Cultura e Spettacoli

Noterelle di un alieno incazzato (7) “Proskynesis”

Prima di Parlare della “proskinesys”, che è l’atto di genuflettersi di un servo, di un suddito, di un baciapile davanti a un signore (“ras” politico o religioso), è d’uopo che IO Chiarisca il significato di “feticcio” e, quindi, di “feticismo”. Dal Dizionario Garzanti: ”Feticcio: (1) nelle religioni primitive, oggetto considerato sacro a cui si riconoscono poteri soprannaturali e si tributano forme di culto, idolo (2) persona o cosa che sia oggetto di culto fanatico o di stima esagerata. Sin. totem”; ”Feticismo: (1) forma di religiosità primitiva consistente nel culto dei feticci (2) adorazione cieca, ammirazione fanatica di una persona o di una cosa. Sin. idolatria, totemismo, venerazione, fanatismo”. Evasa la necessaria incombenza della precisazione semantica dei termini “feticcio” e “feticismo”, Transito al Racconto, con la “leggerezza della pensosità”, Direbbe Calvino, di un viaggio, in cui qualche importanza hanno il ”feticcio” e il “feticismo”, nella città di “zanzara” in “lanzedonia”, abitata dagli “ascari”, del capo del condominio metropolitano di “fandonia” in “sfondonia”, abitata dagli “inciucciati”, e del governatore della regione “strisciuglia”, in cui il condominio, di cui sopra, è situato. Quale l’urgente motivazione del viaggio (Chi ha pagato, anche, per i preti paolini accompagnatori di essi?) dei due impolitici, ovviamente, di cui sopra? Poiché sia gli “ascari” che gli “inciucciati”, feticisticamente, venerano, fanaticamente, il medesimo feticcio, nonostante, siamo nell’anno 2017; nonostante, lo sviluppo tecnologico, comunque, non accompagnato da un reale Progresso Etico e di Etiche, Fraterne Relazioni tra le nazioni, tra  i popoli, tra gli uomini, abbia raggiunto in pochi anni forme, risultati, dimensioni astrali, i due impolitici si sono recati in aereo, con uno stuolo di preti paolini e di gerarchi di essi, nella città di “zanzara”, portando con loro in una teca preziosa la reliquia, in particolare, una foglia di giglio, morto 1700 anni fa, eletto, proclamato “angelo” dal pontefice del tempo, all’adorazione, altrettanto feticistica, fanatica degli “ascari”, che a frotte, in massa (tutto il mondo è paese!) si sono recati, affollando la loro chiesa madre, per ammirare la foglia del giglio morto, attraverso una finestrella, da un cristallo chiusa, e posare le labbra su di essa. Immaginate, o miei 25 lettori, migliaia di bocche, posate sulla finestrella della teca, quante norme igieniche avranno disatteso. Ma tanto c’era la foglia, su delega del giglio angelicato, a salvaguardare la salute dei feticisti! Devo dire la verità, non ho avuto la fortuna di potermi vergognare del saluto del governatore della regione “strisciuglia” al patriarca dei paolini radicali, di stanza  in “zanzara”, chiamato santo padre, come il capo dei paolini, senza aggettivazioni, di stanza nella città di “amor”, la capitale della nazione “sfondonia”, ma, per poco, non sono impazzito di rabbia, di vergogna, di maraviglia, di stupore nel vedere, attraverso il tubo catodico, il capo del condominio metropolitano di “fandonia” umiliarsi e umiliare il popolicchio, che rappresenta, producendo una fonda “proskynesis”, genuflessione, col il capo, dal viso barbutissimo, leccare la punta delle scarpe del gerarca massimo dei paolini radicali. Qualcuno ha tentato di smorzare la mia indignazione, affermando che il capo del condomino metropolitano di “fandonia” s’è sacrificato per il bene del suo popolicchio, che con tanto saluto genuflesso ha umiliato, in quanto ha sperato, spera, che il santo padre dei paolini radicali costringerà milioni di fedeli “ascari” a visitare “fandonia” e la tomba in cui sono custodite, quasi, interamente, le spoglie del giglio, che più non fu mille e mille anni fa. Comunque, l’indignazione non M’è scomparsa, anzi, è aumentata, nell’ascoltare le vere motivazioni del viaggio in “lanzedonia” dei due impolitici, che a ME, pur, non credente, sono risultate oscene. Enrico di navarra pronunciò la celebre frase: ”Parigi val bene una messa”, cioè, abiurò la sua religione per la religione cattolica, al fine di conquistare Parigi, nella quale fu incoronato re nel 1594. Il capo del condomino di “fandonia”, si sarà detto fra sé e sé: “I ristoranti, gli alberghi, gli esercizi commerciali e tanto altro pieni di “ascari” valgono ben una leccata di piedi al santo padre dei paolini radicali. Questo “c’era una volta”, che non significa “in illo tempore”, ma “ancora una volta”, tutti i viaggi dei capi e capetti, che regnano, pur, repubblicanamente, sul pianeta e delle loro delegazioni di colonnelli, finiscono nella gloria dei sesterzi. Donald in questi giorni non s’è recato in arabia saudita dai macellai sauditi a vendere loro armi per 170 miliardi di dollari? Quanti figli di mamma uccideranno quelle armi! Ma cosa importa a francesco, che l’ha ricevuto con tutti gli onori! ”De minimis non curant qui praesunt et populis, et fidelibus in deum”!

Pietro Aretino, già detto Avena Gaetano   


Pubblicato il 26 Maggio 2017

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