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Nuova sede: avevano promesso la mensa e invece…dipendenti ancora a digiuno

Riunioni, incontri e assemblee tra rappresentanti dell’Ente e dei dipendenti in via Gentile, nuova sede della Regione Puglia che, da luglio scorso, ha riunito in un luogo comune tutti  – o quasi – gli uffici, servizi e assessorati. Ma, nonostante promessi e impegni di assessori e dirigenti regionali, sono ancora tanti i problemi da risolvere, alcuni previsti e altri un po’ meno, visto che, ad esempio, sono ancora in corso i collaudi tecnici e amministrativi, senza l’ombra di una certificazione d’agibilità. L’area che circonda i palazzoni ancora luccicanti è praticamente un cantiere a cielo aperto, senza contare che i posti disponibili per accogliere dietro alle scrivanie dirigenti, funzionari, impiegati ed amministratori sono insufficienti, fingendo di accorgersi soltanto adesso che mancano almeno in quattrocento unità destinati ai ‘regionali’ ancora sparpagliati negli uffici di Bari e delle altre cinque province. E non è tutto. Da settembre, a seguito del’ennesimo incontro-scontro tra rappresentanti dell’Ente regionale e sindacali, doveva partire la mensa e invece…niente: i dipendenti, quando fanno i loro rientri settimanali, restano a digiuno. Oppure, piu’ prosaicamente, si portano il ‘cestino’ con panini imbottiti e altro, direttamente da casa. Ma questo è solo uno dei tanti problemi irrisolti, nonostante dalla sede centrale del lungomare chi di dovere aveva promesso che tutto sarebbe stato a posto prima dell’estate scorsa, cio’ prima del mega-trasferimento di personale e suppellettili, con tutte le prescritte certificazioni al momento del passaggio di consegna tra ente pubblico conduttore e società privata locatrice. E invece tutto fermo, come accaduto per la vecchia sede di Japigia, dove c’erano Sanità e Ragioneria, in via Caduti di Tutte le Guerre. Eppure, se questo caso del palazzone con le sedi regionali all’angolo della Facoltà di Veterinaria è passato quasi inosservato – anche perché per fortuna il personale ha preso posto in via Gentile – a far tremare le gambe ai travet più esperti e navigati è l’altro immobile, quello del Consiglio Regionale, che presenta un altro lunghissimo elenco di irregolarità formali dal punto di vista della sicurezza sul lavoro, ma anche del semplice accatastamento. Tanto che lo stesso datore di lavoro –corrispondente alla Giunta Regionale- s’è lavato le mani, dichiarando i problemi di sicurezza e agibilità della sede di via Capruzzi di esclusiva pertinenza del Consiglio, praticamente riconosciuto come ente autonomo. Col risultato pratico che impiegati e funzionari del Consiglio Regionale dovevano essere i primi a far fagotto per trasferirsi di corsa nella nuova sede di via Gentile, e invece sono ancora là, all’extramurale Capruzzi. Allora, riassumiamo: nella nuova sede unica, appunto, manca la mensa, anche se presto dovrebbe mettere piede in via Gentile la società che già serve un ipermercato della cintura barese, mentre i dipendenti, per raggiungere il punto ristoro riservato, situato all’esterno del plesso, saranno quasi certamente costretti a marcare coi loro ‘badge’, varcare i tornelli (e sono gli unici a doverlo fare, visto che nessun’altra sede regionale è dotata di tornelli) per poi rientrare dopo la pausa pranzo. Discorso altrettanto complicato quello del trasporto, visto che le navette in partenza da piazza Moro o da via Capruzzi, come promesso in un primo momento dall’amministrazione, ancora non sono state inserite nel piano comunale, avendo il Comune provveduto a rinforzare solo le linee 12 e 12/ che vanno e vengono da Torre a Mare. Un servizio scomodo e poco gradito dal personale e che peraltro, alla stessa Regione, costerebbe la bellezza di quattro/cinquecentomila euro annui e per questo ancora allo studio dell’ex assessore comunale Gianni Giannini, passato al settore Trasporti della Regione. A peggiorare la situazione, poi, il parcheggio interno per le auto dei dipendenti, ancora chiuso e inagibile, anche se la stradina di collegamento pare proprio insufficiente, difficilmente raggiungibile e percorribile, essendo a una sola corsia. Ce n’è abbastanza per darsi una mossa, signori dirigenti preposti a dare una sede agibile e funzionante ai dipendenti della Regione Puglia…oppure bisognerà attendere altri trent’anni?

 

Francesco De  Martino   


Pubblicato il 7 Dicembre 2013

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