“Nuove visioni dell’immaginario colorato” è il titolo della mostra di 53 opere del Maestro fiorentino Luca Alinari scomparso due anni fa. La rassegna è allestita al Castello Aragonese di Conversano con 53 opere inedite del Maestro ed è organizzata dalla Fondazione D’Arti e ha il patrocinio del Comune di Conversano e della locale Pro Loco. E’ allestita nel Castello aragonese ed è visitabile sino al prossimo sei gennaio. Curatori della mostra sono il medico conversanese dottor Donatello Mastropasqua, grande amico del Maestro e il figlio di Alinari, Filippo. Il Quotidiano ha intervistato il curatore dottor Mastropasqua.
Dottor Mastropasqua, perché quel titolo?
“Lo ho ricavato leggendo tanti libri, articoli e scritti del Maestro. Era un tipo riservato, schivo che però esprimeva i suoi sentimenti e le sue emozioni con i colori. Ho proposto questo titolo al figlio Filippo e alla moglie Ivana che lo hanno immediatamente condiviso ed approvato”.
Lei ha conosciuto bene Alinari, che rapporto aveva col nostro territorio?
“Lui amava la Puglia e Conversano in particolare, era affascinato. Quanto all’ artista possiamo dire che era un mago dei colori, sapeva usarli in modo splendido. Un grande artista a 360 gradi inserito nel suo contesto e un precursore dei tempi, penso ai suoi rapporti cordiali con altro giocoliere della tavolozza, cioè Ugo Nespolo”.
Che artista era?
“Raffinato. Ma lo era in tutte le sue manifestazioni. Tuttavia, come ho detto prima, molto riservato e schivo”.
Avete scelto il Castello, perché?
“Era, a nostro parere, la sede più idonea per un grande artista e per l’ importanza della mostra e dobbiamo ringraziare il Comune e la Pro Loco per la loro sensibilità”
Nella mostra due dipinti molto importanti…
“Troviamo le celebri Stelline del 1974 e la sola opera di color rosa dell’artista”.
La mostra si inserisce nell’ambito delle manifestazioni per la candidatura di Conversano a Capitale italiana della Cultura 2024.
Bruno Volpe
Pubblicato il 3 Novembre 2021
