Cronaca

Occhi sulle imprese, tra decontribuzione, fondi e contributi

E’ ufficiale, dopo che lo stesso Istituto Nazionale di Previdenza, non appena riceverà il nulla osta ministeriale, confermerà la possibilità per le aziende di accedere alla cosiddetta decontribuzione Sud stabilita con la Legge di Bilancio 2021. L’Inps è in attesa dei necessari passaggi con la Commissione Europea ed anche se nessuno osa sbilanciarsi sui tempi tecnici, per le misure che si configurino come aiuti di Stato è in ogni caso necessario il perfezionarsi dell’iter previsto dalla normativa europea, ed è dunque infondata ogni ipotesi di errori dell’Inps sull’attivazione della misura. Insomma, non sarà domani, ma da dopodomani (in senso figurato, si capisce…) verrà avviato l’iter per una misura ritenuta ‘vitale’ per le aziende del Mezzogiorno. Ne ha già preso atto Ubaldo Pagano, Capogruppo del Partito Democratico della Commissione Bilancio a Montecitorio, convinto che la situazione non può continuare a vivere questo stallo, né essere oggetto di un rimpallo di responsabilità. <<La decontribuzione per le imprese del Mezzogiorno è una misura vitale per la continuità aziendale in molte realtà del Sud, che in questa fase vivono, più di altri, un momento drammatico. E’ necessario che i Ministeri si mobilitino in fretta, seppure coinvolti in questa delicata fase di passaggio, e lavorino duramente, come siamo abituati a vedere, per concludere l’iter previsto per sbloccare l’agevolazione>>. Per Pagano qui si parla di imprenditori, lavoratori, famiglie che potrebbero essere fortemente danneggiate e che invece saranno grati alle amministrazioni ministeriali per la celere risoluzione del problema. Le parti sociali, invece, hanno il mirino puntato sui fondi del “”Recovery “Nex Generation EU””, altra occasione irripetibile di ripresa: la Puglia deve assecondarla attraverso il dialogo tra le parti istituzionali e sociali. Opportuna, dunque, la decisione del Consiglio regionale pugliese di attivare un tavolo istituzionale su temi d’importanza fondamentale. Questo il parere dei tre segretari regionali confederali, Pino Gesmundo (Cgil), Antonio Castellucci (Cisl) e Franco Busto (Uil), ascoltati nell’audizione convocata dalla presidente dell’Assemblea Loredana Capone. Per Gesmundo, la priorità è avere ben chiare le priorità, in una regione come la Puglia che continua ad essere in grande sofferenza, pur distinguendosi tra le altre del Mezzogiorno. Il primo problema è il covid, che condizionerà le scelte da fare. Ma il Recovery rappresenta uno strumento da usare fino in fondo, secondo Castellucci e il Consiglio regionale può fare da ponte tra le esigenze di tutta la Puglia e le decisioni del Governo nazionale. Al di là delle schede approntate e dei progetti indicati dalla Giunta regionale le risorse del next generation e di tutti gli altri pacchetti comunitari vanno spese fino all’ultimo centesimo, per assicurare il rilancio economico e sociale e soddisfare i bisogni di persone, imprese, territori. Occorre investire sul capitale umano, in termini di formazione e professionalizzazione. Servono politiche attive del lavoro, soprattutto per i giovani e le donne. Una possibilità unica, storica, di disporre di fondi non rinnovabili va affrontata con spirito unitario, ha insistito Franco Busto. È una battaglia che non si vince da soli, tutte le regioni del Mezzogiorno devono fare cartello, innanzitutto perché il 34% destinato al Sud rimanga effettivamente al Sud (anche se la percentuale andrebbe perfino incrementata), aiutandolo ad uscire dalla condizione in di ritardo cui si trova. All’esecutivo regionale affidato da settembre dell’anno scorso nuovamente a Michele Emiliano, lo sforzo maggiore allo scopo di proporre progetti credibili con risorse certe, senza attendere altre ‘mance’ dallo Stato o dalla Comunità Europa.

 

Antonio De Luigi


Pubblicato il 13 Febbraio 2021

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