Cultura e Spettacoli

Notte di poesia al dolmen

Tre anni fa due poeti di casa nostra, Maurizio Evangelista ed Eleonora Mastrototaro, ragionando attorno al sogno di un evento che promuovesse la cultura (ma non la sua spettacolarizzazione) relativamente a luoghi non abbastanza valorizzati del nostro territorio, convergevano su un’idea : ‘Notte di poesia al Dolmen’. Giunto alla sua quarta edizione, che quest’anno avrà luogo il prossimo 24 agosto nell’area del celebre monumento megalitico che si leva nel territorio di Bisceglie, l’evento raccoglierà una cornice di dieci poeti attorno a una figura di richiamo. Lo scorso anno quella figura fu Roberto Vecchioni, questa volta tocca a Rosaria Lo Russo. Figura poliedrica, la studiosa fiorentina, che si occupa pure di saggistica e traduzione, in questi ultimi anni si è fatta notare per le sue idee circa la teoria e la pratica della “lettura poetica ad alta voce intesa come trasposizione vocale del testo”. Nella veste di lettrice-performer la Lo Russo ha riproposto la poesia di molti autori celebri e proposto la propria. Fra un mese, nel suggestivo scenario de La Chianca, gli appassionati potranno apprezzarla in una parte del suo ‘repertorio’, accompagnata dai suoni campionati in diretta da Daniele Vergni ; in via di definizione tanto i poeti partecipanti quanto l’opera della Lo Russo in cartellone (ma si parla a quest’ultimo proposito di ’Penelope, tragicommedia lirica in un atto’ – Edizioni d’If, Napoli 2003). Dopo il successo della passata stagione, si attendono centinaia di spettatori per questo evento promosso dalla Pro Loco e dal Comune di Bisceglie (ingresso libero ; inizio manifestazione : dopo  il tramonto). Per la quarta volta nell’era moderna, dunque, una delle più vibranti testimonianze della Puglia preistorica torna ad essere centrale a un rito collettivo. Questa volta però c’è di mezzo alcuna cerimonia funebre o propiziatoria (gli studiosi non sono ancora concordi sulla funzione dei dolmen). Sarà invece la poesia a chiamare a raccolta nel nome di un credo universale e senza tempo. C’è bisogno di ritrovare i valori smarriti. Se è vero che sarà la bellezza a salvare il mondo acciuffandolo per i capelli a un passo dall’abisso oppure risollevandolo dal fondo dello stesso dopo strazi inenarrabili, la poesia, che di questa bellezza è rappresentazione essenziale, si appresta a dare il suo contributo. Anzi, lo sta già facendo, e in sordina, attraverso un messe di ‘gesti’ affatto eclatanti eppure capaci di una ‘vis’ rivoluzionaria e di protesta quasi subliminale, sconosciuta a fiaccolate, marce, incatenamenti e digiuni. ‘Notte di poesia al Dolmen’ si inserisce in questo solco silenzioso.

Italo Interesse


Pubblicato il 23 Luglio 2013

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