Cronaca

Nuova Giunta regionale: a far discutere sono ancora le donne

Sia che si tratti di elezioni locali, sia che riguardino livelli istituzionali più alti, lo sport preferito dalle cronache politiche dopo ogni tornata elettorale è il chiacchiericcio sui nomi per le poltrone da occupare. Infatti, anche sta volta la tradizione non è smentita, perché già dal giorno successivo alle ultime regionali la girandola dei nomi, per i posti dell’esecutivo regionale che il neo governatore Michele Emiliano dovrà indicare per formare la sua giunta, ha cominciato a ruotare sulle cronache politiche, tirando in ballo non soltanto i nomi di esponenti della maggioranza di centrosinistra che ha sostenuto il vincitore della consultazione elettorale, ma anche nomi che figurano nelle fila delle opposizioni. Questi ultimi, però, sono solo nomi di donne. Infatti, a spalancare le porte della futura giunta regionale ad esponenti femminili dell’opposizione è stato proprio il neo eletto presidente della Regione, Emiliano per l’appunto, che per sopperire al deficit di quota rosa nelle fila dei 29 consiglieri della maggioranza (da non dimenticare che nessuna donna candidata nella coalizione che ha sostenuto Emiliano è stata eletta!) ha pensato di assicurare il rispetto del principio di parità di genere nell’assetto istituzionale regionale con l’inserimento nel  nuovo esecutivo pugliese delle uniche 5 donne (4 del Movimento 5 Stelle ed una di Forza Italia) elette in consiglio regionale. E poco importa se queste 5 donne sono tutte rappresentanti di opposizione, poiché per il proponente, che poi è lo stesso che ha il potere di nomina, ossia il neo governatore Emiliano, evidentemente è più significativo rispettare la parità di genere che il principio basilare di ogni  democrazia degna di essere ritenuta tale, vale a dire la garanzia del ruolo alle forze di opposizione. Ma questo forse, per Emiliano, è un dettaglio superabile, visto che l’assemblaggio che lo hanno sostenuto, già nella formazione della coalizione e, in particolare, delle liste, ha abbracciato forze ed esponenti che per estrazione e tradizione sono rappresentativi dell’intero mosaico politico pugliese, sia da destra che da sinistra, passando per il centro. Però, l’idea del neo governatore Emiliano di coinvolgere le due forze di opposizione che sono riuscite ad eleggere delle donne nell’Assemblea di via Capruzzi, vale a dire il M5S e Forza Italia, non è stata ben accetta sia dalle dirette interessate che dai rispettivi partiti di appartenenza.  Infatti, la candidata del M5S alla presidenza della Regione, Antonella Laricchia, eletta in consiglio perché classificatasi seconda, ha da subito declinato l’invito del neo governatore a far parte della sua squadra di governo con la delega all’Ambiente, mentre a rispondere per l’offerta all’unica rappresentante femminile di Fi, Francesca Franzoso, è stato  il responsabile pugliese del partito di Silvio Berlusconi, Luigi Vitali, che ha stroncato sul nascere ogni ipotesi di contagio con l’area di maggioranza e, quindi, di governo. Vitali, però, non si è tirato indietro a fare da sponda ad Emiliano sulla questione della parità di quota rosa nella futura giunta regionale ed ha dato la disponibilità di Forza Italia a collaborare in consiglio affinché ciò si realizzi in tempi brevi, o comunque nel corso della Legislatura che sta per iniziare. Infatti, il responsabile pugliese del partito di Silvio Berlusconi ha tra l’altro detto: “Se Emiliano ha bisogno di reclutare donne fuori dal Consiglio regionale noi gli daremo l’opportunità di modificare lo statuto: su questo non gli faremo problemi”. E questo è ciò che verosimilmente il neo governatore pugliese voleva sentirsi dire effettivamente dall’opposizione, perché nella sua maggioranza (fatta di soli uomini) difficilmente troverà consiglieri disposti nel corso della Legislatura ad approvargli la modifica dello Statuto che gli consente di elevare da 2 a 5 gli assessori esterni con effetto immediato, al sol fine di consentirgli il rispetto della parità di genere e ben sapendo che i 3 posti in più a nomi esterni al consiglio si tradurrebbe immediatamente in una perdita di altrettante poltrone a favore degli interni, ossia degli eletti di maggioranza. Insomma, le dichiarazioni di “non ostruzionismo” da parte di Fi  ai propositi revisionisti di Emiliano, potrebbero rivelarsi un importante appiglio del neo governatore per evidenziare alla propria maggioranza che financo l’opposizione è disponibile ad appoggiare la modifica immediata dello Statuto regionale per far posto a più di due donne esterne in giunta. Infatti, ora c’è già chi in ambienti politici vicini ad Emiliano parla della possibilità che il neo governatore pugliese possa limitarsi a varare un esecutivo ridotto a soli 7 nomi (5 esponenti interni e 2 donne esterne), in attesa di modificare lo Statuto per poi completare la giunta con altre 3 presenze femminili esterne. Ma questa ventilata soluzione potrebbe essere solo un’altra delle trovate di Emiliano, fatte circolare ‘ad hoc’ per sedare le tante pretese di posto nella giunta che circolano all’interno del suo schieramento. Infatti, una soluzione per far quadrare il cerchio delle poltrone in giunta il neo governatore la deve pur trovare. Ed Emiliano, che non è di certo nuovo anche nei giochetti di depistaggio politico, per tastare il polso alle diverse anime della maggioranza potrebbe ancora una volta pensato di ricorrere alla sua solita tattica propagandistica, ricorrendo alla solita sceneggiata è funzionale ai giochi che ha già in mente di fare. Giochi che ovviamente saranno chiari non appena sarà varata la nuova giunta. Soprattutto allora si capirà pure quali saranno stati i nomi scelti  per l’esecutivo e quali le reali intenzioni per il futuro della giunta, che non sarà certo  provvisorio, come forse vuol far credere ora. Infatti, per il neo governatore pugliese i giochi veri quasi sicuramente iniziano da allora in poi.     

 

Giuseppe Palella


Pubblicato il 11 Giugno 2015

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