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Nuova emergenza abitativa tra sentenze e sanatorie a scoppio ritardato

Uno degli ultimi regali di Emiliano Sindaco di Bari, probabilmente pochi lo ricordano, fu l’esposto presentato in Procura a Bari nel 2014, esattamente un paio di mesi prima del voto che lo avrebbe portato dritto dritto sulla poltrona di Governatore della Puglia. Ebbene, Emiliano sindaco denunciò nell’esposto la “difficoltà nella assegnazione di alloggi di edilizia popolare a causa del riscontro di fenomeni di occupazione abusiva”. Ci sono voluti quasi dieci anni all’ex primo cittadino barese per “realizzare” l’esistenza delle occupazioni abusive, un fenomeno arcinoto e molto prima del suo insediamento a Palazzo di Città. Ne parliamo con Michele Ladisa, battagliero segretario del sindacato autonomo “Con.fa.il Inquilini”, che ha cercato di scavare nell’intreccio tra sanatorie infinite, assessori che andavano e venivano, occupazioni abusive e infine sentenze tutte da decifrare.

 

Allora, Ladisa, da dove partiamo?

 

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Figurarsi. E magari per altre pratiche analoghe, le risposte degli uffici pubblici arrivano in un baleno. Però scusi, alla fine l’ex sindaco fece quell’esposto, per richiamare l’attenzione degli inquirenti.

 

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Insomma, ultima ‘chance’ per poco meno d’un centinaio di famiglie del benedetto rione San Poalo in odore di trasloco forzato: che la ripartizione Edilizia Residenziale Pubblica del Comune di Bari disbrighi le sanatorie entro meno di due mesi, come non è riuscita a fare in decenni? Confail Inquilini nutre dubbi assai seri, con la certezza d’una emergenza abitativa per converso appesantita da preoccupanti risvolti di ordine pubblico, in città. Altro che morosità incolpevole coi bandi iper-reclamizzati e finanziamenti annessi e connessi appresso…

 

Francesco De Martino


Pubblicato il 5 Gennaio 2017

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