Cultura e Spettacoli

“NUN – The Movie”: il new horror nasce in Puglia

Non si è mai posto il problema dei limiti di budget per girare i suoi lavori e fra mille difficoltà, come successo ai Raimi, Hooper e Romero alle prime esperienze, Giovanni Aloisio – regista barese alla corte di sua maestà, Dario Argento, il re dell’horror – è riuscito a realizzare diversi progetti cinematografici indipendenti, con risultati ragguardevoli. Grazie ad una vera e propria factory di professionisti disposti a lavorare a costo zero, sulla base di progetti condivisi, sono nati così “La signora delle dodici notti”, un piccolo fantasy che ha ottenuto premi e riconoscimenti in tutto il mondo e “Phantasma” che vanta non pochi tentativi d’imitazione anche in America. Tenace e spinto dall’entusiasmo, Aloisio, non ha mai nascosto di puntare in alto, ponendosi come obiettivo (non facile) quello di superare i limiti in cui un genere molto particolare come l’horror è rimasto da tempo ingabbiato, perdendo in creatività e riproponendo sempre i soliti cliché. Lo abbiamo intervistato durante una pausa di lavoro, alle prese con il suo nuovo lungometraggio, dal titolo provvisorio NUN – The Movie, per saperne di più e per capire come intende procedere in questo progetto indipendente.

“NUN – The Movie” è il tuo nuovo progetto. Ce ne parli?

“NUN the movie” parte da un mio vecchio script di cui ho già girato un cortometraggio “NUN – An Italian Horror Story” che è servito da apripista, puntando a far conoscere questo mio progetto in tutto il mondo, attraverso le proiezioni nei festival. Qualcuno l’ha notato: in Francia e in Svezia si è creata una nicchia di estimatori ed appassionati che mi scrive spesso per avere notizie. E allora ho pensato che fosse arrivato il momento giusto per girarlo interamente e raccontarlo attraverso un lungometraggio.

Da emergente ad innovatore… il passo non sembra poi così breve.

La fortuna è quella di aver conosciuto un regista importante e fondamentale per il genere thriller ed horror, come Dario Argento, di cui sono molto amico, il quale fin dall’inizio ha percepito in me questa energia e queste potenzialità e mi ha incoraggiato ad andare avanti. Pensa che il primo giorno che avrei dovuto affrontare le riprese del mio primissimo corto “La signora delle dodici notti” ero talmente spaventato che al mattino non riuscivo a scendere dal letto. Mi terrorizzava l’idea di dover affrontare qualcosa che vedevo troppo grande per me, soprattutto temendo i risvolti finanziari di un’operazione del genere. Poi in realtà è andata benissimo… e tutto è divenuto molto naturale.

Se Argento ha visto in te delle potenzialità (e lo ha più volte dichiarato) significa che qualcosa c’è davvero…

Non saprei, io sento di avere le idee molto chiare sul tipo di cinema che intendo fare, sperimentando nuove soluzioni registiche e basandomi sulla solidità delle storie e dei personaggi. Argento dal canto suo conserva l’entusiasmo e la genuinità del grande artista, del vero genio. Quella capacità di emozionarsi che mi capita di notare anche quando gli parlo dei miei progetti. E’ come un riflettermi in lui e ricaricarmi, al tempo stesso, di energia positiva: una spinta che mi incoraggia a superare tutte le contingenti difficoltà pur di continuare a perseguire la mia idea di cinema horror.

Si dice che anche George A. Romero, il padre del cinema-zombie, recentemente scomparso, fosse in qualche modo interessato a questo tuo progetto.

Ho conosciuto Romero solo un paio di anni fa, ma è stato subito “amore a prima vista”. Anche lui aveva colto in me un entusiasmo fuori dal comune. Aveva visto ed apprezzato il corto di “NUN”, dicendomi che, se sviluppato bene, avrebbe potuto darmi la giusta chance artistica. Due volte il suo produttore di fiducia mi ha raggiunto a Bari per parlare con me. Forse un certo interesse potenzialmente c’era, ma poi George si è ammalato, lasciandoci purtroppo qualche settimana fa. E’ stata davvero una grande perdita per il cinema, non solo quello horror. Ed io ho sofferto molto.

Dove girerai “NUN – The movie”?

Sicuramente in Puglia. In questi giorni stiamo effettuando dei sopralluoghi per individuare le location giuste. Le riprese dovrebbero iniziare il prossimo ottobre. Il cast è quasi completo, ma se dovessero intervenire nuovi partner produttivi, non escludo venga rimesso in discussione. Il tutto finalizzato ad ottenere i risultati che voglio raggiungere: un horror nuovo, potente, per certi versi sperimentale che trovi proprio in Puglia, i suoi luoghi, le sue energie, le sue emozioni, la sua “culla” ideale.

Si prevede una distribuzione?

C’è un grosso distributore interessato per l’estero. Quindi, paradossalmente, pur non essendoci una produzione alle spalle, il progetto può già contare sulla solidità di una distribuzione in Europa ed altrove. E tutto ciò mi galvanizza non poco.

Il tuo film parla di suore e di un convento… è la solita storia di possessione demoniaca?

Assolutamente no. Sarebbe stupido e banale puntare su un filone che ormai ha detto tutto, tanto da sconfinare nel grottesco. La mia è una storia più psicologia, fa leva sulla ferocia del quotidiano, sulle dinamiche dei personaggi, senza per questo rinunciare ad elementi forti, la violenza, il sesso, il senso del peccato, i tabù.

Un ultima domanda, chi è davvero Giovanni Aloisio e da cosa nascono le sue paure?

Le mie sono paure che nascono dal profondo, hanno radici famigliari, sono immerse nella mia infanzia, in quei piccoli traumi vissuti nel quotidiano ma che in me, per una qualche ragione che ancora non mi spieg , hanno risvolti visionari ed estremi. Incubi ad occhi aperti e trasferire nei suoni e nelle immagini, che mi piace condividere con il pubblico. (a.c.)

 


Pubblicato il 1 Settembre 2017

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