi di alcuni suoi avversari in campo, segnali inequivocabili  di immedicabile immaturità psicologica e diseducativi messaggi nei confronti di migliaia di “fan” infanti, hanno allertato la mia, mai spenta, antipatia nei suoi riguardi.”Ho paura del mio futuro”, ha biascicato nel suo sdolcinato, senza virile nerbo, discorso di commiato ai suoi “adoratori”, familisticamente, accompagnato da moglie e prole. I miei 25 lettori hanno, mai, assistito a una sceneggiata del genere, interpretata dai calciatori, di cui sopra? Povero cocco, cosa dovrebbero lamentare milioni di trentenni, se non  quarantenni, che alla loro età sono costretti a sopravvivere in casa dei loro genitori, rassegnati, certi a/ di non avere un futuro? E’,quindi, indubitabile che codesto signorino, totti nomato, avrà avuto i piedi buoni,”tamen”, poche volte decisivi per la conquista di qualche trofeo in più da ascrivere alla sua squadra, “sed paucum cerebrum”, se a 40 anni ha bisogno delle coccole di mamma tifoseria. A parte l’offesa inaudita perpetrata nei confronti degli italiettini: l’avere egli, ancora in carne, diciamo, ché chi vive benissimo, usando i piedi, non ha bisogno di materia grigia, rifiutato la maglia azzurra della nazionale italiettina di calcio! Pertanto, la ”muina” mediatica è stata, feticisticamente, esagerata! Giornali, telegiornali e tanto altro hanno elargito le prime pagine, stringi e stringi, a chi? A un bullo, a un palestrato della periferia romana. Tanto poco è stata un’ulteriore testimonianza dell’irreversibile scadimento etico, culturale, politico dei tempi italiettini. Ahh, Dimenticavo di Denunciare il totti che ha, attraverso il “mezzo” televisivo, pubblicizzato il gioco del “Lotto”. Si ché, dopo un incontro a scuola nell’ambito della campagna “Noslot”, i ragazzi del Liceo Copernico di Prato hanno, tra l’altro, Scritto a totti: ”…ci chiediamo, quindi, se sia possibile che tu ti sia prestato a pubblicizzare un gioco, apparentemente, innocuo, ma che può danneggiare, gravemente, le persone e condurle alla dipendenza, alla ludopatia..-“. C’è da aggiungere altro di negativo al personaggio santificato dal coro, intonante il ”pensiero unico”, e consenziente all’ingresso in paradiso di costui?

Pensando al “tapiro, la cui consegna a renzi, da parte di staffelli,”Striscia la notizia”, edita da “mediaset”, non molte sere fa ha trasmesso, ho Considerato che  il putto fiorentino, uomo e politico (si fa per dire), è, veramente, il “clone” del berluska. Entrambi, ripresi nei momenti non ufficiali del loro “esserci”, fanno di tutto per convincere il popolicchio che, anche, i detentori del potere, almeno una volta al giorno, tranne che non soffrano di stipsi intestinale, vanno a posare, come, quanto i comuni mortali, il loro “lato b” sul “water cessoideo”, mentre Machiavelli, a Dire del Foscolo,”mostrò di che lacrime (il potere) grondi e di che sangue”. Quando, invece, berluska e renzi posavano il loro “lato b” sul cadreghino del “palazzo” o, quando, presentemente, elucubrano nella speranza di fare gridare ai loro”fan”: ”Rieccoli!” al potere, l’uno era, è ossessionato di far legiferare dai suoi schiavetti “ad personam suam”, l’altro, ognora, dai suoi famuli “pro”: familia agnelli, familia marchionne, familia briatore; ”pro”: banche e banchieri, “parentibus atque amicis florentinis”. Insomma, dalla grecia classica, a roma, ad oggi, cioè, dopo tremila anni, nulla è cambiato nella gestione del “potere” da parte di chi lo detiene, provvisoriamente: nella prima facevano e disfacevano i ”ghene”, nella seconda le “gentes”, nell’italietta, attualmente,, le famiglie, non sempre, però, non tutte, a dire il vero,, a scanso di equivoci, sicilianamente, aggettivate.

Pietro Aretino, già detto Avena Gaetano 


Pubblicato il 7 Giugno 2017

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